La convenzione con la società “dialisi San Giorgio srl”, fa tremare i vertici della sanità calabrese. Sembrerebbe che il figlio di un manager della sanità sia stato assunto nella struttura di Pellaro?
Ago 14, 2025 - redazione
Traffico illecito di influenze. Questa l’ipotesi di reato per la quale è indagata l’imprenditrice reggina Elisabetta Gualtieri, nei cui confronti la Procura di Catanzaro ha confermato il sequestro di uno smartphone acquisito per finalità probatorie, ritenendo inammissibile il ricorso difensivo. Nel provvedimento si precisa che il decreto di perquisizione e sequestro, finalizzato all’acquisizione di dispositivi telefonici e documentazione, è generico e che il provvedimento di convalida è tuttora impugnabile. Antonio ed Elisabetta Gualtieri risultano tra gli indagati destinatari del decreto di perquisizione eseguito un mese fa nella Cittadella regionale (e non solo) dalla Guardia di finanza di Catanzaro.
Le società coinvolte, dialisi San Giorgio e Formedical della famiglia Gualtieri, originarie di un paesino vicino a Soverato, successivamente trasferitasi a Reggio Calabria.
La Guardia di finanza, che analizza una serie di conversazioni intercettate alle quali partecipa anche Occhiuto, emergerebbe che, dopo la riduzione di 20 posti di dialisi al Gom di Reggio Calabria, erano stati previsti ulteriori 21 posti nel comprensorio in cui opera la struttura privata dei Gualtieri. Dialisi San Giorgio non era accreditata col Servizio sanitario nazionale. Ma grazie a una delibera, secondo l’accusa predisposta dal dirigente generale del dipartimento Salute Tommaso Calabrò.
Il governatore Occhiuto agli inquirenti, afferma di non sapere nulla della vicenda e scarica le responsabilità sull’ex commissario del Gom Gianluigi Scaffidi. Sembrerebbe che il figlio di un manager della sanità ha avuto assunto il figlio alla “dialisi San Giorgio srl” di Pellaro a Reggio Calabria.