Lettera aperta a Occhiuto dell’ex sindacalista Nicola Simone in cui chiede le dimissioni del direttore generale Asp di Reggio Calabria, Lucia Di Furia

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Riceviamo e pubblichiamo

Egregio Signore Governatore della Regione Calabria,

sono Nicola  Simone, già sindacalista e segretario provinciale UIL/FPL, oggi  mi accingo a scrivere, questa nota in qualità di cittadino seriamente preoccupato per le condizioni in cui versa il comparto sanitario all’interno della nostra regione e più segnatamente nella provincia di Reggio Calabria. Provincia reggina chiamata ad affrontare, nel campo della sanità, le  sfide più significative che richiedono un’attenzione immediata, particolare e una visione a lungo termine  per garantire il benessere dei suoi abitanti. La profonda preoccupazione mi proviene  da anni trascorsi in prima linea nel sindacato, a fianco dei lavoratori e dei cittadini calabresi, dove forte è stato il segnale di bisogno colto  con mano ferma sulle speranze e  sulle frustrazioni che oggi più che mai sento ancora il dovere di segnalare in un accorato appello. La sanità,  pur con il sacrificio e la dedizione di tanti operatori, continua a mostrare criticità profonde e lacerazioni interne che penalizzano i cittadini e li costringono spesso a dolorose migrazioni sanitarie, se non ad abbandonare le cure mediche essenziali. Soprattutto la gestione della sanità locale deve essere trasparente, efficiente e orientata esclusivamente al benessere dei cittadini, senza compromessi. È imperativo rivedere le attuali strategie per garantire che le risorse siano impiegate nel modo più efficace, ascoltando le voci di chi vive quotidianamente le difficoltà del sistema.

Rivolgo  a Lei ancora oggi questo appello accorato, non solo come cittadino, ma anche con la voce di chi ha dedicato  gran parte degli anni della propria vita al sindacato, combattendo per i diritti dei lavoratori, dei più deboli e il futuro della nostra amata Calabria.

Una battaglia che, negli ultimi cinque anni, ho dovuto affrontare anche su un altro fronte, personale, quello di una grave malattia che mi ha messo duramente alla prova, fisicamente e psicologicamente.

Ma la mia lotta, come quella per questa terra, non si è mai fermata, anzi continuerà con maggior vigore.

Quest’ultima esperienza mi ha insegnato ancora più il valore inestimabile della salute e la fragilità di chi si trova a combattere le proprie battaglie, spesso in solitudine. In questo periodo ho avuto modo di constatare direttamente che, nonostante le segnalazioni e denunce su inefficienze nei servizi sanitari, nulla è cambiato,  le ferite  rimangono ancora  aperte e visibili a tutti per le inaccettabili carenze organizzative, liste d’attesa impensabili e LEA improponibili in una società civile. La malattia che mi  ha provato duramente in questi ultimi anni e i diversi episodi di disagio patiti nella gestione della stessa mi hanno indotto a  portare alla Sua attenzione e, tramite Lei, a quella della Giunta Regionale, una situazione di grave preoccupazione e potenziale danno per la salute pubblica che si continua a delineare presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria sotto la gestione della Dott.ssa Lucia Di Furia.Numerose e crescenti sono le segnalazioni che evidenziano una serie di criticità gestionali, organizzative e di personale che continuano e stanno compromettendo seriamente l’efficienza e l’efficacia dei servizi erogati nell’intero territorio dell’ASP, compresa la mia esperienza  personale che mi ha obbligato a fare ricorso alla migrazione sanitaria fuori regione a ragione della vita stessa.

Tra le problematiche più urgenti e ricorrenti, si evidenziano le seguenti:

1. Mancato conferimento degli incarichi dirigenziali surrogato dall’illegittima assegnazione di funzioni, in totale carenza di titolo specialistico di pertinenza o equipollenza, a dirigenti c.d. allineati (v. Direzione sanitaria aziendale, direzioni sanitarie ospedaliere e strutture del territorio) con probabile futuro danno erariale, con a carico provvedimenti disciplinari e procedimenti penali;

2. Liste d’attesa che continuano a rappresentare un problema insormontabile, per la previsione di tempi superiori al previsto per gran parte delle prestazioni specialistiche, nonostante i 40 mln assegnati alla Calabria, di cui rimane ancora inutilizzato ben il 90% del totale assegnato;

