Al Dialog Festival riflessioni sulla stagione di “Mani Pulite”

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Al Dialog Festival riflessioni sulla stagione di “Mani Pulite”
e il ruolo della Memoria Storica
La presentazione del libro Damnatio Memoriae ha esplorato le controversie della stagione di Mani Pulite e il processo a Bettino Craxi, con interventi che hanno sottolineato l’importanza di una memoria storica accurata. Lunedì 8 settembre tocca a Claudio Martelli e al dibattito sulla partecipazione dei lavoratori.


Venerdì 5 settembre, nell’incantevole cornice della Villa Romana di Casignana, si è tenuto un incontro che ha saputo catalizzare l’attenzione del pubblico e suscitare profonde riflessioni,

confermando ancora una volta il valore culturale e civile del Dialog Festival. La serata, dedicata alla presentazione del libro Damnatio Memoriae. Mani Pulite e i processi a Bettino Craxi, scritto da Fabio Florindi e Roger Locilento, ha offerto infatti un’occasione preziosa per ripercorrere una delle pagine più controverse della storia politica italiana.
L’evento, moderato dal vicesindaco Franco Crinò, si è trasformato sin dai primi interventi in un vivace confronto tra i relatori e il pubblico, animato dalle testimonianze di figure di rilievo della stagione socialista come Sergio Pizzolante, Francesco Macrì, Domenico Sorace e Antonella Avellis. Proprio quest’ultima ha aperto il dibattito affermando che «questo libro è un atto di ricostruzione storica e politica necessario, capace di restituire dignità non solo alla figura di Bettino Craxi, ma a un’intera stagione riformista brutalmente cancellata». Le sue parole hanno tracciato il solco di una riflessione più ampia sul ruolo della memoria e sul rischio di una lettura semplicistica degli eventi che hanno segnato la stagione di Mani Pulite.


Domenico Sorace ha invece presentato una riflessione sul declino del Partito Socialista Italiano e sull’impatto personale e collettivo della diaspora socialista seguita agli anni di Tangentopoli, sottolineando la perdita non solo di un partito, ma di un’identità culturale. «Il socialismo non è un ricordo, è un bisogno attuale» ha affermato, richiamando la necessità di una forza socialista autonoma, capace di coniugare modernità e giustizia sociale, per affrontare le sfide contemporanee di disuguaglianza e crisi dei valori democratici.
Francesco Macrì ha poi offerto una riflessione di grande spessore storico e politico, affermando che «quella che doveva essere una rivoluzione morale si è rivelata una falsa rivoluzione, incapace di costruire una nuova fase costituente per l’Italia democratica». Attraverso la sua analisi, è emerso il fallimento di un’opportunità storica per il Paese: quella di riformare profondamente le istituzioni e ridare centralità al ruolo della politica, superando il clima di delegittimazione diffusa che ha caratterizzato gli anni successivi a Tangentopoli.
La discussione si è fatta ancora più accesa con l’intervento di Sergio Pizzolante, che ha voluto sottolineare come «i processi contro Craxi siano stati caratterizzati da un’accelerazione senza precedenti nella storia giudiziaria italiana, con sentenze emesse in tempi straordinariamente rapidi e senza offrire all’imputato la piena possibilità di difendersi». Le sue parole hanno evidenziato la centralità del tema del garantismo e del rispetto dei diritti fondamentali, sollevando interrogativi che restano aperti e che meritano di essere affrontati con onestà intellettuale.
A concludere l’incontro e dare l’abbrivio a un confronto diretto con il pubblico, le analisi puntuali di Roger Locilento, che ha evidenziato come il lavoro documentale per la stesura del libro abbia fatto emergere «criticità nelle carte processuali, soprattutto per quanto riguarda l’uso della custodia cautelare e la gestione delle testimonianze, spesso rese senza il contraddittorio». La sua esposizione, rigorosa e appassionata, ha sottolineato come la giustizia di quegli anni abbia operato dentro un clima carico di tensioni politiche e mediatiche, che ancora oggi influiscono sulla nostra comprensione di quella fase storica.
L’energia del dibattito e la passione degli interventi hanno reso l’incontro non solo un’occasione di memoria storica, ma un vero e proprio laboratorio di idee, durante il quale la politica e la giustizia sono state analizzate nella loro complessità, senza cedere a facili semplificazioni.
Mentre il Dialog Festival continua a essere un punto di riferimento per il dibattito culturale del territorio, si guarda ora con grande interesse all’appuntamento di lunedì 8 settembre, sempre alle 18:00, sempre alla Villa Romana di Casignana. In questa occasione, protagonista sarà Claudio Martelli, figura chiave della politica italiana, che presenterà il suo libro Il merito, il bisogno e il grande tumulto, intervistato dal giornalista Bruno Gemelli.
L’incontro sarà seguito da un dibattito di particolare attualità sul tema della partecipazione dei lavoratori, tema cruciale per il futuro del nostro Paese, durante il quale interverranno invece personalità di spicco come il Sottosegretario di Stato per il Sud Luigi Sbarra, il giuslavorista Antonio Viscomi e il Direttore Generale del Ministero del Lavoro Vincenzo Caridi.
Sarà un’altra imperdibile occasione per continuare a riflettere sul legame tra politica, lavoro e cittadinanza attiva, con l’obiettivo di contribuire alla costruzione di una democrazia più consapevole e partecipata.
Un modo per confermare ulteriormente il Dialog quale luogo privilegiato per il confronto e la crescita culturale, capace di dare spazio a voci diverse e di stimolare un confronto autentico su temi di grande rilevanza per il presente e il futuro della nostra società.