Il duro attacco della vedova e dei figli del sen. Tripodi sulla demolizione di Piazza Valarioti, “il sindaco di Polistena continua a sfregiare la memoria di Girolamo Tripodi: si sciacqui la bocca”
Ago 01, 2025 - redazione
ITALY-MAFIA/THREATS
“Lo squallido, vergognoso e scomposto attacco personale nei confronti di nostro figlio e fratello Michelangelo Tripodi, presidente della Fondazione Girolamo Tripodi, è il banale e patetico risultato dell’assoluta mancanza di argomentazioni credibili rispetto ai fatti concreti, dettagliati ed incontrovertibili evidenziati in merito alla demolizione di Piazza Valarioti, una piazza realizzata nel 1984 per volere dell’amministrazione comunale di Polistena guidata da Girolamo Tripodi. La scomposta reazione rappresenta l’ennesimo ignobile sfregio permanente che è stato inferto alla memoria di Girolamo Tripodi, il Sindaco storico che ha guidato Polistena per oltre trenta anni e il cui ricordo e l’unanime stima popolare sono tutt’oggi indelebili. Un affetto permanente, quello nei confronti di Girolamo Tripodi, che è il frutto di un metodo e di un comportamento politico-amministrativo caratterizzato da un modo di amministrare e di gestire la cosa pubblica che era improntato al dialogo e al confronto democratico: regole di comportamento che, oggi, sono totalmente assenti nel comune di Polistena, laddove il sindaco pro-tempore è l’espressione di una sconfinata arroganza e di una smodata cattiveria.
Basti ricordare che mentre Girolamo Tripodi e Polistena rappresentavano un punto di riferimento riconosciuto ed imprescindibile per tutta la Piana e per l’intera Calabria, oggi Polistena, – a causa della permanente, quanto puerile, rissosità e chiusura contro tutto e tutti del sindaco pro-tempore, – è un paese isolato e i suoi cittadini sono costretti a pagare un prezzo ingiusto a causa di questo comportamento tipico dei bulletti che hanno una permanente allergia al dissenso e agiscono in modo dispotico ed autoritario.
I fatti sono appuntiti come i chiodi e non lasciano spazio ad interpretazioni o strumentalizzazioni di comodo.
Pertanto, lo ribadiamo con forza: giù le mani da Girolamo Tripodi.
Tentare una strumentalizzazione di Girolamo Tripodi, nostro indimenticabile marito e padre, è oltremodo indecente ed offensivo poiché, come ben noto, in questi sette anni dalla sua scomparsa si è sempre scientemente tentato, ovviamente senza successo, di cancellare e demolire in maniera odiosa tutto il suo patrimonio ideale, politico ed amministrativo. Un tentativo inutile poiché tutte le realizzazioni, le opere pubbliche ed ogni angolo di Polistena trasudano e ricordano il nome di Girolamo Tripodi. Pertanto, le verità assolute espresse dal presidente della Fondazione Girolamo Tripodi non possono essere scalfite dalle deliranti ingiurie e dalle inutili volgarità ispirate dal sindaco pro-tempore di Polistena, città crollata in una fase di preoccupante buio amministrativo.
Un’ultima annotazione è doverosa: Girolamo Tripodi, da Sindaco di Polistena e da Parlamentare della Repubblica, ha sempre lottato la ‘ndrangheta a viso aperto, con coraggio e senza mai arretrare di un millimetro, avendo come faro la legalità coniugata con un assoluto rispetto per la Magistratura e le Forze dell’ordine. Oggi, il sindaco pro-tempore di Polistena ha avuto l’ardire di attaccare la Polizia di Stato rea di avere semplicemente svolto il proprio dovere, effettuando controlli su cantieri pubblici riguardanti lavori del comune di Polistena, a difesa della legalità e per il rispetto delle norme in materia di contrasto al lavoro nero, tant’è vero che diversi lavoratori in qualche cantiere del comune di Polistena sono stati trovati privi di regolare contratto e delle tutele previste dalla legge.
Si tratta degli uomini e delle donne della Polizia di Stato che in una lunga fase della vita di Girolamo Tripodi hanno avuto il compito di scortarlo e tutelarlo con grandissima professionalità e con filiale attenzione ed attaccamento ai quali, ancora oggi, ci sentiamo di manifestare affetto ed apprezzamento, sentimenti, del resto, sempre dimostrati da nostro marito e padre.
Si tratta di un’enormità che condanniamo con tutta la nostra forza. Pertanto, prima che qualche nanetto politico si permetta di nominare e strumentalizzare giganti come Girolamo Tripodi o come il povero Peppe Valarioti sarebbe opportuno che si sciacqui la bocca. Tutto il resto sono frasi offensive e inutili volgarità che qualificano e specchiano il suo ridicolo autore”.
Pasqualina Policriti Tripodi, Ivan Tripodi e Tina Tripodi
(Vedova e figli del sen. Girolamo Tripodi)