Pardo, “Il Sud terra di pena ed acciacchi, stanchezze e sofferti disincanti”

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di Pino Pardo

IL SUD TERRA DI PENA ED ACCIACCHI, STANCHEZZE E SOFFERTI DISINCANTI, CASE SFITTE, PAESI SVUOTATI DI SOGNI . «ECCELLENZE DI GIOVANI “FORMATI” AL SUD E CHE SE NE SONO ANDATI».
Non è semplicemente un dato statistico come tanti altri, ma vera emergenza dai risvolti drammatici. Con qualche punta al Nord, ma soprattutto nel nostro amato Sud, un’abitazione su quattro risulta sfitta. Accertamento piuttosto amaramente pesante, e non solo dal punto di vista economico, poiché accresce il disagio, lo sconforto di quanti hanno investito i sudati propri risparmi per l’acquisto di un immobile da destinare ai cari propri figli. I cittadini – tartassati, incalzati dai creditori, vessati dall’iniquo sistema fiscale contrario ai Princìpi della Costituzione – devono affrontare ulteriori esborsi per un bene improduttivo che non riuscirebbero neppure a vendere per difetto di domanda. Le famiglie – sempre più povere, senza potersi curare – o si nutrono o pagano le tasse. Il 6 giugno é il 1° giorno del 2025 in cui gli italiani hanno smesso di lavorare per il fisco e con la pressione fiscale al 50,6%. É proprio così !
Nel Sud, a tanta sofferenza, fatalmente, si aggiunge il più doloroso effetto delle
case vuote non usate che sono l’indice eloquente di un fenomeno migratorio ormai inarrestabile, mentre i giovani vanno via per scommettere speranzosi altrove i propri talenti. Vanno via perché non rassegnati e per non vagabondare attendendo il nulla.
Con l’autunno i pochi vacanzieri, dopo breve soggiorno, sono ritornati alle loro abituali dimore e tutto ricompare più triste; le previsioni confermano lo spopolamento in atto ed il generale preoccupante, desolante decadimento! Il diminuito numero degli effettivi residenti rilevato, dà un brutto colpo al cittadino del Sud che sente l’amore verso la propria terra come un sentimento antico e profondo che risiede nel cuore !
I nostri paesi s’impoveriscono e la tristezza si diffonde sempre più spegnendo l’entusiasmo ed i sogni dei ragazzi. Il Sud è diventata terra di pena ed acciacchi, di pensionati che trascinano stanchezze e disincanti per incontri sempre più inutili tra persone senza prospettive e voglia di acchiappare lumi di vita dagli occhi dei giovani e dallo splendore dei loro mai sopiti entusiasmi. Molti decessi, pochi matrimoni e nascite; nei paesi è raro vedere gente per le strade: solo qualche avventore nei bar ed il rassegnato pensionato in panchina ad attendere un volto amico e, forse, un sorriso…
LE CASE SFITTE, ED I RUDERI, NEL SUD DICONO TANT’ALTRO: ● raccontano la miseria – in cui, inesorabilmente e lentamente, andiamo sempre più sprofondando – che non consente la creazione di nuove famiglie; ● danno notizie di ragazzi senza lavoro – o di precari che non possono impegnarsi in una stabile convivenza – che restano con genitori e nonni; ● parlano di giovani, dei loro amori a distanza e della loro oggettiva incapacità di affrontare le spese per avere una casa propria. Giovani prima “emigrati” riescono ad avere successo, ed è cosa che reca piacere, ma per noi è sconfitta il dover “patire” la perdita di «eccellenze di giovani “formati” al Sud e che se ne sono andati».
In tanto sfacelo, politici surreali dicono che tutto va bene e non spiegano perché ● l’indebitamento pubblico dell’Italia è di 3.056,3 miliardi di €uro; ● il caro vita è alle stelle; ● cresce l’inflazione; ● rincara il carrello della spesa; ● cresce la protesta sociale.
La situazione è veramente drammatica. L’auspicio é che termini “l’esodo”, che la gente resti e chi partito torni negli amati, indimenticabili luoghi natìi.
Pino Pardo, varapodiese e cittadino del Sud.