Terremoto in Spagna, notte in strada
redazione | Il 12, Mag 2011
Otto le vittime e danni a Lorca, sisma piu’ violento da 500 anni
Terremoto in Spagna, notte in strada
Otto le vittime e danni a Lorca, sisma piu’ violento da 500 anni
(ANSA) E’ di otto morti, circa 170 feriti, 3 dei quali gravi, il bilancio del terremoto ci 5,2 gradi sulla scala di Richter che ha colpito ieri sera la città di Lorca, in Murcia, nel sud-est della Spagna, dove migliaia di abitanti hanno trascorso la notte per strada per timore di nuove scosse. Nella città in soccorso della popolazione sono intervenuti durante la notte oltre ai servizi della protezione civile per ordine del premier José Luis Zapatero quasi 300 militari dell’Unità di Emergenza dell’esercito. Nel centro della città murciana, nota per le processioni della Settimana Santa, fra le più suggestive del paese, alcune aree danno l’impressione di essere state colpite da un bombardamento aereo: palazzi crollati, molti appaiono percolanti, con vistose crepe, decine di auto semidistrutte dai mattoni e dai calcinacci caduti dalle case. Secondo il governo regionale 10mila dei circa 90mila abitanti di Lorca, epicentro del sisma, sono considerati sfollati. Il sindaco della città Francisco Jadar ha lanciato un appello ai gestori dei supermercati perché distribuiscano alla gente rimasta per strada acqua e generi di prima necessità. Il terremoto, il più micidiale in Spagna dal 1956, ha provocato la sospensione oggi della campagna elettorale per le amministrative e regionali del 22 maggio. Lo stop è stato concordato ieri sera dal premier Zapatero e dal capo dell’opposizione Mariano Rajoy.
Quattro secondi – è la durata della scossa più micidiale, verso le 19 di ieri – che hanno messo in ginocchio Lorca, cittadina della Murcia, nel sudest della Spagna: il terremoto, secondo l’ultimo bilancio del governo regionale, ha fatto otto morti ma le vittime potrebbero comunque aumentare perché alcuni edifici sono crollati, e ha spinto in strada migliaia di abitanti della terza città murciana. La gente, presa dal panico, si è organizzata per passare la notte fuori casa. Fonti dell’Istituto Geografico Nazionale (Ign) hanno avvertito che la scossa potrebbe essere stata “di preavviso” e che la terra potrebbe tremare di nuovo, forse con maggiore intensità. La protezione civile ha avvertito i 90mila abitanti di Lorca di non tornare in casa, di allontanarsi dagli edifici e di restare all’esterno. Il premier José Luis Zapatero ha subito ordinato l’intervento dell’esercito in aiuto della popolazione di Lorca e ha inviato l’Unità Militare delle Emergenze (Ume). Le immagini giunte dalla città murciana mostrano uno scenario come dopo un bombardamento aereo. Diversi palazzi sono parzialmente crollati, per le strade ci sono carcasse di auto schiacciate dai mattoni e dai calcinacci. La tv pubblica Tve ha ripreso in diretta il crollo del campanile della chiesa di San Diego, distrutto dalla scossa delle 19. L’equipe televisiva se l’é cavata miracolosamente senza danni. E’ stata solo ‘sepolta’ da una nuvola di polvere. Il parroco ha spiegato che proprio dove la torre è crollata 10 minuti dopo si sarebbero riuniti, prima di entrare in chiesa, i ragazzi dell’ora di catechismo. Si sa che almeno tre delle vittime sono state uccise dalla caduta di un cornicione. L’ospedale di Lorca e le case per anziani sono state evacuate dalla protezione civile. La scossa delle 19, la più forte, è stata sentita anche a Cartagena e, in Andalusia, a Granada, Malaga, Siviglia. Con l’arrivo dell’oscurità è iniziata per gli abitanti di questa tranquilla città della provincia spagnola, nota soprattutto per un bel castello, alcuni palazzi in stile barocco e per le sue intense processioni della Settimana Santa, una notte di paura. Centinaia di persone si sono sistemate come potevano sull’erba dei parchi, nei cortili delle scuole, nelle piazze, coprendosi in qualche modo, mentre iniziava la distribuzione delle coperte della protezione civile e dell’esercito. Con, per tutti, la speranza che la notte non riservi alla città ancora peggiori sorprese. Il terremoto di ieri pomeriggio, secondo fonti dell’Ign, è il più forte che verificatosi nella Spagna sudorientale da almeno 500 anni. Il premier socialista Zapatero e il leader dell’opposizione Mariano Rajoy, capo del Partido Popular, hanno concordato intanto di sospendere per oggi la campagna elettorale dei rispettivi partiti per le amministrative e regionali del 22 giugno in segno di lutto e rispetto per le vittime.ù
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