San Ferdinando, giornata di mobilitazione pro migranti e lavoratori
redazione | Il 08, Gen 2012
Nell’anniversario della “rivolta di Rosarno” i movimenti di lotta si ritrovano nel luogo dove dovrebbe sorgere un rigassificatore.
Di Danilo Loria
ALL’ INTERNO DELLA NEWS LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE
San Ferdinando, giornata di mobilitazione pro migranti e lavoratori
Nell’anniversario della “rivolta di Rosarno” i movimenti di lotta si ritrovano nel luogo dove dovrebbe sorgere un rigassificatore
di Danilo Loria
SAN FERDINANDO – Sono trascorsi due anni dalla cosiddetta “rivolta di
Rosarno” e proprio nell’anniversario di quella data che i movimenti ed i
comitati di lotta della Piana di Gioia Tauro si sono riuniti per creare un
momento unitario delle varie vertenze in atto. Il luogo della manifestazione,
nei pressi della 2° area industriale del porto,dove dovrebbe sorgere il tanto
avversato rigassificatore,sin dalle prime ore della mattina, è stato invaso dai
partecipanti alla manifestazione. Uomini e donne,lavoratori,migranti,militanti,
semplici cittadini che pensano che “solo l’unità tra le lotte puo portare ad un
miglioramento delle condizioni di vita”. Nella piattaforma programmatica si
intrecciano,quindi, varie vertenze: la crisi del porto di Gioia Tauro, la lotta
contro il rigassificatore, il sostegno al fianco dei migranti,il lavoro quale
segno di dignità per le donne e gli uomini,l’agricoltura in crisi. La giornata
trascorsa tra la musica e buon cibo africano, “non è che la prima di una serie
di iniziative -ripetono in coro i movimenti- che da adesso si estenderanno in
tutto il Paese”.Punto centrale della giornata l’assemblea pomeridiana,dove i
rappresentanti delle varie realtà con i lavoratori e i migranti hanno dato il
proprio contributo alla discussione. “Appoggiamo ogni lotta di lavoratori e
disoccupati, italiani e migranti, che insieme si oppongono alla crisi e alla
manovra finanziaria. Urge un investimento chiaro sull’agricoltura,sul porto e
lottiamo insieme per abolire la Bossi Fini” dice in apertura Rocco Tassone
segretario regionale del Prc. Alberto Conia del Kollettivo Onda Rossa
sottolinea come “I “fratelli africani” vivono da anni in una condizione di
sfruttamento, di schiavitù, di costrizione, per pochi spiccioli, magari da
spedire alle famiglie d’origine. Noi-prosegue- stiamo dalla parte di tutti gli
sfruttati ed i disagiati a prescindere dal colore della pelle. Arturo Lavorato
di Equosud dice:”siamo stanchi dei sacrifici, questa terra, tutta, è nostra».
Simbolicamente, infatti, sono stati piantati 12 alberi di arance e limoni sul
terreno in cui è prevista la costruzione del rigassificatore.”Questo ampio
terreno dovrebbe essere espropriato in favore di un impianto di morte qual’è il
rigassificatore”, spiega Peppe Chiodo di San Ferdinando in movimento.” Non
possiamo sopportare che centinaia di ettari vengano inquinati. Noi proponiamo
un uso alternativo della terra” conclude il presidente del movimento di San
Ferdiando.”Oggi è una data indimenticabile per tutta l’Italia”, ha detto
Ibrahim di Africalabria, “due anni fa è successa una cosa inumana e ancora oggi
la situazione qui è catastrofica: un’onta per tutta l’umanità e per tutta l’
Italia”. L’iniziativa si è conclusa con la promessa e l’intento di rivedersi al
più presto per dare vita ad una nuova giornata di mobilitazione.
Danilo Loria