L’ALLARME. Pronto Soccorso, in 3 strutture su 10 a gennaio mancherà la metà dei medici necessari, tra le emergenze “disturbi psichiatrici e violenze”

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C’è un’indagine del Simeu sulla carenza di organico nei Pronto Soccorso che si aggraverà agli inizi dell’anno con la progressiva scadenza di contratti di medici “a gettone” e altri liberi professionisti. Tra le nuove emergenze ci sono i disturbi psichiatrici (350mila interventi in urgenza l’anno) e violenze (250 mila “Codici rosa” l’anno, come riporta un articolo del Corriere della Sera a firma di Maria Giovanna Faiella

 A gennaio 2026, con la scadenza dei contratti dei cosiddetti medici “a gettone” e altri medici impiegati come liberi professionisti, in sette Pronto Soccorso su dieci potrebbe mancare il 25 per cento dei medici necessari. E non solo, in tre Pronto Soccorso su dieci la copertura degli organici potrebbe essere inferiore al 50 per cento, cioè mancherà un medico su due rispetto al necessario. Sono le stime emerse da un’indagine istantanea condotta dalla Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza (SIMEU) su un campione di 50 strutture rappresentative di un numero di accessi in Pronto Soccorso, nel 2024, pari a oltre 2,3 milioni, circa il 12% degli accessi totali a livello nazionale. I dati sono stati presentati a Roma in occasione dell’Accademia dei direttori SIMEU, meeting operativo tra i primari dei reparti ospedalieri e universitari di Medicina di emergenza urgenza italiani.

Il campione di strutture coinvolte nell’indagine del Simeu, corrisponde alla situazione attuale, era composto dal 26% dei Dipartimenti di Emergenza Urgenza (DEA) di II livello (che erogano servizi di alta specializzazione), dal 63% dei DEA di I livello; dall’11% delle strutture di Pronto Soccorso.

Ai direttori di Pronto Soccorso e DEA è stato chiesto di indicare la copertura di organico medico prevista per gennaio 2026, quando ci potrebbero essere nuove carenze di medici dell’Emergenza Urgenza a causa sia della progressiva scadenza dei contratti con le società di servizi che forniscono i medici impiegati come liberi professionisti («a gettone»), sia di alcune tipologie di contratto che risalgono al periodo della pandemia e tuttora in vigore. Si stima che solo in tre strutture su dieci (31%) ci sarà una copertura degli organici medici superiore al 75%, anche se in casi rarissimi raggiungerà il 100%. Invece, saranno in sofferenza ben sette strutture su dieci, in particolare: il 39% dei DEA e PS avrà un numero di medici in servizio tra il 50% e il 75%, nel 26% delle strutture mancherà la metà dei medici necessari e addirittura il 4% di DEA e Ps avrà meno del 25% dell’organico previsto.

Dall’indagine emerge che sono in aumento le consulenze psichiatriche in Pronto Soccorso. Nel campione esaminato sono state circa 40mila nel 2024, quasi il 2% degli accessi in Pronto Soccorso. Proiettando la rilevazione sul dato nazionale si arriva a circa 350mila interventi psichiatrici in urgenza l’anno.

Inoltre, preoccupano i dati raccolti sul disagio psichiatrico negli adolescenti. Il 10% delle consulenze psichiatriche complessive richieste nei Pronto Soccorso nel 2024 ha riguardato minori. Spiega il dottor Giovanni Noto, membro dell’ufficio di presidenza SIMEU: “Se il 67% delle strutture che ha partecipato all’indagine ha a disposizione all’interno dell’ospedale un reparto di degenza psichiatrica, la possibilità di ricoverare un paziente di età inferiore ai 18 anni con problemi comportamentali scende al 39%».

In particolare, «il 61% delle strutture non ha alcuna possibilità di ricoverare un adolescente. Quanto alle altre strutture, l’11% ha a diposizione un reparto dedicato di neuropsichiatria infantile, il 9% ricovera nelle strutture per adulti, il 19% ha possibilità di ricovero nelle pediatrie”.

Mentre sulla violenza di genere ovvero i “Codici Rosa”, ovvero un percorso di accesso al Pronto Soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, in particolare donne. Nel campione esaminato le pazienti registrate in PS nel 2024 con «Codice rosa» sono circa 3000. Proiettando la rilevazione sul totale nazionale si arriva a ben 250mila «Codici Rosa» l’anno nei Pronto Soccorso.