Taurianova, la cerimonia commemorativa in ricordo di Tony Battaglia
redazione | Il 18, Feb 2012
Lotta alla criminalità e tanta commozione nel primo anniversario della morte del giovane barista
di TERESA COSMANO
“Un anno dopo per non dimenticare”
Omicidio Battaglia, minore condannato a 13 anni
Il Pm chiede 16 anni per il minore che uccise Tony Battaglia
Taurianova saluta Tony Battaglia
Taurianova, la cerimonia commemorativa in ricordo di Tony Battaglia
Lotta alla criminalità e tanta commozione nel primo anniversario della morte del giovane barista
di Teresa Cosmano
Si è svolta stamattina, in un clima di commozione generale, all’interno di una sala consiliare gremita, la cerimonia commemorativa in ricordo di Tony Battaglia, il ventisettenne di Taurianova assassinato da un minorenne all’interno del suo bar, il 14 febbraio dello scorso anno, per un debito di 20 euro. “Un anno dopo per non dimenticare”, lo slogan della manifestazione fortemente voluta dalla famiglia, ed organizzata con l’aiuto degli amici, delle associazioni culturali e dell’antiracket locali, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e le parrocchie. “Legalità e territorio” è stato il tema che ha caratterizzato l’incontro-dibattito del primo anniversario della morte di Tony, moderato dal direttore del quotidiano on line Approdonews Salvatore Lazzaro. Ad aprire i lavori, il sindaco di Taurianova Domenico Romeo, che ha sottolineato la sua vicinanza alla famiglia Battaglia, rimarcando l’impegno dell’Amministrazione nella lotta alla criminalità e al disagio giovanile, «contro chi vuol far ripiombare la città in quelli che sono stati gli anni più bui della sua storia», non mancando di respingere tutti quegli attestati di solidarietà, giuntigli a seguito dell’atto intimidatorio da lui subito mercoledì, «inviati solo a fini politici e di facciata, con l’unico scopo di gettare fango sulla mia Amministrazione». La parola è quindi passata a Mario Tassone, membro della Commissione nazionale antimafia, il quale ha precisato che «il ricordo non deve essere un semplice rituale di commemorazione, ma va tenuto vivo ogni giorno, per recuperare quei principi e quei valori che si stanno perdendo, perché la lotta alla criminalità organizzata non è un fatto estemporaneo di principio, ma una sfida per la civiltà e il progresso. Va sradicata quella “cultura” che vuole ogni cosa risolta con la violenza. Impegniamoci per il futuro – ha concluso – a recuperare la dignità ed i valori di una Calabria che vuole essere contro ogni tipo di violenza». «Non è più accettabile che Taurianova balzi agli onori delle cronache solo per fatti negativi – ha esordito la parlamentare Angela Napoli –. Siamo così abituati a vivere di assistenzialismo e clientelismo che non riusciamo più ad individuare la linea marcata che divide l’area della legalità da quella dell’illegalità, è necessario quindi far riemergere questa linea se vogliamo far crescere bene i nostri giovani». Quella dell’illegalità è una subcultura che parte fin dai banchi della scuola, per l’assessore provinciale Edoardo Lamberti Castronuovo, secondo il quale «fintanto che verranno premiate le raccomandazioni e non il merito, ai nostri ragazzi non avremo insegnato niente. Impariamo ad appassionare i giovani, ad insegnargli cosa vuol dire cultura, trasparenza e voglia di stare insieme. Bisogna avere il coraggio di non votare chi i voti li chiede alla ‘ndrangheta se vogliamo cambiare». Per sconfiggere la criminalità, a detta del consigliere regionale Giuseppe Giordano, «è fondamentale creare un’intelligenza collettiva, che guardi alla legalità come ad una dimensione etica e conveniente, un sistema virtuoso che offre un futuro, perché spesso il cittadino si gira dall’altra parte e nell’ignavia accetta che la nostra terra scivoli nel baratro. L’imperativo è ribellarci allo stillicidio che ogni giorno si consuma nel nostro territorio». «Gli adulti, per poter insegnare ai giovani la legalità, non devono essere rassegnati, ma alzare la testa e uscire dal tunnel. Se tutti ci impegniamo, la possibilità di sviluppo e cambiamento c’è», è stato il pensiero di Mimmo Cammisotto, presidente dell’associazione antiracket di Taurianova, mentre per don Pino Demasi, presidente dell’associazione Libera, bisogna «imparare a fare l’antimafia del giorno prima e non quella del giorno dopo, accompagnare i ragazzi facendogli capire che i problemi si affrontano e le persone si incontrano e non si scontrano. Non bisogna dire ai ragazzi che sono il futuro, perché così facendo non saranno mai protagonisti, loro al contrario sono il presente, e nel presente devono fare le scelte positive». A chiudere il dibattito la mamma di Tony, che visibilmente commossa ha ringraziato tutti per la solidarietà dimostrata, sottolineando che anche se non c’è più, Tony continua a vivere anche grazie a questi eventi. Per sopraggiunti impegni parlamentari invece, non ha potuto presenziare alla manifestazione il senatore Luigi De Sena, il quale non ha però mancato di dimostrare la sua vicinanza alla famiglia Battaglia, attraverso una lettera, nella quale ha auspicato che «la società calabrese tutta inizi a ribellarsi non solo di fronte ai morti ammazzati ma, ancor prima a cospetto di qualsiasi tipo di manifestazione malavitosa. Se non si cambia la cultura locale e non si emargina quella parte di società deteriore che avvelena il tessuto sociale calabrese, non si potrà mai cambiare il corso ineluttabilmente drammatico sia di Taurianova che dell’intera Calabria». La giornata in onore di Tony si è conclusa con il concerto del gruppo Ligalive.
t.cosmano@approdonews.it