“Raddoppio inceneritore Gioia Tauro? Solo per permettere alla provincia di Cosenza di smaltire nella Piana”

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Lo sfogo del consigliere provinciale Rocco Sciarrone intervistato da Approdonews

di CATERINA SORBARA

“Raddoppio dell’inceneritore a Gioia Tauro? Solo per permettere alla provincia di Cosenza di smaltire nella Piana”

Lo sfogo del consigliere provinciale Rocco Sciarrone intervistato da Approdonews

 

di Caterina Sorbara

 

 

sciarrone rocco 

Per quanto riguarda il problema dell’inceneritore e del rigassificatore abbiamo
voluto intervistare il consigliere provinciale Rocco Sciarrone di Gioia Tauro, il
quale ha le idee molto chiare e di certo “non le manda a dire” ma agisce in prima
linea.
Rocco Sciarrone poco tempo fa ha lasciato il Partito Repubblicano per fondare un
Movimento Social Popolare. E’ fortemente impegnato in politica, al servizio della
collettività e del bene comune.
 Consigliere qual è il suo pensiero riguardo l’inceneritore?
Negli ultimi dieci anni l’aumento dei tumori nella Piana di Gioia Tauro è stato
notevole, dati alla mano si è registrato un aumento del 60 per cento. Sicuramente
non possiamo ricondurlo solo all’inceneritore ma possiamo senza ombra di dubbio affermare
che l’inceneritore è una concausa. Negli ultimi 15 anni nella piana di Gioia Tauro
sono nati vari impianti che hanno avuto un impatto disastroso, oltre all’inceneritore,
come la Centrale Turbogas di Rizziconi e il depuratore. Se poi consideriamo la triste
possibilità che scorie radioattive ed altri tipi di rifiuti tossici che possono
essere stati “seppelliti” nelle nostre montagne o nei nostri fondali marini, è chiaro
che questo tragico record non può che essere conclamato.
– Cosa bisogna fare per limitare un po’ gli effetti dannosi?
Il primo intervento è quello della sostituzione dei filtri, essenziale per la limitazione
della fuoriuscita dei fumi tossici.
– Cosa ne pensa del paventato raddoppio?
Sono contrario! Il mio no al raddoppio è perentorio e fortemente motivato. Non
vi è alcun bisogno di raddoppiare l’impianto, in quanto lo stesso è già capace
di garantire lo smaltimento dei rifiuti, non solo della provincia di Reggio Calabria,
ma anche di quelli della provincia di Vibo Valentia. Il motivo per cui si vorrebbe
fare il raddoppio è dovuto solo alla possibilità della provincia di Cosenza e del
“Nord” della Calabria di smaltire i loro rifiuti presso la nostra Piana di Gioia
Tauro.
Cosenza non vuole un inceneritore, vuole il raddoppio di Gioia Tauro.
Preciso che il raddoppio non darà altri posti di lavoro ma aumenterà solo la capacità
dei rifiuti che verrebbe triplicata.
E’ chiaro che il mio interesse è quello di non perdere nemmeno un posto di lavoro.
Se si investirà in modo consistente sulla raccolta differenziata, gli operai potranno
essere assorbiti nel sistema.
Ripeto il mio intesse è che non si perdano posti di lavoro.
– Cosa ne pensa della costruzione del rigassificatore?
Sono assolutamente contrario alla costruzione, perché oltre ad essere un mostro
architettonico (la nostra zona è così bella) creerebbe innumerevoli danni all’ambiente,
al territorio. Sono molte le conseguenze negative, tra tutte: l’abbassamento della
temperatura dell’acqua del mare in modo vertiginoso, la presenza di sostanze schiunose
sul litorale. Il pericolo più grande è poi caratterizzato dalla sua presenza in
quanto tale. Di fatti per la peculiarità del nostro territorio altamente sismico
potrebbe rivelarsi fatale per un eventuale esplosione dello stesso, che per un diametro
di 50 Km raderebbe tutto al suolo.
– E’ la ricaduta occupazionale?
La ricaduta occupazionale è ridicola. Infatti la stessa Lng nel parlare della forza
lavoro necessaria, quantifica il tutto in circa 100 unità, senza però specificare
quanti dei quali saranno operai specializzati, che tra le altre cose verranno da
altre regioni addirittura dall’estero.
I soldi poi spesi per le macchine di refrigerazione andranno all’estero.