Varcaturo, 18enne ucciso in spiaggia: educare alla vita per fermare la violenza giovanile

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Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani esprime profondo dolore e sconcerto per l’ennesima tragedia che ha visto protagonista un giovane di soli 18 anni, ucciso con due fendenti durante una lite per futili motivi avvenuta in pieno giorno sulla spiaggia di Marina di Varcaturo, nel cuore di una domenica che avrebbe dovuto rappresentare spensieratezza, incontro, vita.

Questo episodio non è un caso isolato, né un semplice “fatto di cronaca”: è il sintomo di un male più profondo che attraversa trasversalmente le generazioni giovanili, alimentato da modelli disfunzionali, vuoti educativi e una cultura che spesso glorifica la sopraffazione e la reazione istintiva come strumenti per risolvere i conflitti.

Lo diciamo con fermezza: l’omicidio di Varcaturo non è solo responsabilità del singolo. È il frutto di una società che da troppo tempo ha abdicato alla sua funzione educativa collettiva. È il prodotto dell’assenza di una vera e radicata educazione ai sentimenti, al rispetto dell’altro, alla gestione della rabbia, al valore della vita umana.

Come CNDDU, sentiamo l’urgenza di ribadire il nostro impegno affinché le scuole tornino ad essere presidi culturali ed emotivi. L’Educazione alla legalità deve diventare materia viva: non un’ora di lezione isolata, ma un linguaggio condiviso, una lente attraverso cui leggere il mondo, un progetto formativo integrato che accompagni gli studenti sin dalla scuola primaria.

È tempo di introdurre in ogni ciclo scolastico:

  • moduli strutturati di educazione nonviolenta e gestione dei conflitti;
  • potenziamento Educazione alla legalità;
  • spazi di ascolto psicologico e mediazione sociale;
  • laboratori di narrazione e consapevolezza emotiva, in collaborazione con enti territoriali e associazioni.

Non possiamo più permetterci di parlare di “emergenza” ad ogni nuovo lutto. L’estate non può diventare una stagione di sangue, le spiagge non possono diventare nuovi teatri di tragedie giovanili.

Chiediamo con forza al Ministero dell’Istruzione e del Merito e agli enti locali un tavolo interistituzionale urgente per la costruzione di un piano nazionale di prevenzione della violenza tra pari, a partire dai contesti scolastici e ricreativi.

Alla famiglia della giovane vittima del delitto di Varcaturo, va il nostro abbraccio commosso. Ma a tutti gli altri ragazzi, quelli che oggi camminano sul filo sottile tra il vivere e il distruggere, vogliamo lanciare un messaggio:

siete molto di più delle vostre paure, delle vostre rabbie, dei vostri errori. Ma dovete essere messi nelle condizioni di capirlo.

Solo così, insieme, potremo spezzare questa catena di lutti.