Appello ai siriani: “cessate di combattervi, siete tutti fratelli”
Siria: autobomba a Damasco, vittime
Appello ai siriani: “cessate di combattervi, siete tutti fratelli”
Un’autobomba è esplosa a Damasco, nella parte meridionale della capitale, nei pressi di una moschea e di un parco giochi. I residenti del quartiere Zuhur parlano di vittime ma le informazioni non possono essere verificate sul terreno.
In mattinata la tregua e’ stata violata in diverse località della Siria. Lo riferiscono gli attivisti di Homs, di alcuni sobborghi di Damasco e di Hama, che riferiscono di spari di arma da fuoco, di esplosioni e colpi di artiglieria.
I residenti di Khaldiye, martoriato quartiere di Homs, hanno riferito di un colpo di mortaio caduto su abitazioni civili stamani e pubblicato un video amatoriale (www.youtube.com/watch?v=3x3N8vRNGwE) in cui il videoamatore afferma che il colpo è caduto stamani, primo giorno di festa del Sacrificio. Finora non si registrano comunque vittime. A Harasta, sobborgo a nord di Damasco, i residenti affermano che un colpo di artiglieria è stato sparato nei pressi di una moschea dove si erano radunati manifestanti anti-regime, mentre da Duma, poco lontano, provengono notizie, non confermabili in maniera indipendente, di tre forti esplosioni e di raffiche di fucili automatici. Nella regione di Hama, nella piana dell’Oronte, i residenti di alcune località solidali con la rivolta riferiscono di spari di arma da fuoco senza precisare se ci siano vittime e l’origine dei colpi.
E’ di 50 morti il bilancio provvisorio delle violenze in Siria oggi, prima giornata di una tregua di tre giorni per la festa islamica del Sacrificio, segnata da scontri in varie località e attentati. Lo affermano i Comitati locali di coordinamento (Lcc). L’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) parla di 47 vittime.
La televisione ufficiale siriana ha mostrato il presidente Bashar al-Assad pregare in una moschea di Damasco, in occasione della festa musulmana del Sacrificio e della relativa tregua decisa nel Paese. Il capo dello Stato, seduto a gambe incrociate, è apparso sorridente e rilassato. Le apparizioni e le interviste di Assad sono rare. La tv siriana l’aveva mostrato l’ultima volta il 21 ottobre scorso mentre incontrava l’inviato Onu Lakhdar Brahimi.
Nella preghiera, l’imam sheikh Walid Abdel Haq ha lanciato un appello ai siriani “a cessare di combattersi perché siete tutti fratelli”. “Non vedete cosa succede da due anni nel Paese, la distruzione e la morte? Fermiamo tutto questo”, ha detto l’imam. “I siriani devono tornare a Dio per far fallire la discordia confessionale che tentano di suscitare in Siria. Bisogna che noi stessi creiamo un nuovo Medio Oriente e non quello che cercano di imporci i nemici dell’islam e della Siria”, ha aggiunto. Dopo la preghiera, Assad si è fermato a parlare nella moschea con alcuni fedeli, abbracciando alcuni e scherzando con altri. Nel frattempo, il commentatore della tv affermava: “Ecco il presidente che saluta la gente con il suo sorriso che esprime bontà. Come è bello questo incontro del capo con il popolo, questo leader che dispiega tutti i suoi sforzi affinché la Siria sia un Paese di luce”.