3. I L.E.A. ( livelli essenziali di assistenza) che per la Calabria vengono indicati nei report del Ministero della Salute tra le ultime posizioni regionali soprattutto per Prevenzione e Assistenza territoriale;

4. Screening Oncologici che vanno ad occupare il 21° posto e ultima posizione nella classifica della Fondazione Gimbe;

5. Mobilità sanitaria che con oltre 300 mln di spesa per cure fuori regione _ Fondazione Gimbe – non si riescono  a garantire agli assistiti le cure adeguate in sede e si costringono i residenti a spostarsi fuori regione con ingenti costi economici, psicologici e sociali;

6. Cronica carenza di personale  nonostante le recenti assunzioni, mobilità e contratti di lavoro individuali (gettonisti e non) sia  nelle diverse strutture del territorio e ospedaliere, ma nel con tempo  si continua a registrare  una carenza di personale con difficoltà a garantire i turni di lavoro al   personale medico, infermieristico e tecnico in atto in servizio, che rimane carente  nelle unità lavorative, il tutto spesso accompagnato da un rallentamento o blocco nella erogazione delle prestazioni. A nulla sono servite le denunce presentate alle AA.CC e sui media riguardo alla piaga rappresentata dalle centinaia di medici, infermieri e tecnici letteralmente imboscati, distratti dai propri compiti di istituto, utilizzati in funzioni e ruoli diversi da quelli per i quali sono stati assunti – Non un solo medico imboscato è stato fatto rientrare sul rispettivo ruolo istituzionale – Per la Di Furia non è servito che anche la S.S. abbia riscontrato le denunce della UIL come fondate;

7. Mancata verifica  dell’effettivo e corretto utilizzo a tempo pieno del personale assegnato  nelle strutture di appartenenza ;

8. Spesa del personale e carenza dei controlli sugli indicatori di una  spesa sempre crescente nonostante l’esiguità di personale assegnato ai reparti e strutture sanitarie e mancati controlli sulla spesa delle competenze variabili del personale  (soprattutto disponibilità e straordinario);

9. Gestione della spesa corrente considerati i seri dubbi  sulla trasparenza e l’efficienza nella gestione degli appalti e degli approvvigionamenti di beni e servizi essenziali. Si segnalano ritardi nella fornitura di materiale sanitario e diagnostico, con ripercussioni dirette sull’attività clinica.

10. ⁠mantenimento in servizio di tutti i dirigenti medici che spontaneamente pur avendo raggiunto i limiti pensionistici desiderano continuare nella loro attività- evitare il fenomeno della messa in quiescenza di medici che successivamente vengono chiamati a prestare servizio tramite cooperative e a gettone con costi esorbitanti per l’ASP.

11. Clima interno e demotivazione del personale discendente da scelte organizzative non sempre chiare, mancanza di dialogo e valorizzazione delle risorse umane, che  generando confusione crea un clima di demotivazione e frustrazione che incide negativamente sulla produttività e sull’assistenza al paziente.

Queste criticità, se non affrontate con urgenza e determinazione, rischiano di compromettere in maniera irreparabile l’erogazione di un’assistenza sanitaria adeguata e orientata al  bisogno dei cittadini della provincia di Reggio Calabria, già duramente provati dalle note sopra esposte. Confidando nella  sensibilità e nell’impegno profuso Le chiediamo di voler intraprendere un’azione immediata di verifica e, se del caso, di adottare i provvedimenti necessari per ripristinare la piena funzionalità e trasparenza nella gestione dell’ASP di Reggio Calabria, che a parere dello scrivente non potrà esulare dal prendere in esame l’eventualità di sospendere dall’incarico la dott.ssa Di Furia dopo diversi anni di inutile e dannosa gestione . Rimaniamo a disposizione per fornire ulteriori dettagli e documentazione a supporto delle segnalazioni esposte e confidiamo nella Sua sensibilità e determinazione nel voler affrontare con urgenza le sfide che ci attendono, per una Calabria più sana, più giusta e prospera di valori umani.

Con i più cordiali saluti,

​​​​​​​Firmato  Nicola Simone – Ex sindacalista, spirito indomito per la vita, sempre al fianco dei più deboli