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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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Si accende la corsa al Comune di Taurianova Fine settimana di bagarre tra i vari candidati, tra comizi e polemiche

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La campagna elettorale di Taurianova entra nel vivo. È stato un week-end di comizi e di polemiche. Ad aprire le danze è stato Michele Gullace con la sua lista “Liberi di ricominciare – Taurianova anno zero”, che come i suoi avversari politici, ha scelto piazza Italia per presentarsi agli elettori. Un comizio dai toni sobri ma a tratti squillanti, quello del leader della lista “Liberi di ricominciare – Taurianova anno zero”. «Abbiamo scelto questo nome – ha spiegato – non perché pensiamo di essere i rivoluzionari della Piana, ma perché immaginiamo una Taurianova che possa ricominciare da zero, perché ci hanno lasciato a zero». Gullace ha quindi sottolineato che il suo programma, «non ha niente di eccezionale, ma solo cose fattibili e possibili. È nostra intenzione finire le cose che non hanno finito gli altri, non promettiamo cose spropositate. Inoltre – non risparmiando una stoccata a Biasi – a differenza degli altri che sono solo innamorati, noi Taurianova ce l’abbiamo nel cuore. Gli innamoramenti vanno e vengono, mentre avere qualcosa nel cuore è ben diverso». Gullace ha quindi voluto affrontare alcuni argomenti che «non sono ancora stati trattati da nessuno dei miei colleghi candidati, ovvero nessuno ha ricordato che siamo reduci da tre scioglimenti per presunte infiltrazioni mafiose e uno per un mandato che non poteva esserci (la terza Amministrazione Biasi, ndr). Taurianova non è mafiosa – ha gridato – ma è una cittadina meravigliosa che ha dato i natali a grandi personaggi di cultura. Su questo argomento Gullace ha quindi invitato gli altri candidati ad aprire una tavola rotonda. Il secondo argomento trattato è stato quello della Città metropolitana. «Tutta la provincia di Reggio e Messina – ha spiegato – saranno protagoniste di una rivoluzione della macchina burocratica che dovrà vederci protagonisti. Dobbiamo essere presenti al tavolo di trattative, essendo Taurianova uno dei paesi più importanti». La domenica è stato il giorno di Cettina Nicolosi e Roy Biasi hanno scelto lo stesso giorno per tenere il loro primo comizio. Ad aprire i giochi, l’unica candidata donna alla carica di sindaco, ha registrato una massiccia partecipazione. La candidata è salita sul palco da molti suoi candidati. E dopo alcuni loro passaggi sulle criticità di Taurianova la parola è passata alla Nicolosi che ha cominciato col ringraziare tutti. La candidata a sindaco ha quindi incalzato sostenendo di volere una città «che metta al centro il cittadino, un nuovo modello che anteponga il civile confronto, la democrazia e il bene comune. Lottiamo contro una politica che ha manipolato un racconto a discapito del popolo. Noi scriveremo un nuovo racconto, che vada al di là del populismo e la demagogia, che tenga davvero conto delle fasce più deboli, degli indigenti, ma soprattutto della legalità. La vera politica non è quella delle passerelle, decantata solo in poche occasioni, ma quella che il cittadino sente come bisogno. La Nicolosi ha quindi affermato che «da questa piazza daremo l’avvio ad un cantiere per ricostruire la città, perché al centro della nostra rivoluzione culturale, prima ancora che politica, dobbiamo mettere l’immagine e la dignità del territorio. Il nostro programma è sviluppato per dare risposte concrete ed immediate alle esigenze del nostro popolo. Vogliamo e pretendiamo il cambiamento – ha concluso – e con il vostro appoggio combatteremo il muro di fallimento ed egoismo costruito dai soliti noti che hanno vergognato e tradito la nostra città.” Concluso il suo discorso, la Nicolosi ha ceduto il palco a Roy Biasi, che si è presentato agguerrito, accompagnato dal fido Nino Spirlì. Il candidato a sindaco di Taurianova si è mostrato fin dalle prime battute pieno di grinta e con la sfrontatezza di chi sa di voler vincere. Saliti sul palco, Spirlì ha invitato i cittadini a prendere il microfono ed interagire con Biasi, impostando così il comizio in modo diverso da quelli che sono gli standard tradizionali.

«Non abbiamo ancora capito – ha affermato – di che colore è questa coalizione, ma di sicuro è ad immagine e somiglianza del suo candidato a sindaco, che pensa che da qui a Cinquefrondi ci sia una distanza così abissale da non permetterci di sapere le cose. Questa signora prima si è candidata a Cinquefrondi, oggi si candida qua e domani dove sarà? Lei che parla di mani pulite e di mala politica, evidentemente misura gli altri con il proprio animo. E’ la stessa che ha fatto l’assessore nel suo paese con il centrosinistra, poi si è candidata a sindaco con il Pd perdendo, per poi fare la stampella a Cascarano per 5 anni, passando di fatto con la maggioranza e tradendo chi aveva creduto in lei. Chi tradisce la propria gente, tradisce sempre”. Il candidato è quindi passato alla difensiva, rispondendo a quanti, «dicono che sono un ladro, che ho lasciato un buco enorme nella casse comunali e quant’altro, in 20 anni di politica, 10 da sindaco e 10 da consigliere provinciale e ora da assessore alla Provincia, se non avessi tenuto le mani a posto, sarei finito in galera di volata. Sfatiamo quindi il mito del disastro comunale. Quando sono andato via nel 2007, l’allora commissario straordinario Latella, approvò un bilancio perfettamente in ordine. Inoltre mi chiedo, com’è possibile che quando c’è stata la mia amministrazione, tutte le categorie di cittadine sono state aiutate, la gente veniva massiccia e la città era diventata centro di interesse della Piana?». Incalzato da Spirlì, sulla basa delle accuse mossegli dalla lista della Nicolosi, Biasi ha quindi voluto raccontare la sua verità sulla “Gioseta”, la società mista pubblico-privata che gestiva i tributi. Partendo da quando è stata costituita, insieme ai comuni di Gioia Tauro e Seminara, ha raccontato tutte le vicende che l’hanno poi portata allo scioglimento, domandando quindi quale è stata la sua colpa. Su “Fons Nova” invece, essendo ormai scaduto il tempo ha rimandato le spiegazioni al prossimo comizio.