Resta in carcere il boss di Limbadi, respinta l’istanza di scarcerazione a Pantaleone Mancuso

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L’uomo è ritenuto uno dei capi dell’omonimo clan della ‘ndrangheta. Il Tribunale del Riesame ha rigettato l’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati Francesco Stilo e Leopoldo Marchese dopo l’arresto avvenuto il 7 marzo scorso nell’ambito dell’operazione antimafia «Black money»

Resta in carcere il boss di Limbadi, respinta l’istanza di scarcerazione a Pantaleone Mancuso

L’uomo è ritenuto uno dei capi dell’omonimo clan della ‘ndrangheta. Il Tribunale del Riesame ha rigettato l’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati Francesco Stilo e Leopoldo Marchese dopo l’arresto avvenuto il 7 marzo scorso nell’ambito dell’operazione antimafia «Black money»

 

VIBO VALENTIA – Resta in carcere Pantaleone Mancuso, 66 anni, di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, ritenuto uno dei capi dell’omonimo clan della ‘ndrangheta. Il Tribunale del Riesame ha, infatti, rigettato l’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati Francesco Stilo e Leopoldo Marchese dopo l’arresto avvenuto il 7 marzo scorso nell’ambito dell’operazione antimafia «Black money».
L’accusa principale che regge al vaglio del Riesame è quella di associazione mafiosa. Pantaleone Mancuso, detto «Vetrinetta», insieme ai fratelli Giovanni ed Antonio, è accusato di aver diretto un «organismo centrale gerarchicamente sovraordinato rispetto a più rami operativi autonomi» del potente clan di Limbadi, assumendo i tre Mancuso le qualità di «organizzatori, capi e promotori dell’intera organizzazione criminale».