Ranuccio (Pd), “Un bilancio pubblico deve costruire futuro, non limitarsi a coprire inefficienze”

banner bcc calabria

banner bcc calabria

«Ho voluto aprire i lavori salutando l’On. Pasquale Tridico e ringraziandolo per l’impegno dimostrato in questi mesi. Sono certo che a Bruxelles potrà continuare a rappresentare un valore aggiunto per la Calabria.
Oggi la maggioranza ha portato in aula un assestamento di bilancio che, ancora una volta, non nasce da una scelta politica ma da un obbligo dettato dalle pesanti osservazioni della Corte dei Conti. Si tratta di un intervento correttivo, non di una manovra: una toppa necessaria per rimediare agli errori certificati nel Rendiconto 2024. Si utilizzano oltre 52 milioni di avanzo libero per coprire debiti fuori bilancio, contenziosi sanitari e sentenze. Risorse straordinarie che vengono impiegate non per sviluppare, ma per riparare. È la fotografia di un bilancio fragile, ingessato, che vive di emergenze e non di programmazione.
Anche sulle questioni strutturali – sanità, partecipate, Consorzi di Bonifica – si procede da anni con provvedimenti tampone anziché con riforme vere. Si interviene per chiudere falle, mai per prevenirle. È un approccio che condanna la Regione a inseguire i problemi invece di guidare i processi.
Per queste ragioni il nostro voto è stato convintamente contrario. Non perché pregiudiziale, ma perché riteniamo che la Calabria meriti una strategia, non un elenco di adempimenti tecnici che nascondono l’assenza di visione. Un bilancio pubblico deve costruire futuro, non limitarsi a coprire inefficienze.
La maggioranza ha portato in aula anche la modifica alla legge sull’olivicoltura, presentata come una semplificazione, ma che nei fatti riduce i controlli e indebolisce le tutele. Trasformare autorizzazioni in semplici comunicazioni significa aumentare la discrezionalità e diminuire la capacità della Regione di intervenire prima che si producano danni al patrimonio olivicolo, che per la Calabria è identità, economia e paesaggio. Parlare di snellimento non può diventare un modo per allentare i presidi di tutela in un settore così delicato.
Anche su questo provvedimento abbiamo espresso voto contrario, perché crediamo che la difesa del territorio e delle nostre eccellenze agricole richieda strumenti più solidi, non più deboli.
Oggi in aula sono arrivati due testi che mostrano lo stesso limite: mancano di visione, non indicano un percorso, non costruiscono sviluppo. Inoltre le due proposte non sono passate dalle Commissioni Consiliari competenti, non ancora costituite. Opporsi a questo approccio non è un atto di ostilità, ma di responsabilità verso i cittadini calabresi. Governare significa programmare, non rattoppare.»