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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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Sequestro della Dia al latitante vibonese Razionale. Sigilli a 1,5 milioni, anche villette a schiera

Sequestro della Dia al latitante vibonese Razionale. Sigilli a 1,5 milioni, anche villette a schiera

| Il 10, Ott 2013

Operazione della sezione centrale e di quella di Catanzaro che hanno effettuato verifiche patrimoniali su Saverio Razionale, esponente legato al clan Fiaré e latitante da diversi anni. Le indagini hanno evidenziato una netta sproporzione tra i redditi e i beni

Sequestro della Dia al latitante vibonese Razionale. Sigilli a 1,5 milioni, anche villette a schiera

Operazione della sezione centrale e di quella di Catanzaro che hanno effettuato verifiche patrimoniali su Saverio Razionale, esponente legato al clan Fiaré e latitante da diversi anni. Le indagini hanno evidenziato una netta sproporzione tra i redditi e i beni

 

Beni per 1,5 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia di Roma e dalla Sezione di Catanzaro, a un esponente di spicco della cosca dei “Fiarè/Razionale” di Vibo Valentia. Il sequestro a scopo preventivo è stato eseguito a seguito di una ordinanza emessa dalla Corte di Appello del capoluogo calabrese, su richiesta formulata dalla Procura Generale della Repubblica, nei confronti del cinquantaduenne Saverio Razionale attualmente latitante, originario del comune di San Gregorio d’Ippona, definitivamente condannato per associazione di tipo mafiosa. L’operazione ha consentito il sequestro di 6 villette a schiera, nella zona mare del comune di Briatico, tra le quali un ex casello ferroviario ristrutturato, e 2 autovetture, per un valore complessivo di circa un milione e mezzo di euro.
Le indagini condotte dal Centro Operativo della D.I.A., hanno dimostrato la netta sproporzione tra i redditi dichiarati al Fisco da Razionale e le proprietà a lui riconducibili, sia in maniera diretta che indiretta. La cosca “Fiarè/Razionale”, a partire dagli anni ’80 e sino ai primi del 2000, è stata ritenuta responsabile di numerosissimi episodi delittuosi nella zona del vibonese, che vanno dall’illecita gestione di pubblici appalti (soprattutto nel settore edilizio), all’usura ed alle estorsioni, compiuti con modalità particolarmente efferate, attraverso azioni di intimidazione e di sangue, che hanno visto quale protagonista Razionale, ferito nel 1981 nell’agguato mortale dell’allora capo clan Giuseppe Gasparro, indagato come mandante dell’omicidio di Francesco Fortuna, autore di un precedente episodio delittuoso, avvenuto nel 1988. Dopo questi fatti, Razionale si è trasferito nel capoluogo laziale, dandosi alla latitanza nel momento in cui la sentenza di condanna a suo carico diveniva definitiva con la pronuncia della Suprema Corte all’inizio dell’anno.