Taurianova, il “capitano” del Pd si scaglia contro l’opposizione Pino Falleti svela le “trattative” politiche con Cettina Nicolosi per l’ingresso della donna nella maggioranza. Preso di mira anche Filippo Lazzaro
Il “capitano” scende in campo. Nessun colpo di scena: Matteo Salvini non aderirà al Partito Democratico di Taurianova. Ci ha pensato invece il leader cittadino dei “democrat”, Pino Falleti, ad entrare a gamba tesa sugli avversari politici per difendere la squadra di governo dagli attacchi incessanti ricevuti in questi mesi dalle forze di opposizione che siedono tra i banchi dell’aula consiliare. Indispettito dall’ostracismo palesato dalla minoranza, tradottosi in ultima istanza nel voto contrario alla surroga del consigliere dimissionario che ha portato alla sospensione dei lavori del Consiglio comunale, l’ex capogruppo Pd nel civico consesso, dopo il silenzio assordante di questi mesi che ha fatto circolare varie ipotesi in merito al suo ruolo all’interno delle dinamiche del centrosinistra locale, ha svelato pubblicamente le “trattative” condotte in maniera segreta con una serie di esponenti partitici che ora stanno mettendo con le spalle al muro l’attuale governo taurianovese in merito a “inciuci” di natura politica per salvare una maggioranza traballante.
All’accusa arrivata dall’ex candidato sindaco Cettina Nicolosi di «effettuare giochi di prestigio che ormai sono sotto gli occhi di tutti» per garantire la sopravvivenza numerica ad una maggioranza indebolita da molte defezioni nell’arco di tre anni, il consigliere comunale Falleti, principale “sponsor” della candidatura di Fabio Scionti che trionfò alle elezioni comunali del 2015, ha replicato portando alla ribalta una serie di consultazioni che hanno avuto luogo proprio con la Nicolosi che avrebbero dovuto avere come conseguenza l’ingresso della donna tra le file della maggioranza. La figura guida del Pd cittadino, indispettito dal pressing mediatico teso a destabilizzare ulteriormente un cammino amministrativo già caratterizzato da molte insidie, ha voluto mettere i puntini sulle “i” spifferando le richieste avanzate dalla Nicolosi per fare il trasbordo nella maggioranza: il ruolo di vicesindaco e la presidenza del Consiglio comunale. Un affare, però, mai andato in porto visto l’acceso confronto che in mattinata ha scaldato gli animi della seduta consiliare.
Destinatario della stessa reprimenda è stato anche l’ex alleato Filippo Lazzaro, dapprima nella squadra che vinse il ballottaggio contro Roy Biasi alla tornata elettorale ma successivamente passato dall’altra parte della barricata perché in netto contrasto con l’attività gestionale della maggioranza, che, secondo quanto proferito dall’esponente del Pd, avrebbe deciso di mettere da parte il progetto del “cambiamento” dopo che gli sarebbe stata negata la possibilità di ottenere la figura del quinto assessore della giunta comunale. Lazzaro, deluso dall’attacco gratuito di Falleti, ha rifiutato quest’ipotesi adducendo solo motivazioni di natura politica alla base del disimpegno dalla proposta a cui nel 2015 vennero affidate le chiavi della città. I brusii cittadini sono diventati di pubblico dominio e non faranno altro che rendere ancora più accentuata la distanza politica tra i soggetti coinvolti nella disputa dialettica.
(C.N.)