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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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Accordo politico con la Nicolosi, Pino Falleti rincara la dose Il leader del Partito Democratico di Taurianova spiega il perché della fine delle trattative con il consigliere di minoranza: "Sulle due rappresentanze istituzionali non ha inteso indietreggiare di un millimetro"

Accordo politico con la Nicolosi, Pino Falleti rincara la dose Il leader del Partito Democratico di Taurianova spiega il perché della fine delle trattative con il consigliere di minoranza: "Sulle due rappresentanze istituzionali non ha inteso indietreggiare di un millimetro"
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Non si è fatta attendere la replica dell’esponente del Pd Pino Falleti alla nota diramata dal consigliere di minoranza Cettina Nicolosi. Il leader del Partito Democratico locale risponde punto su punto alle rimostranze fatte dall’ex candidato sindaco e fornisce la sua versione dei fatti in merito agli “ammiccamenti” di natura politica per favorire alleanze che dessero stabilità ad una maggioranza costretta a fare la conta dei numeri per la sopravvivenza amministrativa. Sul sostegno elettorale nel turno di ballottaggio del 2015 contro Roy Biasi comincia a palesarsi le prime discordanze tra i due politici: «Cettina Nicolosi – dichiara Pino Falleti – conferma le frasi da me proferite durante il Consiglio comunale. Ci sono però delle differenze da rimarcare rispetto alla sua versione: non abbiamo mai avuto un incontro diretto con il suo gruppo ma solo contatti con i singoli eletti che ebbero il beneplacito a sostenerci nella corsa alla vittoria contro Biasi. Confermo, comunque, per onestà intellettuale, il sostegno ricevuto da Cettina Nicolosi nel ballottaggio».

L’abbandono di tre consiglieri comunali – Versace, Morabito e Lazzaro – costrinse l’attuale maggioranza ad intavolare trattative per evitare il tracollo amministrativo della coalizione “Taurianova Cambia”, situazione palesatasi in maniera pubblica con l’appello rivolto dal sindaco Scionti alle forze politiche vogliose di dare vita ad un nuovo percorso politico per evitare di far sprofondare nel baratro per l’ennesima volta la città di Taurianova: «Il primo cittadino si presentò nel civico consesso – prosegue il “dem” taurianovese – dicendo di non avere i numeri. Iniziarono così una serie di consultazioni con “Impresa Calabria”, “Nuovo Centro Destra”, “Uniti per Taurianova” e “Taurianova Libera”. In questa fase, dunque, alla presenza di Scionti e dei capigruppo della maggioranza, Cettina Nicolosi ha parlato di punti programmatici e rappresentanze istituzionali che si dovevano concretizzare con un assessorato con delega vicesindaco e la presidenza del Consiglio comunale».

La volontà del governo cittadino di trovare un accordo, come affermato dallo stesso Falleti, si è però scontrata con la ferma intransigenza della donna a fare un passo indietro rispetto alle richieste avanzate alla maggioranza: «I gruppi della maggioranza, insieme al sindaco, si erano dichiarati disposti ad accettare la richiesta della Nicolosi sulla discussione dei punti programmatici ma accordandole solo una rappresentanza. La donna ha però posto un diniego dichiarando che sulle rappresentanze istituzionali non intendeva indietreggiare di un millimetro. A quel punto si è conclusa la trattativa e la possibilità di trovare una linea comune».

L’ex capogruppo Pd chiarisce anche alcuni passaggi in merito alle sue esternazioni nell’ultimo Consiglio comunale bollate dalla guida di “Taurianova Libera” come accuse infamanti della sua persona: «Respingo le dichiarazioni sulle offese – incalza Pino Falleti – perché la questione politica non può travisare dalla stima personale. In ogni caso, nessun concetto o parola affermati dal sottoscritto potrebbero superare le offese personali che le sono state rivolte nella campagna elettorale dall’allora candidato sindaco Roy Biasi».

La figura guida dal Pd di Taurianova, nel finale, auspica un senso di responsabilità delle forze di opposizione affinché si eviti un boicottaggio scientemente studiato a tavolino per mettere i bastoni tra le ruote all’indirizzo gestionale del governo locale: «Mi auguro solo – la chiosa finale del rappresentante “democrat” – che la disputa politica non diventi occasione organizzata ad arte per paralizzare l’attività amministrativa della maggioranza considerando inoltre che il voto contrario alla surroga del consigliere dimissionario è un atto amministrativo dovuto e non prorogabile. Tutto ciò comporterebbe solamente un inutile blocco temporaneo dell’azione d’amministrazione che porterebbe alla nomina di un Commissario ad acta a porre rimedio a questa pantomima».

(C.N.)