Tripodi (Pdci) contesta la scelta di Trenitalia a proseguire con i tagli dei treni in Calabria
redazione | Il 27, Ott 2010
L’esponente comunista, dopo aver ricordato che a marzo erano stati tagliati 12 treni a media e lunga percorrenza e due coppie di Eurostar, prosegue dicendo che la politica di Trentalia è folle “darà il colpo di grazia al già fragile, precario e pieno di criticità sistema della mobilità calabrese”
Tripodi (Pdci) contesta la scelta di Trenitalia a proseguire con i tagli dei treni in Calabria
L’esponente comunista, dopo aver ricordato che a marzo erano stati tagliati 12 treni a media e lunga percorrenza e due coppie di Eurostar, prosegue dicendo che la politica di Trentalia è folle “darà il colpo di grazia al già fragile, precario e pieno di criticità sistema della mobilità calabrese”
Dopo i 12 treni a media e lunga percorrenza, tagliati a marzo di quest’anno, che collegavano la Calabria con Genova, Milano e Torino, e le due coppie di Eurostar tagliati a fine estate sulla tratta Lamezia-Roma, prosegue senza soste la devastante e antimeridionale politica dei trasporti praticata da Trenitalia in combutta con il Governo nazionale.
Infatti, col nuovo orario che entrerà in vigore nel prossimo mese di dicembre i treni a lunga percorrenza tagliati in Calabria arriveranno al numero esorbitante di 22.
In tal modo, proseguendo con le sue scelte, dalla politica beffa Trenitalia passa alla politica della follia e si darà il colpo di grazia al già fragile, precario e pieno di criticità sistema della mobilità calabrese.
Non bastavano i cantieri sull’autostrada A3 SalernoReggio Calabria aperti a singhiozzo, la statale 106 sparita dalle mappe delle emergenze, la Metromare con disservizi e costi altissimi per i pendolari dello stretto e l’Alitalia che continua a cancellare voli dall’aeroporto T. Minniti di Reggio Calabria, Trenitalia continua a picconare il sud e la Calabria con una politica dal chiaro sapore punitivo e discriminatorio.
Quello di Trenitalia, capitanata dall’ineffabile ing. Moretti, uomo buono per tutte le stagioni politiche, con la connivenza del governo Bossi-Berlusconi-Tremonti, è un disegno ormai chiaro: investire al centro nord, concentrando le risorse e migliorando i collegamenti di quella parte del paese e isolando il mezzogiorno dal resto d’Italia e d’Europa.
Inoltre, se questo ulteriore taglio di treni sarà realizzato, oltre ai notevoli disagi che si registreranno per i viaggiatori, si verificherà un nuovo pesante esubero di personale di Trenitalia, con ulteriori licenziamenti nelle imprese impiegate nell’indotto.
Per impedire tutto questo e per garantire il sacrosanto diritto alla mobilità dei calabresi va costruito un fronte comune che veda assieme sindacati, partiti e istituzioni per impedire l’ennesima spoliazione a danno della Calabria e dei calabresi.
In questo quadro è fondamentale limpegno della Regione. E il momento di dire: Scopelliti se ci sei batti un colpo.
Non si può dimenticare che il Presidente della Regione è anche Assessore ai Trasporti e, quindi, ha la principale responsabilità anche di tipo personale sulla questione cruciale del diritto alla mobilità per tutti i cittadini calabresi che subiscono continui scippi ed espropriazioni proprio da un governo nazionale che ha lo stesso identico colore politico a cui appartiene il Presidente della Regione Scopelliti.
Ci domandiamo cosa deve ancora accadere perché il Presidente Scopelliti assuma fino fondo ed in autonomia il ruolo di Presidente della Regione e non di rappresentante di Berlusconi, di cui svolge le funzioni in Calabria. Ci vuole un sussulto e uno scatto di dignità.
Pertanto, ci auguriamo che Scopelliti, uscendo dalla sua grave subalternità e connivenza con le scelte nazionali, si faccia promotore di unazione di tutela vera, effettiva ed efficace dei diritti e degli interessi di un territorio che in questi anni è stato offeso e calpestato.