Il Nursing Up scrive all’Asp di Reggio Calabria, “comportamento grave ed inaccettabile”

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 Il Nursing Up conosce fin troppo bene, purtroppo, la realtà dell’Azienda Sanitaria di Reggio Calabria. Una realtà che il sindacato ha avuto modo di affrontare e denunciare ben prima dell’insediamento dell’attuale management, segnalando costantemente, con ogni mezzo possibile, le gravi condizioni in cui anni di commissariamenti e mala gestione hanno ridotto questa azienda. 

In passato il sindacato ha più volte riconosciuto il lavoro prodotto dalla direzione strategica, rendendone merito quando era il caso di farlo. Tuttavia, questo non può e non deve significare che il ruolo del sindacato venga ridotto a mera spettanza passiva o, peggio, marginalizzato. Il nostro compito è vigilare, denunciare e rappresentare il malessere dei lavoratori, e ci aspettiamo da parte del management aziendale massimo rispetto e, soprattutto, ascolto. È inaccettabile che ogni istanza venga ignorata o, peggio, rigettata, quando il fine è quello di costruire sinergie reali e libere da condizionamenti o interessi trasversali, come abbiamo cercato di fare negli ultimi due anni. 

Con profondo sconcerto prendiamo atto del tono e del contenuto della nota prot. 59007 del 24 luglio u.s., in cui si è ritenuto opportuno fornire un puntuale excursus sui presunti successi ottenuti da questo management, dimenticando che quei “successi” non hanno prodotto alcun effetto concreto sulle buste paga dei lavoratori. Anzi, si continua a registrare un’applicazione disorganica e frammentaria degli istituti contrattuali previsti dal vigente CCNL, lasciando intendere che la linea politica perseguita dall’azienda abbia avuto effetti solo in termini di narrazione e di indirizzo politico, non di sostanza, purtroppo. 

Molto grave è la narrazione forviante dei fatti avvenuti in occasione dell’incontro sindacale del 28 maggio u.s., nel quale ribadiamo che abbiamo assistito ad un comportamento grave ed inaccettabile da parte dei componenti della delegazione di parte datoriale, come già chiaramente riportato nella precedente nota n. 52568 del 3 luglio u.s., che per senso del pudore evitiamo di ripetere. Un atto senza precedenti, irrispettoso, che chiarisce in modo inequivocabile quanto il ruolo delle organizzazioni sindacali sia stato svuotato e svilito nell’ASP di Reggio Calabria. 

La nota, che doveva essere allegata al verbale ed invece è stata strappata e cestinata, intendeva ancora una volta dare voce al malessere profondo dei lavoratori. Malessere che trova una delle sue manifestazioni più evidenti nella questione dei premi di performance, assegnati con inaccettabili disparità: lavoratori con la stessa qualifica, operanti nella medesima U.O., si sono visti attribuire punteggi e importi profondamente disallineati, in alcuni casi doppi rispetto ad altri colleghi. Una situazione che ha generato legittimo malcontento nei lavoratori. Argomentazione che oggi appare scomparsa dall’ordine del giorno dell’ultima convocazione.  

Non solo: ci è stato riferito chiaramente che non se ne potrà più discutere, pena il blocco delle prossime erogazioni. Un ricatto, nei fatti. 

Alla luce di quanto sopra, e coerentemente con le azioni intraprese, comunichiamo con amarezza la nostra assenza all’incontro del 30 luglio p.v., nel rispetto del presidio di protesta, pacifico e dignitoso, che si terrà nella giornata precedente davanti alla sede dell’azienda. 

Ricordiamo infine, come più volte già ribadito, che il regolamento adottato per il conferimento degli incarichi (delibera n. 990 del 02.11.2023), non sottoscritto dal Nursing Up perché ritenuto illegittimo, prevede criteri di selezione fortemente discrezionali, come il colloquio, con valenza 70 punti su 100 totali. 

Tale criterio non trova fondamento nel CCNL 2019/2021, che prevede il colloquio solo come eventuale – e limitatamente agli incarichi di posizione di cui all’art. 27, e non come criterio selettivo per gli incarichi di funzione organizzativa e professionale ex art. 31. 

Al riguardo il Nursing Up invita codesta amministrazione a voler rettificare il regolamento de quo e si riserva, in difetto, di adire le vie legali. 

Ci auguriamo che il senso di responsabilità, finora disatteso, torni ad essere il riferimento nelle relazioni sindacali. Ma finché ciò non accadrà, continueremo a farci portavoce del disagio profondo che pervade i lavoratori di questa azienda.