Sin Crotone, “La necessaria bonifica e la chiarezza: quando le opinioni non bastano più”

banner bcc calabria

banner bcc calabria

Ritengo doveroso intervenire in merito alle recenti dichiarazioni dell’on. Mario Oliverio, ex Presidente della Regione Calabria, pronunciate durante la sua audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari e successivamente riportate da alcuni organi di informazione, con riferimento alle attività in corso e alle responsabilità istituzionali che competono al Commissario Straordinario nominato per la bonifica e la riparazione del danno ambientale del Sito di Interesse Nazionale di Crotone – Cassano – Cerchiara di Calabria.

Vivo con grande rispetto il confronto democratico e considero un valore irrinunciabile il diritto di ciascuno a esprimere la propria opinione, specie in materia di interesse pubblico ma è mio dovere – anche nei confronti dei cittadini calabresi – segnalare con chiarezza quando le opinioni travalicano i confini del legittimo dibattito per sconfinare in una narrazione parziale e fuorviante basata su riferimenti giuridici, tecnici e amministrativi incompleti o scorretti.

Le affermazioni dell’on. Oliverio sono, a mio avviso, non solo imprecise, ma in taluni passaggi del tutto inesatte; restituiscono un’immagine distorta del complesso lavoro in atto per la bonifica di uno dei siti ambientali più compromessi d’Europa.
Su questa vicenda – che investe profondamente il futuro ambientale, economico e sanitario della Calabria – si è purtroppo sedimentata una pericolosa confusione, alimentata da ricostruzioni che prescindono dai fatti, dalle normative vigenti e dalle attuali competenze istituzionali.

Mi preme ribadire che il mio mandato è stato conferito dal Governo nazionale con un obiettivo chiaro: imprimere una svolta concreta e definitiva a un procedimento di bonifica che per decenni è rimasto bloccato, disperso tra fasi interlocutorie e responsabilità mai pienamente assunte.
Non spetta a me, come Commissario straordinario, accertare responsabilità passate: il mio compito è quello di agire, con efficacia e rigore, per superare l’impasse e restituire prospettive reali alle comunità coinvolte svolgendo tale compito nel massimo rispetto della legalità, della trasparenza e dell’ascolto costante della collettività.
Il mio approccio è improntato a criteri normativi, tecnico-scientifici e amministrativi rigorosi, vincolanti per ogni amministratore, indipendentemente dalle convinzioni personali o dalle appartenenze politiche.

Con riferimento al tema della spesa pubblica, posso affermare che gli unici oneri sostenuti per il funzionamento della struttura commissariale riguardano spese ordinarie, molto contenute, e riferite esclusivamente a sedi istituzionali.
Nello specifico, la sede legale a Roma, è ospitata presso lo stabile di Sogesid S.p.A., mentre la sede operativa in Calabria è ubicata presso il palazzo della Provincia a Crotone.
È dunque del tutto infondato, oltre che grave, sostenere che il Commissario spenda “milioni di euro” in sedi romane non meglio precisate.

Da uomo dello Stato, so bene cosa significhi gestire risorse pubbliche: ogni atto, ogni decisione, ogni spesa è sottoposta ai principi di legalità, economicità, efficacia e trasparenza previsti dalla contabilità pubblica; il denaro impiegato non appartiene al Commissario, né a un singolo ente: è risorsa della collettività.
Il mio operato è sottoposto al controllo costante e puntuale della Corte dei Conti, dei Ministeri vigilanti e altri soggetti competenti.
A tutte queste istituzioni va il massimo rispetto, in nome della legalità e dello spirito repubblicano così come alla Procura della Repubblica, costantemente informata su ogni azione intrapresa dalla struttura commissariale.

L’attuale impostazione del lavoro tiene ovviamente conto delle scelte compiute in passato – alcune delle quali hanno generato vincoli e criticità di cui ancora oggi le comunità calabresi subiscono le conseguenze.
Rivendicare quelle scelte è legittimo, ma spiegare ai cittadini il loro impatto reale richiede ben altro che dichiarazioni ex post: serve rigore, serve conoscenza approfondita della materia, serve coerenza con la realtà giuridica e tecnica, e soprattutto serve la volontà di andare oltre la difesa d’ufficio di stagioni politiche ormai concluse.

