Ex Lsu/Lpu. Alecci: “la politica deve necessariamente rimediare ad un suo errore. Dopo tanti anni di lavoro, migliaia di persone rischiano di andare in pensione con assegni molto ridotti”
Giu 04, 2025 - redazione
Rimediare subito ad un errore “bipartisan” della politica e intraprendere ogni iniziativa utile al riconoscimento dei diritti per i lavoratori ex LSU/LPU, attraverso il versamento dei contributi previdenziali mancanti. Questo l’obiettivo principale di una mozione che ho firmato e presentato insieme a tutti i componenti del Gruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale. Gli LSU/LPU sono lavoratori che hanno contribuito fattivamente per decenni al funzionamento della cosa pubblica, svolgendo svariate mansioni all’interno di enti locali e intermedi, anche nella nostra regione, e sono ora destinati ad andare in pensione con un assegno mensile che non raggiungerà i 700 euro. Una situazione che riguarda migliaia di persone in tutta Italia derivante dal mancato versamento dei contributi pensionistici antecedenti alla loro stabilizzazione. E che, di fatto, costringerà tantissimi padri e madri di famiglia, o addirittura nonni con tantissimi anni di lavoro alle spalle, a vivere, in molti casi, ai limiti della povertà, con tutte le costose esigenze che una vecchiaia comporta. Senza contare che, tutto ciò, non potrà che avere ricadute negative anche su un tessuto economico regionale già notoriamente fragile.
Per questo motivo, io e i miei colleghi del Gruppo PD, intendiamo farci promotori di un’azione politica che impegni la Giunta a sostenere presso la Conferenza Stato-Regioni ogni utile iniziativa affinché sia sollecitata l’approvazione di una normativa statale che consenta di garantire ai lavoratori LSU/LPU il diritto a una pensione dignitosa. Consapevoli anche del fatto che il disegno di legge parlamentare n° 539 del 3 febbraio 2023 riguardante la materia, è ancora in attesa di essere affrontato in Commissione Lavoro. Occorre fare uno sforzo unitario, fuori dalle logiche partitiche, per risolvere nel minor tempo possibile questa problematica. La politica deve avere ancora una volta il coraggio di rimediare ad un “buco” da lei stesso generato in passato, nella consapevolezza che oggi, “distrazioni” di questo tipo non possono essere più ammesse.