‘Ndrangheta, Rinascita Scott: c’è un nuovo pentito, le accuse a Pittelli, “Era in grado di aggiustare i processi”

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C’è un nuovo pentito della ‘ndrangheta, nel processo “Rinascita Scott” contro le cosche del Vibonese.
Ad iniziare a collaborare con la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, nel gennaio scorso, è stato Antonio Guastalegname, di 54 anni, di Vibo Valentia Marina, già noto alle forze dell’ordine e imputato nel maxiprocesso “Rinascita-Scott”, in cui è accusato di aver trafficato droga che arrivava dal Brasile e dall’Albania, dal sud al Nord Italia, in Piemonte. Ed è proprio in tale procedimento che nei giorni scorsi sono stati depositati i primi verbali del suo percorso con la giustizia.
Lo scorso anno è stato condannato per l’omicidio, commesso in concorso con altri soggetti, del titolare di una tabaccheria di Castello d’Annone, piccolo centro della provincia di Asti, riportando in Appello una condanna a 30 anni di reclusione. E in questo borgo piemontese, Guastalegname vi si era trasferito avviando un’attività imprenditoriale. Nel processo per l’omicidio di Manuel Bacco, avvenuto il 19 dicembre del 2014, erano imputati anche il figlio di Guastalegname, Domenico, di 28 anni, Giuseppe Antonio Piccolo (29), di Nicotera, Fabio Fernicola (43), di Asti, Jacopo Chiesi (28), di Castello d’Annone.

Le accuse all’ex parlamentare Giancarlo Pittelli

Di Pittelli, uno dei principali imputati di Rinascita Scott, sostiene che era in grado di aggiustare i processi “tramite le sue amicizie in Cassazione a Roma e in Corte d’Appello a Catanzaro era in grado di farlo”.