Sciopero dei dipendenti dell’Istituto di Vigilanza Europol S.r.l.: “alta adesione, forte determinazione”
Lug 16, 2025 - redazione
Nella giornata del 15 luglio 2025, si è svolto con ampia partecipazione lo sciopero dei
dipendenti dell’Istituto di Vigilanza Europol S.r.l., culminato in un sit-in di protesta davanti
alla Prefettura di Reggio Calabria che ha visto la presenza di circa 30 lavoratori.
L’iniziativa ha dato voce a un malessere diffuso e crescente, che riguarda condizioni di
lavoro non più tollerabili.
Una delegazione sindacale, composta da Giuseppe Vercelli (Filcams Cgil), Bruno Rosaci
(Rsa Cgil), Sabrina De Stefano (Uiltucs Uil), Riccardo Rausei (Rsa Uil) e due Guardie
Giurate, è stata ricevuta dal Capo di Gabinetto della Prefettura, Marco Oteri, al quale
sono state illustrate le criticità che hanno portato alla proclamazione dello sciopero.
Le problematiche segnalate dai lavoratori riguardano: Ritardi nei pagamenti degli stipendi,
erogati solo nell’ultima decade del mese successivo alla prestazione lavorativa; Mancata
programmazione del piano ferie estivo, nonostante le richieste presentate nei termini
previsti, con una concessione unilaterale di soli 5 giorni (più 2 di riposo) a fronte dei 12
concordati; Violazioni sistematiche dei riposi previsti dal Contratto collettivo nazionale di
lavoro, sia in termini di 24 ore consecutive dopo 5 giorni di lavoro, sia del riposo minimo
di 11 ore tra un turno e l’altro.
Il Dottor Oteri, a nome della Prefettura, ha assicurato l’impegno a riferire le istanze al
Prefetto e ha espresso attenzione per una vertenza che coinvolge direttamente diritti
fondamentali dei lavoratori e la qualità dei servizi prestati sul territorio.
Le Organizzazioni Sindacali Filcams Cgil e Uiltucs Uil hanno ribadito la volontà di
proseguire nel percorso di mobilitazione e non escludono la richiesta di un tavolo
istituzionale con la partecipazione dell’azienda, degli enti committenti, della Questura e
dell’Ispettorato del Lavoro, per affrontare con trasparenza e responsabilità l’intera
vicenda.
In risposta alla nota diffusa dall’azienda, poi, Filcams e Uiltucs Uil sentono il dovere di
chiarire quanto segue sui vari punti al centro delle proteste dei lavoratori.
Intanto sui pagamenti. Definire “puntuali” gli stipendi erogati tra il 20 e il 28 del mese
successivo è improprio e fuorviante. L’assenza di una data precisa nel Contratto collettivo
nazionale di lavoro non può giustificare un’attesa insostenibile per chi ha già prestato
servizio. La dignità economica passa anche da retribuzioni in tempi congrui.
Sul piano ferie estivo, invece, per i sindacalisti l’azienda omette di dire che il piano ferie
era stato discusso già a febbraio con la Filcams Cgil. I lavoratori avevano presentato
richiesta per 12 giorni entro il 31 marzo, come da indicazioni aziendali. Nessun piano è
stato formalizzato fino a giugno, quando – dopo l’avvio dello stato d’agitazione – l’azienda
ha imposto una concessione ridotta a 5 giorni più 2 di riposo, in modo del tutto
unilaterale. Questo non è pianificare: è disorganizzazione.
Le turnazioni dei riposi, invece, rivelano ripetute violazioni delle norme contrattuali relative
ai riposi settimanali e giornalieri. Il rispetto delle 24 ore consecutive di riposo dopo cinque
giorni di servizio e delle 11 ore tra un turno e l’altro non è un dettaglio tecnico, ma una
garanzia per la salute e la sicurezza dei lavoratori e dell’utenza.
Etichettare come “rigidità” la difesa dei diritti è inaccettabile. I lavoratori meritano rispetto
e ascolto, non banalizzazioni. Sono loro a garantire ogni giorno sicurezza e affidabilità nei
servizi, spesso in condizioni difficili e con notevoli sacrifici personali.
La credibilità di un’azienda si misura nei fatti, non nei comunicati. I lavoratori dell’Istituto
di Vigilanza Europol S.r.l. continueranno, con l’appoggio pieno delle Organizzazioni
sindacali, a rivendicare stipendi puntuali, ferie programmate con trasparenza, turni nel
rispetto del contratto.Ogni tentativo di minimizzare questi diritti o di scaricare responsabilità su lavoratori e
rappresentanze sindacali è un segnale di debolezza, non di serietà.
Filcams Cgil Reggio Calabria e Uiltucs Uil Reggio Calabria, infine, vigileranno con
determinazione affinché siano riconosciute dignità, diritti e condizioni di lavoro all’altezza
del servizio reso alla comunità.
Filcams Cgil Reggio Calabria Uiltucs Uil Reggio Calabria
Giuseppe Vercelli Sabrina De Stefano