Sanità, le cardiologie della provincia di Reggio Calabria sull’orlo del collasso

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Ormai la volontà di ridimensionare la sanità reggina è chiara. Il comportamento degli attori che gestiscono il sistema salute nell’ ASP di Reggio Calabria non lascia dubbi. È da tanto tempo che questa O.S., denuncia l’impossibilità di garantire la salute nel comprensorio dell’ASP di Reggio Calabria, per la grave insufficienza di personale medico e paramedico. Ma sembra di parlare al vento. Un muro di gomma. Nessuno risponde e nessuno prende provvedimenti. Un muro di gomma che sta portando alla totale assenza di un benchè minimo di cure, anche in quelle patologie gravi che richiedono interventi urgenti e terapie salvavita. Riecheggia ancora alla mente il grido di allarme di quella ragazza 23enne di Oppido Mamertina, affetta da una patologia grave e rara, che attraverso i microfoni della RAI nazionale chiede aiuto e manifesta tutta la sua paura, sentendo in pericolo la sua stessa vita, dopo la chiusura notturna del Punto di Primo Intervento Territoriale di Oppido Mamertina; e ancora viva la manifestazione popolare di Gioia Tauro, dove ha partecipato la piana intera, a difesa del Pronto Soccorso dell’Ospedale Cittadino, dove, in seguito alla chiusura, era morto un giovane per infarto del miocardio, al quale non si era potuto dare immediata assistenza. “Ma chi te sente…!!!” diceva una vecchia canzone di Rino Gaetano. Prossimamente, a quanto è a nostra conoscenza, se non saranno prese dei provvedimenti seri e immediati, a collassarsi sarà la cardiologia dei due ospedali Spoke di Polistena e di Locri, che associati ad alcuni pensionamenti di specialisti presso il GOM di Reggio Calabria, collasseranno tutto il sistema delle patologie cardiologiche in tutta la provincia di Reggio Calabria. Ci risulta infatti, che i medici della Cardiologia/UTIC dell’ospedale di Polistena, con una lettera drammatica, datata 25 febbraio 2022 e indirizzata al sig. Prefetto di Reggio Calabria, al Presidente della Giunta Regionale nonché Commissario ad Acta per il Piano di Rientro, al Commissario Straordinario dell’ASP, al Direttore Sanitario dell’ASP, al Responsabile “Risk Managemant, al Direttore Sanitario della Struttura Ospedaliera di Polistena e al Direttore ff. della S.O.C. di Cardiologia/UTIC di Polistena, hanno evidenziato l’impossibilità di coprire i turni di servizio per ilprossimo futuro, per grave carenza di personale: sui nove medici attualmente in servizio presso la Struttura (quindi già in forte carenza di organico, in quanto ne servirebbero almeno 24), ben quattro,secondo quanto riportato dalla lettera, andranno in pensione tra Aprile e Giugno 2022, per cui ne rimarranno in servizio soltanto cinque. Di questi, uno è esonerato dalle notti per questioni di salute, per cui, con i rimanenti quattro, non possono essere garantiti i turni h 24 nelle due Unità Operative (Cardiologia e UTIC) ad iniziare dal prossimo mese di Aprile. Questa drammatica situazione del personale medico, insieme a quella del personale infermieristico e degli Operatori Socio Sanitari -a quanto Ci risulta- , era già stata evidenziata dal Direttore ff. della S.O.C. -Dott. Vincenzo Amodeo-, con P.E.C. del 18/08/2021, indirizzata al dott. Guido Longo nella qualità di Commissario ad Acta per il Piano di Rientro e al Commissario Straordinario dell’ASP -dott. Gianluigi Scaffidi-. Il dott. Amodeo con detta PEC intendeva evidenziare la drammaticità della situazione creatasi presso la Cardiologia /UTIC dell’ospedale di Polistena, con conseguenze devastanti sulla sicurezza delle cure e sulla necessità di dare risposte ai bisogni di salute provenienti dal vastissimo territorio della piana di Gioia Tauro, ma a distanza di sei mesi, nessuna risposta e nessuna decisione, a quanto Ci risulta, è stata data o intrapresa, lasciando nel limbo l’allarmante e drammatica richiesta del dott. Amodeo. Anzi, a quanto si è potuto apprendere, in seguito alle esternazioni, pubblicate a mezzo stampa (anche in qualità di rappresentante sindacale), relative alle difficoltà derivanti da tali carenze,
tcausa di depotenziamento delle Strutture Cardiologiche Ospedaliere di Polistena e di Locri, il dott. Amodeo è stato sottoposto ad una serie di procedimenti disciplinari, nonché a citazione a giudizio perdiffamazione, come se non fosse sotto gli occhi di tutti la drammaticità della sanità pianegiota. procedimenti disciplinari che, successivamente, come da delibera n. 346 del 01/04/2021, sono stati presi a scusante per negargli la richiesta di permanenza in servizio fino al 70° anno di età, così come previsto e concesso dal D.L. 162/2019, convertito in legge n. 8/2020 e s.m.i., andando a creare ulteriori disagi alla già difficile situazione dell’organico in cardiologia /UTIC dell’Ospedale Spoke di Polistena. Altrettanto drammatica è la situazione a Locri, dove si assiste alla fuga di validi professionisti e alla difficoltà di garantire il minimo dell’assistenza. Se a questo si aggiunge il fatto che, da qui a breve, andranno in pensione alcuni Medici del G.O.M., esperti nella metodica della “cardiostimolazione”, e lo stesso dott. Amodeo, specialista in tale metodologia che, per quanto sopra evidenziato, non ha ottenuto la proroga per il mantenimento in servizio fino al 70° anno di età, e considerate inoltre le difficoltà a reclutare professionisti qualificati e in condizioni di affrontare le emergenze in cardiostimolazione e l’indifferenza di coloro che dovrebbero provvedere, il quadro risulta chiaro nella sua drammaticità. Consci che anche questo grido di allarme, come tenti altri in passato, rimarrà nell’indifferenza di chi dovrebbe provvedere, poniamo questa riflessione all’attenzione dell’opinione pubblica, degli Amministratori locali, delle Associazioni ed in particolare all’Autorità Giudiziaria inquirente per verificare eventuali profili di reato, nell’interesse dei malati ed anche al fine di sollevare gli Operatori Sanitari dal rischio clinico derivante dalla disorganizzazione e dalla mancanza di soluzioni, che sonoesclusiva prerogativa di chi ha l’obbligo della gestione sanitaria e non certo del personale coinvolto. Si auspica, sempre nell’interesse del Malato e dei cittadini tutti della Piana di Gioia Tauro, che il management dell’ASP ritorni sui suoi passi, concedendo al dott. Amodeo la prerogativa prevista da ultimo dalla legge 126, del 13/10/2020, a rimanere in servizio fino al 70° anno di età.
Il segretario generale Il segretario per la sanità
Patrizia Giannotta* Vincenzo Callea