Continua il periodo nero dell’economia reggina: crollo dell’export e delle attività commerciali

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Nel secondo trimestre 2013 il commercio con l’estero delle imprese reggine si è concluso con un saldo negativo pari a ben –5,8 milioni di euro

Continua il periodo nero dell’economia reggina: crollo dell’export e delle attività commerciali

Nel secondo trimestre 2013 il commercio con l’estero delle imprese reggine si è concluso con un saldo negativo pari a ben –5,8 milioni di euro

 

 

Nel secondo trimestre 2013 il commercio con l’estero delle imprese reggine si è concluso
con un saldo negativo pari a ben –5,8 milioni di euro (solo 28,8 milioni di euro di valore
esportato a fronte di 34,6 milioni di valore commerciale importato). Inoltre questo risultato
è stato anche peggiore rispetto al trimestre precedente, quando il saldo, pur sempre
negativo, si era attestato a “soli” – 1,2 milioni di euro. Mentre da un lato sono aumentate le
importazioni (+ 13,6%), dall’altro l’export ha registrato, rispetto al primo trimestre, una
contrazione del -1,6%, peraltro in controtendenza con la media nazionale (+5,6%).
Analizzando nel dettaglio i dati sui prodotti, solo il sistema alimentare e la chimica
mostrano qualche debole segnale d’internazionalizzazione commerciale. Nel II trimestre
2013, la provincia di Reggio Calabria ha venduto all’estero prodotti del sistema alimentare
(cibo e bevande) per una cifra pari a circa 13,5 milioni di euro, registrando una crescita di
oltre 3 milioni rispetto al trimestre precedente. Ciò nonostante, rispetto allo stesso periodo
dello scorso anno, risulta una contrazione tendenziale pari a 3,8 milioni di euro. I prodotti
della chimica, oltre a sperimentare una riduzione del valore esportato su base trimestrale
(da 13 a 12,3 milioni), mostrano una contrazione cumulata anche su base annua (da 26,5 a
25,3 milioni di euro).
Nel complesso le esportazioni reggine confluiscono, per oltre la metà, nel mercato
comunitario. Non trascurabile è anche la quota di esportazioni dirette in America
Settentrionale (15%), come pure la percentuale destinata al Nord-Africa (13,3%).
Al quadro non certo confortante relativo all’export, si aggiungono i segnali di
deterioramento registrati sul fronte interno, a causa della prolungata riduzione della
domanda di consumo dei nostri cittadini.
In base agli ultimi aggiornamenti dell’Osservatorio sul commercio del Ministero dello
Sviluppo economico – indagine a cui contribuisce l’attività camerale – il numero di esercizi
commerciali in sede fissa, tra il 2012 ed il primo semestre del 2013, nel nostro territorio si è
ridotto di ben 84 unità. Anche la vendita all’ingrosso ha registrato nel primo semestre del

2013 una stagnazione delle attività, con una diminuzione di 18 unità rispetto a dicembre
2012, pari a – 0,7%, mentre a livello regionale e nazionale si sono riscontrati trend opposti,
nel segno e nell’intensità (+0,7% sia in Calabria che in Italia). Le uniche dinamiche
incoraggianti riguardano il commercio ambulante che ha registrato, nel primo semestre,
un incremento del numero degli esercizi pari a 1,4%, maggiore rispetto alla media
nazionale (+1%), ma più contenuto rispetto alla media regionale (2,2%).
Completa il quadro la grande distribuzione organizzata (articolata in minimercati,
supermercati, ipermercati, grandi magazzini e grandi superfici specializzate), pari a circa
un terzo di quella regionale, che ha subito, nel primo semestre del 2013, la riduzione del
numero di esercizi della provincia in misura pari a -7,6%, soprattutto a causa della
contrazione del numero di grandi magazzini (da 63 a 50). Questa contrazione è ancora più
grave se confrontata con la crescita rilevata in Calabria (addirittura +11,1%) e in Italia
(+1,8%).
“Permane più di qualche difficoltà per il nostro sistema produttivo ad accedere ai mercati esteri, in
un quadro della domanda interna che non sembra migliorare” ha dichiarato il Presidente della
Camera di Commercio di Reggio Calabria, dr. Lucio Dattola. L’internazionalizzazione è una
sfida non più rinviabile per alimentare un piano di risveglio della nostra economia, non rappresenta
più una preziosa opportunità ma è diventata una vera e propria emergenza dalla quale dipende il
nostro futuro. Le dinamiche che attanagliano il tessuto economico reggino impongono
un’immediata inversione di rotta: lo sbocco sui mercati esteri e l’attrattività internazionale del
nostro territorio sono le leve sulle quali occorre investire attraverso una programmazione strategica
che, partendo dall’ascolto delle imprese e dalla prese di coscienza delle proprie potenzialità, possa
orientare e riposizionare il sistema economico reggino”.