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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

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Sono quasi umani: gli scimpanzé preferiscono cibo cotto I ricercatori dall'Università di Yale in America hanno dimostrato che proprio come noi gli scimpanzé amano un bel pasto cucinato

Sono quasi umani: gli scimpanzé preferiscono cibo cotto I ricercatori dall'Università di Yale in America hanno dimostrato che proprio come noi gli scimpanzé amano un bel pasto cucinato
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L’ennesima scoperta nata dall’osservazione degli scimpanzé ha potuto verificare
che queste intelligentissime creature riescono ad attendere che il cibo sia passato
nel loro recinto e poi aspettano che sia cucinato.Può non sembrare straordinario,
ma ciò dimostra un livello di intelligenza e intuizione che si credeva essere limitato
solo agli esseri umani.Infatti, i ricercatori di Yale ritengono che se gli scimpanzé
potessero controllare il fuoco sarebbero regolarmente in grado di cucinare il cibo.Gli
scimpanzé e gli esseri umani discendono da un antenato comune. Secondo alcuni la
scissione tra le due specie si sarebbe verificata recentemente rispetto alle ere
terrestri, ossia circa 4 milioni di anni fa. Tant’è che con essi condividiamo oltre
il 98% del nostro DNA.Sono ominidi nel senso che mancano anche di una coda, hanno
cervelli più grandi rispetto a altri primati e una maggiore gamma di movimenti nelle
loro spalle, gomiti e polsi.È questo che li aiuta a imitare comportamenti umani.
Oltre agli esseri umani, essi sono le sole grandi scimmie a mangiare carne ed andare
regolarmente a caccia per reperire le prede.Senza voler elencare le numerose scoperte
circa l’etologia degli scimpanzè, molti dei quali tenuti in cattività hanno dimostrato
di saper apprendere comportamenti umani e che hanno comportato molte similitudini
con noi, ormai molti s’interrogano se essi meritino un trattamento speciale, anche
dal punto di vista giuridico, rispetto agli altri esseri del regno animale.Alcune
associazioni, specie in USA, si sono spinte a sostenere che dovrebbero avere gli
stessi diritti degli esseri umani.Questi gruppi, che mirano a “modificare lo stato
di diritto comune di almeno alcuni animali non-umani”, hanno ottenuto il riconoscimento
della maggior parte dei suoi successi con gli scimpanzé.Tali organizzazioni hanno
sostenuto una serie di casi di scimpanzè attraverso i tribunali degli Stati Uniti
nel tentativo di vedere riconosciuta la loro “personalità” ed ottenere la loro libertà.Nel
frattempo mentre nell’opinione comune si fa lentamente strada il sentimento di non
forzare un animale selvatico affinché viva come un essere umano, tuttavia non dobbiamo
perdere di vista il fatto che questi sono i nostri cugini più vicini.Tali ragioni,
per Giovanni D’Agata presidente “Sportello dei Diritti”, c’inducono a ritenere
che sono degni del nostro rispetto e non meritano di essere usati come cavie.