Il Rotary Club Gioia Tauro promuove la cultura della prevenzione con un incontro dibattito sulle neoplasie del colon

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Il Rotary Club Gioia Tauro promuove la cultura della prevenzione con un incontro dibattito sulle neoplasie del colon

Una giornata intensa di riflessione, conoscenza e impegno civile ha animato il convegno “Prevenzione e cura delle neoplasie del colon”, promosso dal Rotary Club di Gioia Tauro e organizzato dalla Commissione Medica del Club, con la partecipazione di esperti del settore sanitario, rappresentanti delle istituzioni e numerosi cittadini.

Ad aprire i lavori è stata la Presidente del Club, Manuela Strangi, che ha sottolineato come “il Rotary da sempre si impegni a promuovere la cultura della prevenzione e della consapevolezza sanitaria, perché la salute è un diritto universale e una responsabilità collettiva”.
Nel corso dell’incontro, autorevoli relatori hanno affrontato il tema delle neoplasie del colon da diversi punti di vista, illustrando i progressi della ricerca, le nuove metodiche di diagnosi precoce e l’importanza fondamentale degli screening periodici.
L’obiettivo condiviso da tutti è stato quello di rafforzare la rete tra il mondo scientifico, le istituzioni e la società civile, affinché la conoscenza diventi uno strumento concreto di prevenzione e tutela della salute.
“Dietro ogni diagnosi – ha ricordato la Presidente Strangi – c’è una persona, una famiglia, una vita che merita attenzione, ascolto e speranza. La medicina moderna ci offre strumenti sempre più efficaci, ma nessuna tecnologia potrà mai sostituire la forza della prevenzione e il valore dell’informazione”.
Un sentito ringraziamento è stato rivolto anche alla Dott.ssa Magno, Delegata alla Sanità del Comune di Gioia Tauro, per il costante supporto, la sensibilità e la vicinanza dimostrati verso le iniziative del Rotary nel campo della salute pubblica.
La giornata si è conclusa con un momento di sintesi e di ringraziamento ai relatori e ai partecipanti, durante il quale è emerso con forza un messaggio condiviso: la prevenzione non è un atto tecnico, ma un gesto d’amore e di responsabilità verso se stessi e verso gli altri.
“Servire per cambiare vite” – ha concluso la Presidente – “significa anche diffondere consapevolezza, promuovere la salute e costruire una società più attenta, più informata e più solidale. Solo così possiamo davvero tutelare la dignità e il valore della vita umana”.