Taurianova, decapitazione statua Bambino Gesù: Perché? Si può accettare la consapevolezza della stupidità umana, ma non la spudoratezza di non vergognarsi
È facile indignarsi quando accadono degli episodi esecrabili come quello accaduto a Taurianova con la “decapitazione” della statua del Bambino Gesù situato nel presepe di Piazza Italia. Ed è talmente facile condannare simili gesti perpetrati da balordi? Imbecilli? O forse meglio definirli delinquenti? Sì, perché di delinquenti si tratta, che non hanno ritegno né appartengono al vivere civile né degni, visti i gesti, di appartenere in una società civile all’insegna del rispetto.
Il problema non è aver vandalizzato un simbolo sacro ai cristiani, ma è il gesto contro un’intera città che cerca in qualche modo di condividere delle gioie attraverso giornate dall’aria festosa natalizia, ma il gesto e quali siano stati i motivi di tale azione (delinquenziale): Perché?
Non sappiamo chi è stato né se gli autori siano maggiorenni o minorenni, sappiamo solo che c’era una statuetta che evidentemente dava fastidio ad una certa sottocultura gretta e figlia di una cronica maleducazione.
Se fossero minorenni sarebbe dignitoso, oltreché doveroso presentarsi in qualche presidio di sicurezza della città, magari accompagnati dai propri genitori e proprio quest’ultimi dovrebbero essere quelli a prendere l’iniziativa di “redenzione”. Ammettere il proprio errore nato forse da un momento euforico di un fuori di testa non programmato o magari per qualche azione da bullismo provincialistico, prendersi le responsabilità e pagarne le dovute conseguenze. Così funziona di solito in una società civile, almeno così dovrebbe funzionare. Se al contrario, e la cosa è ancora più grave se a fare il gesto fossero dei maggiorenni allora il discorso si farebbe più serio, ma noi pensiamo che si tratti di ragazzini che forse non hanno nemmeno la benché minima idea della gravità del loro gesto. Speriamo che a prescindere gli autori vengono individuati e magari subire una pena esemplare anche se simili gesti sono anche figli di una (non) educazione che purtroppo abbiamo assistito anche in altri episodi, dalla vandalizzazione di luoghi, al non rispetto degli stessi con l’annosa storia dei rifiuti abbandonati per strada e altro ancora, e che questo giornale ha sempre evidenziato e denunciato.
Non si tratta di essere credenti o meno, né di essere laici o cattolici, si tratta di pura e semplice civiltà che a volte, ahinoi è molto carente, ma soprattutto socialmente pericolosa!
Sappiamo di sicuro che la stupidità non ha limiti, ma non possiamo accettare che quando si assiste a certi eventi ci sia la spudoratezza di non vergognarsi.
(GiLar)