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TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 MARZO 2024

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Taurianova, per i “Buoni Spesa” del Comune, si sa qualcosa? È ora di pranzo e poi di cena… Le domande sono scadute da 8 giorni, 907 le domande di bisognosi (?), e il colpevole ritardo forse dipende dal (non) comportamento da “buon padre di famiglia” nelle richieste?

Taurianova, per i “Buoni Spesa” del Comune, si sa qualcosa? È ora di pranzo e poi di cena… Le domande sono scadute da 8 giorni, 907 le domande di bisognosi (?), e il colpevole ritardo forse dipende dal (non) comportamento da “buon padre di famiglia” nelle richieste?
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Tardano ad arrivare a Taurianova, i cosiddetti “Buoni Spesa” derivanti dal contributo della Protezione Civile Nazionale dato ai Comuni. C’è una sorta di smarrimento tra i cittadini in merito a tale mancanza nell’elargire “Buoni”, quando in altre realtà comunali sono state già effettuate prima delle festività pasquali, come condizione, diciamo naturale vista l’emergenza in corso e l’intenzione del governo, considerando pure il breve trasferimento dei fondi della Prociv.
A Taurianova le sono stati assegnati 144 mila euro per le famiglie bisognose, soprattutto per quelle persone che non avevano alcun sostentamento pubblico, tipo il Reddito di Cittadinanza o altre misure.
Nell’allegato del bando c’erano tutte le prescrizioni, dove si partiva da un minimo di 50 euro per nucleo familiare con un componente fino a un massimo di 400 euro per nuclei con 5 o più persone.
Ovviamente, buon senso vorrebbe che chi non avesse avuto bisogno, non facesse la domanda, ma sarà così? Noi non ci crediamo (e perdonate l’impopolare affermazione), anzi pensiamo che si è sparato nel mucchio, del tipo, “io la faccio lo stesso”.
Il Comune pubblica che le domande pervenute alla scadenza dell’8 aprile, quindi quattro giorni prima Pasqua, sono state 907. Ci sarebbero, in teoria, oltre novecento famiglie “disagiate” a Taurianova.
Emulando una delle più grandi menti matematiche della storia repubblicana come Einstein-Salvini, 144mila diviso 907, fanno 158 euro a testa. Ma è un conteggio approssimativo appunto, perché la ripartizione è per nucleo familiare, quindi dipende dal numero dei componenti e quella cifra si abbassa notevolmente su 907 famiglie.
A corredo di quanto premesso, per fare una riflessione in merito, nell’allegato del bando, il comune l’aveva evidenziato e in grassetto, “L’urgenza di provvedere ad un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà, comporta un necessario snellimento delle procedure burocratiche – e quindi continua il documento – Tale semplificazione non può prescindere da una seria presa di coscienza da parte della cittadinanza la quale dovrà assumersi, in un’ottica di rinnovata solidarietà, la responsabilità di richiedere il buono spesa solo se realmente in stato di necessità e in possesso dei requisiti richiesti, per non privare i nuclei realmente bisognosi della nostra comunità di un aiuto che, in questo momento, riveste caratteristiche vitali”. E conclude, Per tale motivo nella compilazione del modulo, prima della necessaria formalità, si chiede ad ogni cittadino di utilizzare il consueto buon senso approcciandosi a tale procedura come il “buon padre di famiglia”.
Ci chiediamo, così, senza nulla a pretendere, senza polemiche e senza malizie di parte, è pur vero che il Comune e gli uffici preposti sono colpevolmente in ritardo. Ma chi ha fatto la domanda si è comportato seriamente come un “buon padre di famiglia”? Certamente le famiglie bisognose a nostro avviso a Taurianova si potrebbero sapere senza tanti fronzoli, ovviamente non sarà uno che cammina con una monovolume o suv e che magari ha fatto pure la domanda, ma altri che magari vivono di pane e dignità, ma hanno fame. Da questo punto di vista è stato eccellente e degno di merito, l’immenso lavoro di solidarietà fatto dal mondo associazionistico taurianovese, così come le molteplici donazioni delle attività commerciali che forse, diciamo, forse hanno fatto trascorrere delle festività pasquali con una certa serenità, seppur provvisoria perché poi i problemi e si presentano sia al tramonto che all’alba. E in virtù di ciò il ritardo nella distribuzione di questi buoni assume una doppia colpevolezza, ripetiamo, nei riguardi di chi ha bisogno. Ma forse, la buttiamo lì eh, non è che forse tale ritardo è dovuto pure per il lavoro di “scrematura” per le tante, tantissime a nostro avviso, domande che magari alcune non vi era bisogno nemmeno di farle perché forse il bisogno non c’è?
Mentre però le associazioni non sono mancate, ahimè anche in questa occasione è mancata la politica, quella dei baldi novelli salvatori del popolo, che con petto gonfio e aria da benefattori solidali con tutti, quando si sapeva la data delle elezioni però, erano sempre in giro, in attività con parole degne della politica del benessere, preoccupandosi di tutto. Anche della massaia la quale mancava il detersivo per il bucato. Oggi ad elezioni rinviate, i desaparecidos argentini rispetto a loro sono dentro la casa del Grande Fratello. Eppure politici da pompa magna di asporto ce ne sono, ma purtroppo, le elezioni saranno ad autunno e quindi…sarà come per il problema Avr, la stabilizzazione degli ex Lsu/Lpu ed ora con i “Buoni Spesa”. E così fino a quando non ci sarà la data delle elezioni, la quale, coincidenza, saranno quando verrà il tempo dei funghi che spunteranno dalla terra.