Allarme sanità a Vibo, “Regione, Sindaci e Asp sfuggono al dialogo, la politica si riappropri il diritto di difendere la salute dei cittadini”
Dic 30, 2025 - redazione
Si continua a scherzare con il fuoco, utilizzando strategie ad effetto che però cozzano contro la evidente realtà di ciò che accade. Appare più che significativo il “silenzio” calato sui rapporti tra Comitato ristretto della Conferenza dei sindaci e Cittadella, all’indomani dell’incontro intervenuto mattina del 10 dicembre scorso. La situazione peggiora quando si dice che la Regione mette a disposizione i fondi per rinnovare le convenzioni e per contro mantenendo sempre in secondo piano la dura condizione degli ospedali dove sale l’allarme rosso per la sospensione dei servizi ambulatoriali, in aggiunta a quelli delle unità operative ridotte ormai alla sopravvivenza che potrebbero anticipare, addirittura, per quel che trapela, drammatiche e possibili chiusure.
Questo il teatrino della politica sanitaria calabrese, tra la Cittadella e Palazzo ex Inam che continua a tirare fuori impareggiabili attori. La farsa è stata scoperta: Il cittadino ha intuito e ritiene sia giunta l’ora di tirare fuori gli artigli. E’ ormai guerra tra le popolazioni vibonesi da una parte e la Regione Calabria e più esattamente il Commissario ad acta per la spesa sanitaria alla Regione Calabria, la Conferenza dei Sindaci e la terna Commissariale del Ministero dell’Interno all’Asp, dall’altra. Le speranze dei cittadini di Vibo Valentia e dintorni volte ad uscire dalla morsa della cattiva sanità si vanno spegnendo lentamente. Il 2026 sta per sorgere sotto i peggiori auspici. Per l’Associazione “Ali di Vibonesità” è l’ alba di un anno al fulmicotone. Per gli ospedali di Vibo Valentia, Tropea e Serra si apre un altro capitolo pietoso: incombono e si preannunciano avvilenti pagine di sconforto per la riduzione di servizi essenziali che determineranno effetti devastanti Al presidio ospedaliero “G. Jazzolino” Neurologia sta per gettare la spugna. L’ambulatorio per le prestazioni esterne è KO ed il reparto resiste per la passione e capacità di Franco Galati, direttore dell’Unità Operativa e di tutti i suoi collaboratori, fortemente impegnati a mantenere alte e funzionali le prestazioni.
Neurologia è sempre più accreditato momento di evoluzione clinico scientifica e per andare avanti occorre stringere i denti tutti i santi giorni. La spinta e l’abnegazione, il sacrificio quotidiano non bastano più. Franco Galati non parla con nessuno. E’ in panne anche Ortopedia. Psichiatria continua a mantenere chiusi i battenti. Il Pronto Soccorso e medicina d’urgenza è in affanno continuo ed Enzo Natale, tra l’altro Presidente dell’Ordine dei Medici, non sa a quale santo votarsi per mantenere “in forma” la delicatissima unità operativa.
Per “Ali di Vibonesità” Alla Cittadella fanno finta di non capire. A Palazzo ex Inam c’è chi sostiene la terna conta i giorni che vanno via per tornare a casa e dormire sonni tranquilli. Dare risposte concrete ai reparti ospedalieri è più che una notevole impresa. Tropea e Serra San Bruno ormai hanno perso il controllo della situazione. Le disastrose risposte di tutti i giorni sconsigliano di bussare alla porta di Palazzo ex Inam. Associazioni e articolazioni sul territorio che agiscono a difesa del diritto alla salute dei cittadini di Vibo Valentia e dintorni resistono e non rinunciano ad intensificare la lotta contro il silenzio della Cittadella e di quanti si sono assuefatti alla strategia volta a mantenere inascoltati gli appelli di una popolazione che purtroppo è penalizzata dall’ atteggiamento discutibile di una classe politica che stenta a trovare una unità d’intenti, al di sopra di ogni bandiera.
Il sistema del “silenzio” copre le mancate risposte alle domande ed ai quesiti più complessivi, ormai da anni, presentati dal Forum delle Associazioni del Csv, diffuse con tempestività e puntualmente aggiornate dal portavoce Pino Conocchiella, da “Ali di Vibonesità” e tutte le Associazioni impegnate caparbiamente sul piano della lotta a disservizi, carenze organiche e mancati investimenti sul piano del potenziamento strutturale e scientifico oltre che ambientale. Per “Ali di Vibonesità” di fronte ad una situazione conclamata, certificata e di straordinario interesse sociale, alla Conferenza dei Sindaci della provincia di Vibo Valentia, proprio per la sua qualità di organo programmatorio della sanità sul territorio e che ha tentato, anche attraverso il Comitato ristretto di riuscire nell’intento di sensibilizzare chi di competenza, non resta che prendere atto che la scelta più giusta e sacrosanta, dopo il pieno fallimento sulla ricerca d’intesa con la Regione Calabria e per un rispetto verso le attese dei cittadini, resta la consegna delle fasce tricolori al Prefetto Anna Aurora Colosimo, cui va il pieno rispetto e ringraziamento per aver tentato con garbo, intelligenza e alta capacità professionale, di dare una svolta alla difficile crisi sanitaria vibonese.
Il ruolo dei sindaci sulla sanità che non funziona nei territori è fallito per incapacità e soprattutto per non aver avuto la forza di andare, tenacemente, oltre la difesa di ogni singola “bandiera”. Un tagliando di partenza diventa una scelta intelligente anche per la deludente terna Commissariale all’Asp di Vibo Valentia del Ministero dell’Interno, come detto prossima alla scadenza del mandato, che si appresta a lasciare, e potrebbe appunto farlo anzitempo, poltrone e scrivanie al primo piano di Palazzo ex Inam. Bisogna fare i complimenti a chi ha inventato Gandolfo Miserendino, Direttore generale di Azienda Zero e Commissario straordinario all’Asp di Vibo Valentia. Peccato gli manchi il terzo incarico in altra sede sanitaria provinciale.
Ad “Ali di Vibonesità “non resta che appellarsi, alla fine, alla politica affinchè si riappropri, una volta per tutte e concretamente, del compito di difendere realmente il diritto della salute dei cittadini.



