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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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Scoperti danni erariali e sprechi per 1,5 miliardi. Maxi truffa a Catanzaro e fondi a Cosenza e Crotone

Scoperti danni erariali e sprechi per 1,5 miliardi. Maxi truffa a Catanzaro e fondi a Cosenza e Crotone

| Il 23, Ago 2013

Bilancio della Guardia di finanza sulle attività portate a termine nei primi otto mesi dell’anno. E tra cifre da capogiro per vari reati compiuti a livello nazionale, in Calabria emergono una truffa a Mongrassano per un’azienda mai avviata e fondi erogati ad aziende agricole in realtà inesistenti

Scoperti danni erariali e sprechi per 1,5 miliardi. Maxi truffa a Catanzaro e fondi a Cosenza e Crotone

Bilancio della Guardia di finanza sulle attività portate a termine nei primi otto mesi dell’anno. E tra cifre da capogiro per vari reati compiuti a livello nazionale, in Calabria emergono una truffa a Mongrassano per un’azienda mai avviata e fondi erogati ad aziende agricole in realtà inesistenti

 

Danni erariali e sprechi per un totale di un miliardo e mezzo di euro sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza nei 12.500 interventi a tutela della spesa pubblica eseguiti dall’inizio dell’anno. In 7 mesi, inoltre, le Fiamme gialle hanno scoperto finanziamenti ed aiuti indebitamente richiesti o percepiti per 1 miliardo di euro e denunciato 3.160 tra falsi invalidi e beneficiari di indebite erogazioni previdenziali ed assistenziali. E ancora: oltre 8.000 responsabili di truffe ai danni delle casse pubbliche sono stati denunciati all’autorità giudiziaria, 51 arrestati, mentre altri 3.350 responsabili di sperperi e cattiva gestione di denaro pubblico sono stati segnalati alla Corte dei Conti. E tra le principali operazioni portate a termine dalle Fiamme Gialle, ci sono anche una maxi truffa a Catanzaro, e due aziende di Cosenza e Crotone che hanno ottenuto illeciti finanziamenti.
SPESA PUBBLICA – Sono 12.500 gli interventi a tutela della spesa pubblica eseguiti dalla Guardia di finanza dall’inizio dell’anno. Oltre 8mila responsabili di truffe ai danni delle casse pubbliche sono stati denunciati all’autorità giudiziaria, 51 tratti in arresto, mentre altri 3.350 responsabili di sperperi e cattiva gestione di denaro pubblico sono stati segnalati alla Corte dei Conti per danni erariali pari a 1,5 miliardi di euro. Da gennaio sono stati sequestrati ai responsabili delle frodi alle erogazioni pubbliche beni per oltre 200 milioni di euro, oltre il 40% in più rispetto all’anno precedente e “bloccati” contributi non ancora erogati per 450 milioni di euro.
“Le frodi al bilancio nazionale e comunitario – sottolineano le Fiamme gialle – sottraggono risorse stanziate per la crescita e lo sviluppo economico del Paese”. Le casistiche più ricorrenti riguardano “progetti finanziati dallo Stato o dall’Ue non realizzati o completati”, ma anche “truffe ai danni dell’Inps e degli altri enti previdenziali in relazione ad erogazioni percepite in assenza dei requisiti”. Tra i casi più recenti, quello di una società di Mongrassano che aveva presentato un progetto a carattere scientifico per la produzione di integratori dietetici ed alimentari da alghe marine coltivate con gli scarti di lavorazione dell’industria lattiero-casearia: la società aveva già percepito contributi per 5 milioni di euro, ed altrettanti dovevano essere erogati, ma non aveva mai avviato la produzione nè tantomeno completato gli stabilimenti, trovati semivuoti ed in stato d’abbandono. Nei primi sette mesi del 2013 la Guardia di finanza impegnata a tutela della spesa pubblica ha scoperto finanziamenti ed aiuti indebitamente richiesti o percepiti per 1 miliardo di euro e denunciato 3.160 tra falsi invalidi e falsi poveri, beneficiari di indebite erogazioni previdenziali ed assistenziali.
FENOMENI “DI MASSA” – L’azione di contrasto delle Fiamme gialle è continuata anche sul fronte dei cosiddetti fenomeni “di massa”, tra cui rientrano i controlli sull’esenzione dai ticket sanitari e sulla percezione di prestazioni sociali agevolate (assegni per il nucleo familiare, buoni libri e mense scolastiche, agevolazioni per tasse universitarie): “oltre metà dei casi controllati sono risultati irregolari ed i benefici non dovuti perchè concessi sulla base di false attestazioni reddituali. Si tratta di importi di entità limitata per singolo caso, ma che sottraggono i benefici a soggetti realmente bisognosi”. In particolare, il piano di controlli del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie ha permesso di individuare in tutta Italia 5.600 “falsi braccianti agricoli” che hanno ricevuto indennità di disoccupazione, per malattia o maternità non dovute per 20 milioni di euro. Si tratta di personale per lo più inquadrato in aziende agricole “senza terra”, che hanno ottenuto i benefici esibendo falsi contratti di affitto dei terreni, all’insaputa dei reali proprietari, come accaduto a Cosenza o nel caso o in provincia di Crotone dove firmatari dei contratti risultavano proprietari terrieri già deceduti da anni.