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Ateneo Controverso: “Chi comanda qui all’Unical?”

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Durante il convegno di stamattina all’università della Calabria con ospite Fausto Bertinotti per la presentanzione del suo libro “Chi comanda qui?”, i compagni e le compagne di Ateneo Controverso hanno letto e distribuito il seguente documento

Ateneo Controverso: “Chi comanda qui all’Unical?”

Durante il convegno di stamattina all’università della Calabria con ospite Fausto Bertinotti per la presentanzione del suo libro “Chi comanda qui?”, i compagni e le compagne di Ateneo Controverso hanno letto e distribuito il seguente documento



RENDE (COSENZA) - Mai come oggi, in Italia come all’Unical, questa domanda resta attualissima. Se nel Paese le politiche universitarie sono condizionate dalle scelte di lobby affaristiche e massoniche, anche ad Arcavacata  i gruppi di potere (occulti e non) non restano a guardare.  “*Faremo di questa università una grande azienda*”: era questo lo slogan dell’ultima campagna elettorale del prof. *Giovanni Latorre*, candidatosi e rieletto per la terza volta (dopo la nota modifica ad personam dello statuto d’Ateneo).  Con il bilancio sgonfiato dai tagli del governo, il CDA non ha esitato a colpire prima di tutto il diritto allo studio degli studenti di questo campus.  Come? Tagliando sulle borse di studio ed aumentando le rette degli alloggi studenteschi; attraverso l’azzeramento totale degli assegni di ricerca, l’innalzamento delle tasse, l’aumento dei crediti minimi per l’assegnazione della borsa di studio. Di certo non sono stati ridotti gli sprechi ed i privilegi!  L’approvazione della riforma Gelmini dà la possibilità al rettore di restare in carica altri 6-9 mesi - nonostante il suo mandato sia già scaduto lo scorso novembre - ed impone la redazione del nuovo Statuto d’Ateneo, di cui si occuperà una commissione che potrebbe essere costruita ad hoc (con due studenti *NOMINATI* dal CDA) per realizzare nelle stanze del potere il sogno dell’ “Azienda Unical”.  Ma non è Latorre il nostro interlocutore, lui rappresenta il passato, il vecchio. Lo sono, invece, le studentesse e gli studenti di questa Università, *chi vive davvero ogni giorno questi luoghi.* Per questi motivi, la riscrittura dello Statuto non può restare una questione tra baroni. Pensiamo che sia necessario ed indispensabile ascoltare le istanze degli studenti attraverso *assemblee pubbliche ed aperte - capaci di coinvolgere in confronti pubblici l'intero corpo accademico dell'Unical - favorendo così il reale e consapevole coinvolgimento della comunità studentesca nella revisione dello Statuto.*   Democrazia è partecipazione e condivisione!
*Ateneo Controverso Unical*