Gioia Tauro, scomparsa di Giuseppe De Masi, il ricordo di Aldo Alessio, “non si è mai piegato e sottomesso alle minacce e ai ricatti mafiosi”
Lug 19, 2025 - redazione
Nel 33° anniversario della strage di Via d’Amelio con il barbaro assassinio del giudice Borsellino e della sua scorta, un altro simbolo della lotta contro la ‘ndrangheta ci viene a mancare sul territorio.
È morto l’imprenditore Giuseppe De Masi simbolo dell’imprenditoria sana calabrese che in anni difficili non si è mai piegato e sottomesso alle minacce e ai ricatti mafiosi, dando a tutti l’esempio che ribellarsi è giusto e che si poteva contrapporsi al potere mafioso e criminale di una ‘ndrangheta sanguinaria ed assassina.
Nel 1990 rilasciò una coraggiosa intervista a Sergio Zavoli su Rai 2 contro la mafia che gli aveva distrutto l’azienda a Rizziconi, annunciando di voler chiudere la sua attività per mafia.
Dopo quell’intervista, che rilasciò grande stupore nel nostro territorio e in Italia, il giorno dopo conobbi di persona Giuseppe De Masi perché feci parte della delegazione della Segreteria della Cgil del Comprensorio di Gioia Tauro che si recò a Rizziconi, nella sede aziendale di De Masi, per esprimere tutta la solidarietà, vicinanza e sostegno da parte del sindacato della Cgil con l’impegno che saremmo stati sempre al suo fianco e con l’invito di non mollare. In quella circostanza Giuseppe De Masi ci presentò i suoi figli e tra questi il giovane Nino De Masi che decise di rimanere sul posto e contribuì con l’azienda familiare del padre ad inserire importanti mutamenti e innovazioni tecnologiche soprattutto nel settore agricolo oleario, industriale, portando l’azienda all’avanguardia nel settore in Calabria e in Italia.
Successivamente da Sindaco li incoraggiai ad investire nell’Area Industriale di Gioia Tauro con l’impegno che l’Istituzione Comune sarebbe stata sempre al loro fianco. Ciò avvenne concretamente con le denunce che abbiamo fatto e che fecero scattare, in quegli anni, le operazioni Conchiglia, Raoul e successivamente con le mie denunce assieme a quelle fatte da Luigi Longo, scattò l’operazione Cent’anni di Storia.
Giuseppe De Masi fu uno dei primi imprenditori industriali in quegli anni a lavorare scortato, assieme a tutti i componenti della sua famiglia, per moltissimi anni e questa triste eredità della lotta contro la mafia è passata al figlio Nino che l’ha proseguito sulle impronte del padre e mantenendo il punto fermo sulla necessità di continuare a lottare e battersi contro la ‘ndrangheta per una libera impresa, con una libera economia di mercato, in un territorio libero da qualsiasi forma di condizionamento mafioso. La Calabria intera deve molto a Giuseppe De Masi.
Ai familiari tutti la nostra vicinanza e le più sentite, vive e sincere condoglianze per la dipartita di un uomo, di un imprenditore calabrese, di un eroe, di un onesto lavoratore che ha dato a tutti noi l’esempio che si può lottare e battersi, anche in terra di ‘ndrangheta, per difendere a viso aperto la libertà di intrapresa, la democrazia, la libertà individuale e collettiva e i diritti costituzionali.
Aldo Alessio
già Sindaco di Gioia Tauro
già Segretario della Cgil Comprensoriale di Gioia Tauro