Sciopero dei dipendenti dell’Istituto di Vigilanza Europol S.r.l.: “alta adesione, forte determinazione”

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Nella giornata del 15 luglio 2025, si è svolto con ampia partecipazione lo sciopero dei

dipendenti dell’Istituto di Vigilanza Europol S.r.l., culminato in un sit-in di protesta davanti

alla Prefettura di Reggio Calabria che ha visto la presenza di circa 30 lavoratori.

L’iniziativa ha dato voce a un malessere diffuso e crescente, che riguarda condizioni di

lavoro non più tollerabili.

Una delegazione sindacale, composta da Giuseppe Vercelli (Filcams Cgil), Bruno Rosaci

(Rsa Cgil), Sabrina De Stefano (Uiltucs Uil), Riccardo Rausei (Rsa Uil) e due Guardie

Giurate, è stata ricevuta dal Capo di Gabinetto della Prefettura, Marco Oteri, al quale

sono state illustrate le criticità che hanno portato alla proclamazione dello sciopero.

Le problematiche segnalate dai lavoratori riguardano: Ritardi nei pagamenti degli stipendi,

erogati solo nell’ultima decade del mese successivo alla prestazione lavorativa; Mancata

programmazione del piano ferie estivo, nonostante le richieste presentate nei termini

previsti, con una concessione unilaterale di soli 5 giorni (più 2 di riposo) a fronte dei 12

concordati; Violazioni sistematiche dei riposi previsti dal Contratto collettivo nazionale di

lavoro, sia in termini di 24 ore consecutive dopo 5 giorni di lavoro, sia del riposo minimo

di 11 ore tra un turno e l’altro.

Il Dottor Oteri, a nome della Prefettura, ha assicurato l’impegno a riferire le istanze al

Prefetto e ha espresso attenzione per una vertenza che coinvolge direttamente diritti

fondamentali dei lavoratori e la qualità dei servizi prestati sul territorio.

Le Organizzazioni Sindacali Filcams Cgil e Uiltucs Uil hanno ribadito la volontà di

proseguire nel percorso di mobilitazione e non escludono la richiesta di un tavolo

istituzionale con la partecipazione dell’azienda, degli enti committenti, della Questura e

dell’Ispettorato del Lavoro, per affrontare con trasparenza e responsabilità l’intera

vicenda.

In risposta alla nota diffusa dall’azienda, poi, Filcams e Uiltucs Uil sentono il dovere di

chiarire quanto segue sui vari punti al centro delle proteste dei lavoratori.

Intanto sui pagamenti. Definire “puntuali” gli stipendi erogati tra il 20 e il 28 del mese

successivo è improprio e fuorviante. L’assenza di una data precisa nel Contratto collettivo

nazionale di lavoro non può giustificare un’attesa insostenibile per chi ha già prestato

servizio. La dignità economica passa anche da retribuzioni in tempi congrui.

Sul piano ferie estivo, invece, per i sindacalisti l’azienda omette di dire che il piano ferie

era stato discusso già a febbraio con la Filcams Cgil. I lavoratori avevano presentato

richiesta per 12 giorni entro il 31 marzo, come da indicazioni aziendali. Nessun piano è

stato formalizzato fino a giugno, quando – dopo l’avvio dello stato d’agitazione – l’azienda

ha imposto una concessione ridotta a 5 giorni più 2 di riposo, in modo del tutto

unilaterale. Questo non è pianificare: è disorganizzazione.

Le turnazioni dei riposi, invece, rivelano ripetute violazioni delle norme contrattuali relative

ai riposi settimanali e giornalieri. Il rispetto delle 24 ore consecutive di riposo dopo cinque

giorni di servizio e delle 11 ore tra un turno e l’altro non è un dettaglio tecnico, ma una

garanzia per la salute e la sicurezza dei lavoratori e dell’utenza.

Etichettare come “rigidità” la difesa dei diritti è inaccettabile. I lavoratori meritano rispetto

e ascolto, non banalizzazioni. Sono loro a garantire ogni giorno sicurezza e affidabilità nei

servizi, spesso in condizioni difficili e con notevoli sacrifici personali.

La credibilità di un’azienda si misura nei fatti, non nei comunicati. I lavoratori dell’Istituto

di Vigilanza Europol S.r.l. continueranno, con l’appoggio pieno delle Organizzazioni

sindacali, a rivendicare stipendi puntuali, ferie programmate con trasparenza, turni nel

rispetto del contratto.Ogni tentativo di minimizzare questi diritti o di scaricare responsabilità su lavoratori e

rappresentanze sindacali è un segnale di debolezza, non di serietà.

Filcams Cgil Reggio Calabria e Uiltucs Uil Reggio Calabria, infine, vigileranno con

determinazione affinché siano riconosciute dignità, diritti e condizioni di lavoro all’altezza

del servizio reso alla comunità.

Filcams Cgil Reggio Calabria Uiltucs Uil Reggio Calabria

Giuseppe Vercelli Sabrina De Stefano