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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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San Raffaele, ok creditori a concordato

San Raffaele, ok creditori a concordato

| Il 19, Mar 2012

Crisi da bulimia investimenti, non è un nuovo caso Parmalat

San Raffaele, ok creditori a concordato

Crisi da bulimia investimenti, non è un nuovo caso Parmalat

 

 

(ANSA) MILANO – Il 52,99% dei creditori del San Raffaele, pari a 361 milioni dei crediti, ha votato a favore del piano di concordato preventivo steso dai commissari giudiziali. Si tratta di dati provvisori, che verranno confermati questo pomeriggio con l’atto depositato dal giudice delegato Filippo Lamanna.

Da quanto ha spiegato il giudice delegato, Filippo Lamanna, 26 creditori, per un totale di 29,2 milioni di credito, hanno votato in modo favorevole al concordato prima dell’adunanza e dopo il deposito della relazione. “Oggi hanno votato altri 606 creditori, di cui solo 4 contrari, pari a 349 mila euro di crediti – continua Lamanna – mentre i favorevoli rappresentano 382 milioni di euro di crediti. Il totale dei crediti messi al voto è pari a 722 milioni di euro, la maggioranza, pari al 50% più uno, è di 361 milioni, che oggi è già stata raggiunta con il 52,9% dei voti favorevoli. Lamanna ha tuttavia precisato che ci sono state delle “obiettive difficoltà di conteggio perché alcuni creditori sono risultati appostati diverse volte – conclude – e quindi mi riservo, per maggiore prudenza, e visto che i creditori potranno ancora votare nei prossimi venti giorni, di dare i dati definitivi nella giornata di oggi, con un atto che verrà depositato in cancelleria e anche pubblicato sul sito del San Raffaele. I dati che abbiamo ora sono quindi provvisori ma verosimili. Nei prossimi venti giorni potremo avere ulteriori adesioni in modo da aumentare l’esito positivo del voto”.

COMMISSARI, CRISI PER BULIMIA INVESTIMENTI – “La crisi del San Raffaele è stata determinata da una bulimia di investimenti”: è quanto hanno spiegato i tre commissari Salvatore Sanzo, Rolando Brambilla e Luigi Saporito durante l’assemblea dei creditori. “La causa primaria del dissesto del San Raffaele – spiegano – è legata a una politica di espansione e di sviluppo perseguita con ostinazione e indipendentemente dalle capacità finanziarie della fondazione e delle società di riferimento”. “Il caso Parmalat – ha spiegato poi Sanzo – con noi non c’entra nulla. Il caso del San Raffaele è diverso da quello della Parmalat – spiega – perché la rappresentanza del ceto bancario nel passivo è minima”. Un concetto che è stato sottolineato anche dal pm Luigi Orsi, che ha detto: “Non siamo un caso Parmalat, ed è difficile immaginare dei recuperi favolosi – rileva -, la decisione della procura di rinunciare al reclamo è stata presa anche perché non ci sembra e non si avverte più quella ‘febbre’ che si è sentita tra lo scorso luglio e Natale”.

CHIUSE INDAGINI PER 7, ASSOCIAZIONE E BANCAROTTA – La Procura di Milano ha chiuso le indagini nei confronti di sette persone, tra cui l’uomo d’affari Pierangelo Daccò e l’ex direttore amministrativo del San Raffaele, Mario Valsecchi, accusate a vario titolo di associazione per delinquere e bancarotta nell’ambito dell’inchiesta con al centro il dissesto finanziario del gruppo ospedaliero fondato da Don Luigi Verzé. La Gdf ha notificato l’avviso di chiusura indagini, che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, anche agli imprenditori Zammarchi.