Taurianova somiglia sempre di più a Beirut
redazione | Il 28, Mag 2014
La raccolta differenziata è il nostro fiore all’occhiello, non facciamoci del male
di ROBIN HOOD
Taurianova somiglia sempre di più a Beirut
La raccolta differenziata è il nostro fiore all’occhiello, non facciamoci del male
di Robin Hood
Basta con rifiuti per strada. La differenziata e’ partita ma ancora una piccola percentuale di cittadini non sembra rassegnarsi a buttare la spazzatura per strada. Vedere in angoli della città ancora cumuli di rifiuti, lascia l’amaro in bocca per l’occasione storica che, come cittadini di Taurianova, abbiamo nel far decollare una volta per tutte la raccolta differenziata nella nostra città, seguendo il modello Cittanova e Polistena. Due comuni che, aldilà dei sindaci che si susseguono, hanno innato un forte senso civico. L’architetto Cardona in un colloquio telefonico con la redazione di Approdonews, ha snocciolato numeri e dati in merito alla consegna dei cassonetti ai cittadini ed alle aziende. Secondo i dati del capo ufficio tecnico, siamo quasi al 90% delle consegne degli attrezzi necessari per avviare la benedetta differenziata.
Un risultato importante nella precarietà più assoluta. Ma in ogni caso un risultato che dobbiamo rafforzare e difendere, un servizio nel nostro interesse. A quei cittadini che ancora non sono andati all’isola ecologica a ritirare i 5 cassonetti, rivolgiamo l’invito a farlo al più presto, nel loro interesse e in quello dei propri figli e dell’intera comunità taurianovese. I cumuli di rifiuti e la spazzatura incendiata sono un mix pericoloso per la nostra salute. Certo nessun cittadino taurianovese è contento di come stanno governando la cosa pubblica i tre commissari arrivati da Roma. La città sta sprofondando nell’indifferenza assoluta, le strade comunali sono diventate impraticabili. Per transitare tra poco bisogna dotarsi di mezzi 4×4. Non c’e’ una sola arteria praticabile, tutta la città risente di una viabilità da terzo mondo, anzi da quinto mondo.
I topi la fanno da padrone e la sporcizia e le erbacce ormai caratterizzano la città. Non c’è un campo sportivo degno di essere chiamato con questo nome. Invito quindi i commissari a recarsi nella frazione Amato, per verificare in che condizioni
di igiene sono costretti a giocare i bambini delle scuole calcio di Taurianova. Sì di Taurianova, perché in città non esiste una struttura sportiva per ospitare i nostri bambini. Ma che ci vuole per rimettere in sesto il campo sportivo di San Martino o la palestra?
Cari commissari non ci venite a dire che questa opera appartiene alla provincia di Reggio Calabria, e che quindi devono essere gli amministratori provinciali a dare una risposta. Se vi viene in mente questa risposta andate a prendere lezione dal consigliere provinciale Francesco D’Agostino di Cittanova, fatevi spiegare da lui come si tutela la propria città. L’illuminazione del tratto Taurianova – Cittanova e’ realizzato in sinergia con l’ex sindaco Cannatà. D’Agostino e Cannatà alle ultime elezioni amministrative, se le sono date di santa ragione, ma quando si è trattato di difendere gli interessi della propria cittadina
hanno deposto le armi. Di questi casi ne possiamo elencare tantissimi. Voi che amministrate il nostro comune senza tenere conto della classe politica locale, avete capito che ruolo avete? L’elenco continua con la chiusura dell’ospedale (vergognoso elogiare la farmacia territoriale come di una grande conquista). Tra poco potrebbe scomparire anche la Tenenza della guardia di finanza. Altri soldi che non saranno più spesi nella nostra città.
I finanzieri fanno la spesa nei nostri supermercati, fanno colazione nei nostri bar e quant’altro. E non sappiamo cosa succederà nei prossimi mesi ad altri presidi storici della nostra cittadina. L’ultimo capolavoro della terna è stata la nomina di 2 avvocati per la gestione legale dell’Ente. Io non entro sulla regolarità dell’atto amministrativo, ma sulla decisione di
non far lavorare 70 avvocati taurianovesi. Con la “short list” erano impegnati a lavorare una ventina di legali locali, che spendevano i propri compensi ricevuti nella nostra cittadina. Altri soldi del nostro comune che non rimangono nel circuito locale. Un altro colpo all’economia locale. Inutile ricordarvi lo smantellamento negli anni dell’Inps, dell’Agenzia delle entrate, della Pretura e così via. Perché la terna dei commissari non si fa aiutare dai nostri giovani laureati per creare uno sportello “Fare impresa” per intercettare i soldi della Unione Europea? Una sorta di task force di intelligenze locali per far ripartire la città.
Il nostro quotidiano, che il più letto nella nostra cittadina, ha il dovere di tentare di dare risposte alle tante domande dei cittadini disperati che interpellano la nostra redazione. Taurianova è diventata una città alla quale Beirut non ha nulla da invidiare. La casa della cultura, la struttura polifunzionale sportiva in contenzioso con l’Asp di Reggio Calabria che sembrava a portata di mano grazie all’interessamento di un cittadino taurianovese, e’ stata fatta precipitare nel dimenticatoio (anzi con un nuovo contenzioso). La nostra città non ha un cinema, un teatro, un luogo di aggregazione sociale per i nostri giovani. Le aziende stanno crollando come birilli (Cannatà Srl, Op Interpiana, Later Sud Spa). Quasi 300 posti di lavoro in meno tra diretto ed indotto, persi a Taurianova. Semplice farsi un conto economico del danno subito. Un disastro per la fragile economia locale. Gran parte dei nostri ragazzi hanno lasciato la nostra cittadina, non per andare al nord, ma per emigrare fuori dai confini italiani. Questo significa il fallimento di intere generazioni e per questo non possiamo far finta di niente, non possiamo rimanere indifferenti.
Alla crisi drammatica vanno aggiunte le aziende artigiane e commerciali, le cosiddette minori, che chiudono nell’indifferenza totale. Per avere maggiori informazioni basta recarsi dai commercialisti locali, il 30% di aziende chiuse in un anno a Taurianova. Il crollo dei consumi ha raggiunto un punto preoccupante. Possiamo sapere dai commissari straordinari che cosa hanno in mente per il futuro della nostra cittadina? Abbiamo dato il tempo necessario ai commissari arrivati da Roma di insediarsi e conoscere la città. Un anno è un tempo sufficiente a chiunque per ambientarsi! Adesso la città attende risposte.
Prima che sia troppo tardi.