Pizzo, un tessuto sociale difficile da gestire

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Strati impegnato a 360 gradi per risolvere i problemi

di ROSARIA MARRELLA

Pizzo, un tessuto sociale difficile da gestire

Strati impegnato a 360 gradi per risolvere i problemi 

 

 

PIZZO – Di sicuro il commissario straordinario, Bruno Strati, accettando l’incarico al Comune di Pizzo, pensava di andare a gestire l’ordinario, ignorando però che la situazione fosse alquanto complicata. Nell’obiettivo di affrontare un ruolo istituzionale ben definito, non considerava che nella cittadina tirrenica si era pronti a forme anche estreme, per chiedere il soddisfo delle proprie necessità primarie. La crisi pressante a carattere nazionale e le esigenze vitali hanno spinto, dapprima Angela Feroleto e successivamente Giuseppe Di Iorgi a forme estreme: la prima aveva occupato il gabbiotto dell’ingresso dell’ex centro per anziani nell’ex edificio dell’istituto tecnico commerciale ed il secondo a minacciare di darsi fuoco. Denominatore comune la necessità di un alloggio in cui vivere. Al riguardo, Strati si è attivato, reperendo un alloggio in affitto alla prima e, per il secondo – al quale era stato concesso un piano del locale che ospitava l’ex asilo di Pizzo Marina nel corso della giunta Nicotra – è stato concesso anche il piano superiore. Nello specifico, la Feroleto dal primo novembre percepisce un compenso derivante da una borsa lavoro (una tra le dieci elargite a carattere regionale e concessa a coloro che hanno familiari detenuti) e, conseguentemente, paga il canone di locazione. <<Mi sono dato da fare – ha spiegato Strati – per cercare una degna sistemazione ad entrambi. Ho dato la mia piena disponibilità e continuerò a farlo, nei limiti delle possibilità e soprattutto nella legalità. Purtroppo – ha puntualizzato – si rischia l’emulazione ed il caso della Feroleto ha spinto altri ad inscenare proteste ma, io da solo non posso affrontarle>>. Dunque, il commissario Strati auspica una maggiore collaborazione da parte di tutti gli enti <<ciascuno secondo il proprio ruolo e secondo la propria responsabilità. Se fronteggiamo insieme le varie situazioni – anche gli argomenti complessi – le risolviamo ma, se si scarica tutto sull’altro si rischia di non approdare a nulla>>. E’ pur vero che la forza numerica della popolazione napitina, (oltre 9mila abitanti) rispecchia tante esigenze ed il commissario è chiamato a rispondere per la collettività, non per il singolo. Al riguardo, per arginare il fenomeno si è detto pronto a chiedere l’intervento coatto – attraverso lo sgombero – delle forze di polizia anche perchè teme per la sua incolumità. In sostanza, il problema relativo al tessuto sociale per Strati, deve trovare coesione tra i vari enti istituzionali ed in particolar modo deve essere seguito dai servizi sociali.

redazione@approdonews.it