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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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Senato senza maggioranza, boom di Grillo. Bersani in testa alla Camera, ma Pdl incalza

Senato senza maggioranza, boom di Grillo. Bersani in testa alla Camera, ma Pdl incalza

| Il 25, Feb 2013

I dati sulla base delle ultime proiezioni. Alfano: ‘Ho sentito Berlusconi per ringraziarlo. Noi oggi crediamo di essere la maggioranza relativa al Senato, risultato straordinario’. Tweet di Grillo: ‘L’onesta’ andra’ di moda’. Ministro dell’Interno: ‘Tutto procede speditamente, la macchina elettorale sta funzionando’. Ingroia: ‘Sconfitti per colpa del Pd’

Senato senza maggioranza, boom di Grillo. Bersani in testa alla Camera, ma Pdl incalza

I dati sulla base delle ultime proiezioni. Alfano: ‘Ho sentito Berlusconi per ringraziarlo. Noi oggi crediamo di essere la maggioranza relativa al Senato, risultato straordinario’. Tweet di Grillo: ‘L’onesta’ andra’ di moda’. Ministro dell’Interno: ‘Tutto procede speditamente, la macchina elettorale sta funzionando’. Ingroia: ‘Sconfitti per colpa del Pd’



(ANSA) ROMA – “Un risultato molto positivo, direi anche straordinario, del quale siamo molto soddisfatti”. Così il segretario del Pdl Angelino Alfano commenta il risultato elettorale. “Ho sentito Berlusconi per ringraziarlo. Noi oggi crediamo di essere la maggioranza relativa al Senato. Aspettiamo con serenità i risultati della Camera”.

PROIEZIONI RAI CAMERA: PD-SEL 29,1%, PDL-LEGA 28,6%

Le proiezioni rincorrono i dati reali con gli ultimi dati dell’Istituto Piepoli per la Rai che fotografano un centrosinistra, al Senato, prima coalizione, in recupero sopra al 31% contro i precedenti dati che lo piazzavano al secondo posto, superato dal centrodestra. Lasciando il risultato di Palazzo Madama in bilico. Un’indicazione che trova parziale conferma nei dati del Viminale che a metà scrutinio (30.333 sezioni su un totale di 60.431) mostrano la coalizione di Pier Luigi Bersani al 32,8% mentre il centrodestra è al 29,2%. Dati questi ultimi non indicativi però: i dati ufficiali che arrivano, man mano che prosegue lo scrutinio reale, non tengono infatti conto dei ‘pesi’ delle varie regioni. Negli ultimi dati del Viminale, ad esempio, lo scrutinio di regioni chiave come Lombardia e Lazio è infatti ad un terzo delle sezioni, ben sotto quindi alla media nazionale dell’esame del voto. Non c’é invece al momento particolare differenza tra i dati forniti dalle proiezioni e quelli che arrivano dal Viminale per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle che – sia nelle proiezioni dei vari istituti di sondaggio, sia dai numeri che emergono dallo scrutinio reale – resta ancorato sul 24%. Così come il dato della lista Monti che l’ultimo sondaggio per la Rai fotografa al 9,5% e i dati del Viminale al 9,2%.

PROIEZIONI RAI SENATO: PUGLIA, FRIULI, PIEMONTE A CENTRODESTRA

PIEPOLI SU 80%CAMPIONE,M5S PRIMO FRIULI,PIEMONTE,MARCHE,SARDEGNA

A circa l’80% del campione, secondo la proiezione realizzata dall’Istituto Piepoli per la Rai, la coalizione di centrodestra si afferma al primo posto in Puglia, Piemonte e Friuli. Il Movimento 5 stelle è il primo partito in Friuli, Piemonte, Marche e Sardegna. In Puglia si afferma il centrodestra con il 34,8%. La coalizione di centrosinistra è seconda, con il 27,4%, seguita da Movimento 5 stelle (24,4%), Con Monti per l’Italia (9,3%), Rivoluzione civile (1,7%), altre liste (2,4%). Il primo partito nella regione è il Pdl, con il 30,3%. La coalizione di centrodestra è al primo posto anche nel Friuli Venezia Giulia, con il 30,3%. Seguono il centrosinistra (27,7%), Movimento 5 stelle (25,9%), Con Monti per l’Italia (11,6%), Rivoluzione civile (2%), altre liste (2,6%). Il primo partito è il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, con il 25,9%. Ancora la coalizione di centrodestra si afferma al primo posto in Piemonte, con il 30,3%, seguita da centrosinistra (28,5%), Movimento 5 stelle (25,9%), Con MOnti per l’Italia (11,4%), Rivoluzione civile (1,8%) altre liste (2,1%).

CANCELLIERI, HA VOTATO 75,1%, CALO DEL 6% – “Il dato percentuale dei votanti, quando mancano pochissime sezioni, è del 75,16%. Un dato pressoché definitivo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. “E’ un calo di circa il 6% – ha spiegato il ministro incontrando i giornalisti – in recupero rispetto a quello di ieri sera”.

E’ durata poco l’euforia nel centrosinistra, che sperava di avviarsi a una vittoria piena alla Camera e al Senato. I dati degli instant poll, che facevano pensare a un’affermazione del centrosinistra, sono stati ribaltati dalle prime proiezioni sul Senato. Ad essere in testa é ora il centrodestra: 31,3 per cento secondo i dati Rai, inseguito da Bersani e Vendola al 30,1. Il testa a testa tra centrodestra e centrosinistra, visto lo scarto ridotto che divide le due coalizioni, potrebbe proseguire fino alla conclusione dello spoglio. Oltre al successo della rimonta di Berlusconi, che vede avvicinarsi la possibilità di una vittoria inimmaginabile fino a qualche giorno fa, i primi dati vedono l’ottimo risultato di Beppe Grillo, che contende al Pd la palma di partito più votato, e il deludente risultato di Mario Monti, fermo all’8,5 per cento al Senato. Risultato impietoso, a leggere le prime proiezioni, per la Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia che, se l’ultimo dato (1.8) fosse confermato, non entrerebbe in Parlamento. Tra i leader politici Grillo è tra i primi a esporsi in prima persona: “L’onestà tornerà a essere di moda”, è il primo twitter del leader M5S. Mentre nel centrodestra i commenti hanno virato dalla delusione iniziale (“Il recupero non è bastato”, aveva detto La Russa, alla prudenza dell’ultima ora: “Aspettiamo i dati definitivi, questa è pura fiction’, ammonisce il pidiellino Daniele Capezzone. In attesa di conoscere il risultato finale, già si discute sugli scenari possibili. Per il responsabile economia del Pd Stefano Fassina se nessuna maggioranza fosse possibile la strada da seguire dovrebbe essere quella del ritorno alle urne e non quella di un nuovo governo di larghe intese.

INGROIA, SCONFITTI PER COLPA DEL PD – “Il nostro risultato non è affatto scarso”, ma la sconfitta del centrosinistra è addebitabile “al leader del Pd, che ha respinto la possibilità da me offerta di un confronto e di un’alleanzà. Così Antonio Ingroia ha commentato l’insuccesso di Rivoluzione civile.