Alimenti: in Italia consumo elevato di sale

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Ora grazie ad una ricerca statunitense si è scoperto che i limoni possono essere utilizzati per ridurre la concentrazione di sodio negli alimenti

Alimenti: in Italia consumo elevato di sale

Ora grazie ad una ricerca statunitense si è scoperto che i limoni possono essere utilizzati per ridurre la concentrazione di sodio negli alimenti

 

 

Gli italiani nel mondo sono conosciuti come dei buongustai. Ma proprio per tale ragione
si abbandonano e si abituano agli eccessi. E’ ciò che sta accadendo negli ultimi
anni in merito anche al consumo /pro – capite/ di sale: secondo alcuni studi la
media al giorno è pari a 12 grammi, certamente ben al di sopra della dose giornaliera
raccomandata dall’OMS/FAO di 5 grammi al giorno, con conseguenti gravi ricadute
sulla salute soprattutto in merito ai rischi per la circolazione sanguigna e l’aumento
di casi di cittadini soggetti ad ipertensione e problemi renali. Ora un’azienda statunitense
Sunkist Growers ha pubblicato i risultati della ricerca denominata S’alternative
condotta dagli chef Karl Guggenmos e Michael Makuch. A quanto pare secondo gli esperti
l’uso di limoni Sunkist permetta l’utilizzo di meno sale (fino al 75% in meno) esaltando
comunque il sapore dei piatti. L’uso dei limoni potrebbe ridurre in maniera drastica
la dipendenza dal sale.

I test di degustazione hanno esaminato l’uso del succo e della scorza di limone in
vari piatti a base di carne, cereali, zuppe e insalata. Le ricette sono state eseguite
varie volte utilizzando via via meno sale e aumentando le quantità di limone fino
a trovare la combinazione perfetta.

I partecipanti ai test hanno subito individuato quali ricette non contenevano sale,
ma hanno comunque potuto constatare come il sapore dei piatti fosse migliore grazie
ai limoni. Addirittura, alcuni hanno aggiunto il succo di limone ai piatti già contenenti
sale.

“I risultati della ricerca dimostrano come sapore e salute non sono due fattori che
si escludono l’un l’altro”, ha spiegato lo chef Karl Guggenmos. “Dato che questo
è un espediente molto semplice per i cuochi a tutti i livelli, l’informazione potrebbe
seriamente ridurre l’eccesso di sodio”.

Secondo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” , il Ministero
della Salute in collaborazione con quello dello Sviluppo Economico dovrebbero attivarsi
per favorire strategie virtuose di riduzione della concentrazione di sodio nell’indotto
alimentare, che senz’alcun dubbio comporterebbero come effetto pressochè immediato
un miglioramento delle condizioni di vita e della salute degli italiani con conseguente
diminuzione dei costi sociali per la riduzione del numero dei soggetti colpiti dalle
conseguenze dell’eccessivo consumo di sale.