Quanto al delicato tema dei rifiuti speciali pericolosi, occorre agire con rigore informativo e chiarezza normativa. Con riferimento al trasporto e al conferimento in discariche autorizzate dalla competente Regione delle diverse categorie di rifiuti (pericolosi e non), è utile ricordare che il produttore dei rifiuti è obbligato, per legge, a compilare il Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (MUD) prima di iniziare il trasporto. Questa dichiarazione viene gestita digitalmente dalle Camere di Commercio provinciali attraverso una Banca Dati nazionale, aggiornata annualmente, che consente una tracciabilità completa della destinazione finale dei rifiuti.
Confermo ancora una volta ciò che sostengo da sempre: la discarica SOVRECO S.p.A. è autorizzata dalla Regione Calabria a ricevere e trattare rifiuti speciali pericolosi; riceve periodicamente rifiuti speciali pericolosi, così come accertabile dal Modello Unificato di Dichiarazione Ambientale presente nella Banca Dati Rifiuti della Camera di Commercio Crotone, Vibo Valentia e Catanzaro, tali rifiuti sono assimilabili a quelli presumibilmente prodotti dalla parte della discarica fronte mare in cui si sta attualmente lavorando.
In definitiva, in Calabria e presso la discarica di Sovreco, arrivano da altre parti d’Italia rifiuti speciali pericolosi della stessa specie di quelli presenti nel SIN: questo è illogico, inspiegabile, incomprensibile e irrazionale.
Ricordo che in riferimento a questa fase dei lavori di bonifica, i rifiuti non pericolosi saranno smaltiti fuori regione e che una parte di quelli speciali pericolosi sono già stati destinati all’estero.
La notizia del trasferimento all’estero di ulteriori quantitativi di rifiuti pericolosi provenienti dall’area industriale di Crotone è un segnale concreto di avanzamento nel percorso di bonifica, che da anni rappresenta una priorità per il territorio.
È evidente, tuttavia, che i tempi si prospettano ancora lunghi e complessi, condizionati da iter procedurali, logistica e sostenibilità ambientale ma, personalmente, sono incline a leggere il positivo anche nelle situazioni più articolate.
La strada è ancora lunga, ma il cammino è fatto di passi, e ciò che conta è non interromperlo, agendo con continuità, trasparenza e senso di responsabilità verso la salute pubblica e la rinascita ambientale del territorio.
Per completezza di informazioni, è bene distinguere che, mentre le Regioni autorizzano la costruzione e gestione di discariche per rifiuti urbani e speciali pericolosi, l’autorizzazione per impianti destinati ad accogliere rifiuti speciali contenenti radionuclidi (NORM e TENORM), con o senza residui di amianto, è di competenza della Prefettura territorialmente competente, a seguito di richiesta dell’agente interessato e in presenza dei corretti presupposti giuridici.

Quanto ai contenuti della mia Ordinanza n. 1/2025 e allo stesso potere di ordinanza, con senso istituzionale e fiducia nello Stato di diritto, restiamo in rispettosa attesa di ciò che i giudici competenti ed esperti decideranno sugli aspetti più delicati e controversi della vicenda.
La sentenza che verrà rappresenterà un punto di equilibrio imprescindibile per tutti, e ad essa mi rimetterò – come ho sempre fatto – con coerenza e senso di responsabilità.

Il percorso che stiamo conducendo è difficilissimo, articolato, tecnicamente impegnativo, ma reale, tracciato su basi normative, scientifiche e amministrative certe e non su percezioni o suggestioni.

Il mio mandato non ha il compito di mantenere lo stallo, ma di superarlo. Collaborando con gli enti territoriali e gli organismi regionali nel rispetto dei reciproci ruoli, lavoriamo per risolvere criticità operative che da troppo tempo rallentano il conseguimento di risultati attesi da anni.

Desidero infine esprimere il mio rispetto personale nei confronti dell’On. Oliverio, uomo impegnato che certamente ha avuto e continua ad avere a cuore la Calabria e i calabresi, tanto durante il suo mandato istituzionale quanto oggi.
Lo ringrazio per l’attenzione che ha voluto riservarmi durante l’audizione. È sempre utile sapere di essere oggetto di tanta premura politica; con spirito costruttivo lo invito a un’attenta lettura dei documenti ufficiali, dei provvedimenti amministrativi e delle norme vigenti, che forse potranno contribuire a fornire una rappresentazione più aderente alla realtà.
Se lui, o chiunque altro, avesse ulteriori dubbi o volesse approfondire qualche aspetto specifico, resto – come sempre – a disposizione, nel pieno esercizio del mio mandato e nella trasparenza che da sempre contraddistingue il mio operato.