Teatro d’aMare torna domani con “Giangurgolo” Premio Gaber per Maria Grazia Teramo
“Giangurgolo, principe di Danimarca” e tutta la sua banda sbarcheranno domani, martedì 9 agosto alle 21.45, al Teatro del Porto di Tropea per il quinto appuntamento di Teatro d’aMare, la rassegna curata da Max Mazzotta (direttore artistico), e Maria Grazia Teramo (direttore organizzativo); messa in piedi da Libero Teatro e LaboArt.
Lo spettacolo è proprio di Libero Teatro, la compagnia teatrale cosentina diretta da Max Mazzotta che ha adattato l’immortale opera di Shakespeare, “Amleto”, alle maschere della tradizione italiana con delle varianti calabresi per i personaggi e Giangurgolo è al centro del dramma calabro-danese messo in piedi da Mazzotta e i suoi. Una riscrittura sì di un testo sacro come quello del Bardo ma che resta fedele ai capisaldi. Fra le stanze del castello si agitano i dubbi di Giangurgolo (confessati solo all’amico Pancrazio), alimentati ancor di più dall’incontro con lo spettro del padre che chiede al figlio di vendicare la sua morte. Giangurgolo, carico della responsabilità affidatagli dal padre, si finge pazzo per giustificare l’assassinio dello zio, in questo caso non Claudio ma bensì Pantalone. Si finge pazzo e respinge le attenzioni che Ofella (variazione alle nostre latitudini di Ofelia), vorrebbe donargli fino a farla disperare tanto da pensare alla morte. Giangurgolo la allontana ancora di più quando scopre che suo zio e il padre della giovane, il Dottor Pollone, vogliono certificare e curare a qualunque costo questa sua pazzia. Ma sul padre di Amleto-Giangurgolo aleggia il dubbio che sia morto come uno sciocco e che sia un racconta balle. Il dubbio e la vendetta corrodono l’eroe dal naso grande: come scoprire se lo zio Pantalone è un assassino? Come scoprire se suo padre era un “pallista”? Col teatro! E ad aiutarlo nella messa in scena ci pensano gli amici-servitori Bruzio e Taliano.
Tutta la rappresentazione di “Giangurgolo, principe di Danimarca” è condita da una colonna sonora eseguita dagli stessi attori in scena. Il resto lo completano le risate del pubblico che ha assistito alle precedenti repliche dello spettacolo diretto da Max Mazzotta.
In scena al Teatro del Porto di Tropea martedì 9 agosto ci saranno Francesca Gariano (Giangurgolo), Stefania Mangia (Zio Pantalone), Francesco Aiello (Bruzio e Dottor Pollone), Paolo Mauro (Taliano e Spettro) e Graziella Spadafora (Ofella e Pancrazio). Completano il cast l’Aiuto regia e organizzazione di Iris Balzano, i costumi di Merusca Staropoli, la scenografia Gianluca Salamone; responsabile tecnico e consolle luci Gennaro Dolce e il graphic designer Gianluca D’Andrea.
Nel pomeriggio di oggi intanto inizia il secondo laboratorio teatrale dedicato ai più piccoli. A tenerlo sarà il Crea con Paolo Spinelli e Graziella Spadafora. Il laboratorio teatrale interattivo avrà come tema un misterioso furto o delitto. Due attori seguiranno scrupolosamente le fasi dell’indagine dettando tempi e fornendo strumenti di interpretazione. Un gioco teatrale, ma contemporaneamente un invito all’ascolto e all’osservazione perché solo un particolare porterà alla soluzione.
Prossimo spettacolo di “Teatro d’aMare” il 16 agosto con Annalisa Insardà protagonista di “Reality shock”, uno spettacolo molto intenso che sta riscuotendo successi nella sua tournée.
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La direttrice organizzativa della rassegna “Teatro d’aMare” (che si tiene in questi giorni al Teatro del Porto di Tropea, organizzata da LaboArt e Libero Teatro e che domani, 9 agosto, vede il quinto appuntamento con lo spettacolo “Giangurgolo, principe di Danimarca”), Maria Grazia Teramo ha ricevuto in questi giorni un prestigioso riconoscimento: il Premio Gaber per le nuove generazioni.
Libertà è partecipazione: così i bambini della Scuola Agazzi di Vibo Valentia si sono muniti di bus, pazienza e tenacia e sono partiti alla volta di Arcidosso (Grosseto), dove per la settima volta si teneva il Premio Giorgio Gaber per le Nuove Generazioni, organizzato dal Teatro Stabile di Grosseto in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber e l’Unicef.
Il premio è stato assegnato il 5 agosto ai progetti più meritevoli tra i partecipanti e proprio i piccoli della Agazzi hanno vinto nella sezione dedicata alle scuole elementari.
Il laboratorio teatrale è curato da ormai tre anni da Maria Grazia Teramo (attrice, regista e presidente dell’associazione culturale LaboArt Tropea); e proprio dalla sua penna e da quella del suo assistente Francesco Carchidi è venuto fuori il testo “Abbasso la mafia”, liberamente tratto da un racconto di Marco Rizzo.
In questa allegoria parodica e grottesca, i mafiosi del paesino immaginario di Castelgallo, che da tempo vessavano la cittadina, cominciano a trasformarsi in veri scarafaggi, ammonendo gli abitanti sulla loro presunta fama di “Uomini d’onore”, questa sorte toccava anche a chi, per un motivo o per un altro si macchiava di omertà. Sarà Alberto (un piccolo bambino vittima di bullismo) a rendersi conto che la bontà degli intenti è in grado di ribaltare anche il più solido dei regimi.
La rappresentazione, portata a termine dopo diversi mesi di lavoro, ha visto emozionarsi ed emozionare in scena i ventitré alunni del corso di Teatro della Scuola Agazzi, giunti sul palco il 12 maggio, tra gli applausi del pubblico colpito da un lavoro sul testo così ben svolto e dall’interpretazione dei ruoli impeccabile considerata l’età dei protagonisti, su un argomento spesso ritenuto “da grandi”.
Proprio la Scuola Agazzi, nei suoi 44 anni di attività, si è sempre distinta per il suo metodo alternativo di insegnamento, un metodo che coinvolge spesso e volentieri attività trascurate dai programmi ministeriali, inserendoli con merito all’intero dell’offerta formativa.