Polistena, il duro attacco all’Asp di Reggio Calabria del Comitato tutela della Salute, “Basta ambulatori di facciata, ma di un vero reparto di Oncologia”
Lug 11, 2025 - redazione
Alla Direzione Generale dell’ASP di Reggio Calabria
Oggetto: Monito sulla mancata apertura del reparto di Oncologia presso l’Ospedale Spoke di Polistena
Intendiamo ribadire al direttore generale, dottoressa Lucia Di Furia che,il non aprire un reparto di ONCOLOGIA a Polistena,sta facendo venir meno il diritto alla cura dei malati oncologici del nostro territorio.
Vista l’ennesima inaugurazione ieri, di un pseudo reparto di oncologia a Locri, chiariamo alla dottoressa che noi non abbiamo bisogno di:
Un’apertura “di facciata”, priva dei crismi necessari per definirsi reparto oncologico a tutti gli effetti – con personale specializzato, posti letto, terapie preparate in loco, servizi di day hospital e supporto psicologico – diversamente risulterebbe non solo insufficiente, ma persino offensiva nei confronti di una popolazione che da troppo tempo è costretta a spostarsi fuori provincia o fuori regione per ricevere cure adeguate.
Non abbiamo bisogno di ambulatori simbolici per un “contentino”,abbiamo bisogno di cure vere, di servizi strutturati e funzionanti, capaci di incidere concretamente sulla vita delle persone colpite da patologie oncologiche, che ormai non risparmiano nessuna famiglia del nostro territorio.
Chiediamo pertanto che l’apertura del reparto oncologico a Polistena avvenga immediatamente e secondo standard clinici e organizzativi adeguati, al pari degli altri presidi ospedalieri nazionali e ripetiamo cara Dottoressa,non si limiti a un’operazione di immagine, i giochetti dell’ASPdi Reggio Calabria li conosciamo molto bene , lei sarebbe capace dottoressa Di Furia, ad aprire due stanze in qualche reparto esistente tipo medicina e chiamarlo “reparto oncologico” , lasci stare cortesemente se è questa la sua intenzione ,evitiamo così di generare false aspettative e ulteriore frustrazione tra i cittadini.
Ci aspettiamo invece risposte concrete, tempestive e trasparenti. Diversamente, valuteremo un’azione di denuncia nelle sedi opportune se ,quanto prima non avremo realizzato ciò che ci spetta di diritto, cioè la possibilità di cura nel nostro territorio composto da 180.000 abitanti.