AL SUD SI MUORE DI SANITÀ, MA È IL SUD A FINANZIARE LA SANITÀ DEL NORD!
La cronaca di ogni giorno ci racconta di liste d’attesa infinite, di reparti chiusi, di cittadini costretti a rinunciare alle cure o a spostarsi altrove. È la crisi del Servizio Sanitario Nazionale: un declino drammatico in favore della sanità privata, accreditata e non, che gestisce un giro d’affari di oltre 70 miliardi di euro, con l’impossibilita’ per circa 4 milioni di cittadini di fruire delle cure sanitarie per motivi puramente economici.
Ma i dati macroeconomici non ci danno solo questo dato ma manifestano anche un paradosso evidente: al Sud si muore di sanità, ma è il Sud a finanziare la sanità del Nord.
Solo di mobilità sanitaria passiva, infatti, il Mezzogiorno trasferisce ogni anno oltre 4 miliardi di euro alle regioni del Nord. In tal modo, allo storico definanziamento delle Regioni Meridionali, frutto del riparto del FSN basato sul parametro capitario pesato, sui consumi sanitari per eta’, categorie di genere e qualita delle prestazioni, senza minimamente tener conto ad esempio della deprivazione socio economica dei territori, va aggiunto, con la compensazione della mobilita’ sanitaria interregionale un finanziamento aggiuntivo in favore delle regioni del Nord da parte delle regioni meridionali.
Famiglie che sono obbligate a spostarsi verso nord e pagare, quindi, non solo le cure ma anche gli alloggi temporanei e tutto ciò che riguarda il proprio sostentamento e quello dei propri cari.
E a questo si sommano i flussi economici legati a studenti, insegnanti e lavoratori domiciliati temporaneamente lontano dalla propria regione, che genera mobilita’ sanitaria passiva e che definanzia ulteriormente le esauste casse dei SSR delle regioni del Sud.
Non è solo una questione di carenze locali: è una sperequazione storica figlia di criteri di riparto del Fondo Sanitario Nazionale che vanno profondamente rivisti.
Occorre per questo agire in modo perentorio sulla definizione di costi e dei fabbisogni standard reali. Il tutto provvedendo ad una vera perequazione finanziaria e strutturale che porti ad un riequilibrio concreto tra Nord e Sud, nel rispetto del diritto universale alla salute.
Perché senza giustizia sanitaria, il divario territoriale diventa una ferita sociale e culturale che non possiamo più permetterci di ignorare. E io credo fermamente che quella del diritto a curarsi, per il Sud, sia davvero la madre di tutte le battaglie.
Orlandino greco