Reggio Calabria, le riflessioni di Oreste Romeo coordinatore della “Lista Scopelliti”
“Arena e la voce nel deserto”
Reggio Calabria, le riflessioni di Oreste Romeo coordinatore della “Lista Scopelliti”
Se è legittimo esprimere la propria opinione sugli effetti determinati dall’intervento solutorio subito dalla massima assise elettiva cittadina da parte di un governo cui interessa ben poco del sentimento popolare, sorprende, invece, e neppure poco, che nell’analisi di un “solista” del mondo professionale cittadino sia obliterata la torrenziale indignazione, pubblicamente manifestata, da semplici cittadini, professionisti, imprenditori, commercianti, artigiani, associazioni impegnate nel sociale e tanti altri ancora a causa del loro inconcepibile coinvolgimento nel deficitario impianto della Relazione stilata dal Prefetto.
E dunque, la singolare e bizzarra idea, secondo cui lo scioglimento del Consiglio Comunale non costituirebbe offesa per la Città, rimane nulla di più che una originale teoria coltivata nella sfera individuale, in quanto tale, priva di aggancio con la realtà.
La difesa del tessuto sociale e produttivo cittadino, additato all’opinione pubblica, anche internazionale, all’insegna di atipici sillogismi, e la tutela dell’intera comunità dal marchio infamante generato da immotivati e fuorvianti sospetti, lungi dall’esser contrabbandati per difesa dei soliti noti, incontrano perfetta corrispondenza nelle critiche, saldamente ancorate alle “carte”, che il Sindaco eletto, parlando alla Città, ha formulato all’indirizzo di un provvedimento distante dalla gente, non a caso assunto da un governo ancor più distante dalla gente.
Semplici quanto velleitarie voci nel deserto non sono in grado di porre in seria discussione il senso di responsabilità istituzionale del quale Demetrio Arena, simbolo di competenza, dinamismo e modernità, ha dato quotidiana ed autorevole dimostrazione nell’impegno pubblico al quale è stato voluto dalla gente.
P.S. Al “solista” dichiaratosi nostalgico della civiltà e delle bellezze di una volta, forse è il caso di chiedere, anche a nome della mia generazione, quale Città, lui ed i suoi amici di un tempo, ci hanno consegnato!
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