Gioia Tauro, Schiavone, “Dalla Ciambra un segnale di speranza, serve un fronte unito per cambiare davvero”

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“Martedì si è scritta una pagina di speranza per Gioia Tauro. La visita della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie nel quartiere Ciambra rappresenta un momento storico, un segnale concreto che ci consente di intravedere – finalmente – una possibilità reale di riscatto per uno dei luoghi più simbolici e dimenticati del nostro territorio”.

Lo dichiara Rosario Schiavone, consigliere comunale di Gioia Tauro del gruppo politico “Alleanza Gioiese – Tradizione e Innovazione”, che ha partecipato alla visita istituzionale nel quartiere. “La Ciambra – sottolinea – non è solo una periferia: è il centro pulsante della nostra sconfitta collettiva, l’emblema di un lungo fallimento istituzionale. Per questo ho scelto di esserci, senza steccati ideologici, riconoscendo ogni passo nella giusta direzione, a prescindere da chi lo compia”.

Schiavone esprime apprezzamento per l’impegno dell’on. Francesco Cannizzaro e per la convergenza totale con la sindaca Simona Scarcella, indicando una strategia chiara per il futuro: “Equo dislocamento abitativo, abbattimento del ghetto, riconversione dell’area in un grande Parco del Petrace, riqualificazione urbana e ambientale. È un progetto di visione, che porto avanti da anni con determinazione, quando era considerato impopolare e visionario. Oggi quella visione è diventata una proposta condivisa e concreta. I cittadini rom – ormai stabilmente insediati – hanno lanciato un messaggio forte: ‘Sparpagliateci!’. È una richiesta di dignità, un grido di fiducia verso un futuro diverso”.

Secondo il consigliere comunale, “ora serve un fronte istituzionale compatto: Governo, Regione, Città Metropolitana, Comune e Aterp, che sarà centrale nella fase operativa. Conoscendo bene i limiti strutturali dell’ente, avendo fatto parte per anni della Commissione Aterp, ribadisco che serve anche una riforma normativa per consentire risposte rapide ed efficaci”.

Ma la sfida non riguarda solo la Ciambra. Schiavone richiama l’attenzione anche su un’altra ferita urbana, spesso ignorata: “Via Asmara è una favelas nel cuore pulsante della città. Un’area logisticamente centrale, che collega due statali e ospita una scuola e un asilo. Lì esisteva un progetto concreto, quello dei Contratti di Quartiere: occorre recuperarlo, aggiornarlo e soprattutto realizzarlo. Riqualificare via Asmara insieme alla Ciambra significa ricucire il patto tra cittadini e istituzioni. Significa affermare che Gioia Tauro non si rassegna”.

Infine, un richiamo all’unità e alla responsabilità: “Nessuna battaglia politica vale quanto una battaglia per la civiltà. Martedì abbiamo acceso una scintilla. Facciamo in modo che diventi un incendio di dignità, diritti e cambiamento. Io ci sarò – conclude Schiavone – con la mia visione, con la mia indipendenza e con la convinzione che la politica debba essere servizio, non passerella”.