Rosanna Scopelliti (Ncd) dura contro il Governo per la vicenda del passaggio delle armi chimiche siriane
redazione | Il 17, Gen 2014
E’ necessario coinvolgere le Istituzioni dei territori interessati
Rosanna Scopelliti (Ncd) dura contro il Governo per la vicenda del passaggio delle armi chimiche siriane
E’ necessario coinvolgere le Istituzioni dei territori interessati
“Non ho mai avuto dubbi sul fatto che nessun membro
del Governo italiano avrebbe accettato l’operazione di trasbordo delle armi
chimiche siriane, se questa operazione avesse rappresentato un rischio per
i cittadini residenti in quei territori, ma decidere l’operazione senza
coinvolgere nella decisione i rappresentanti istituzionali delle
popolazioni coinvolte è stato un errore gravissimo ed ingiustificabile”.
Sono queste le dure parole pronunciate dall’On. Rosanna Scopelliti,
deputata del Nuovo Centrodestra, in merito alla notizia che l’operazione di
trasbordo dell’arsenale chimico siriano dalla nave norvegese che lo ha
ritirato e quelle americane che dovranno smaltirle in sicurezza in mare
aperto avverranno nel porto di Gioia Tauro.
“Anche io – ha continuato la parlamentare – ho appreso la notizia dalla
stampa, ed attivandomi immediatamente per aver ulteriori informazioni ho
avuto nella serata di ieri ampie rassicurazioni personalmente dal ministro
Lupi, informazioni peraltro oggi presenti sul quotidiano “La Repubblica”.
Il ministro mi ha messa conoscenza del fatto che nel biennio 2012/2013
nello stesso Porto di Gioia Tauro sono state trasbordate ben 60.000
tonnellate (pari a circa 3.000 containers) di sostanze chimiche dello
stesso tipo di quelle che verranno trasbordate a Gioia Tauro nei prossimi
giorni, che saranno pari a 560 tonnellate, e che quindi la scelta del porto
calabrese è stata fatta proprio in virtù di questa grande professionalità
ed esperienza che ha acquisito rispetto ad altri scali”.
“Per la verità – ha continuato la deputata calabrese del Nuovo Centrodestra
– avrei voluto apprendere che i lavoratori del Porto di Gioia Tauro sono i
migliori d’Italia e forse d’Europa nel contesto del riconoscimento di più
gratificanti retribuzioni per loro e più grandi ricadute economiche per il
territorio calabrese, e non per la capacità di gestire operazioni a rischio
di livello mondiale, ma non è mai troppo tardi: i riflettori accessi su
Gioia Tauro da questa vicenda potrebbero servire a definire un più giusto
rapporto di costi e benefici tra i grandi interessi nazionali, come in
questo caso, o in quello della realizzazione del rigassificatore o del
termovalorizzatore, ed i cittadini residenti nella Piana di Gioia Tauro,
che dovrebbero quantomeno vedersi riconosciuti concretamente i loro meriti
e l’assunzione di tanti rischi rispetto al bene comune. Sono molto
d’accordo con il sindaco di Gioia Tauro, ad esempio, sul fatto che si
potrebbe cominciare con l’assegnare al Porto di Gioia Tauro la demolizione
della nave Concordia, naufragata all’isola del Giglio, con tutto l’indotto
occupazionale, sia pure temporaneo,che questo compito comporterebbe”.
“Non sono invece assolutamente d’accordo, ed anzi stigmatizzo fortemente –
ha detto con franchezza l’On. Scopelliti – con chi gioca cinicamente con le
paure anche giustificabili della popolazione ignara della realtà, ed in
questo concordo pienamente con il ministro Lupi, che ha detto che lo Stato
chiede serietà e senso di responsabilità a tutti coloro che lo
rappresentano, sia a livello nazionale che locale, e che non si può
spaventare la popolazione, o giocare a terrorizzare nessuno su
un’operazione certamente delicata, eppure simile a quelle che ogni giorno
vengono condotte nei porti della penisola. Lo stesso ministro Lupi ha però
concordato pienamente con me – ha concluso la deputata – sul gravissimo ed
ingiustificabile errore di non aver informato e debitamente coinvolto i
sindaci del territorio e tutti i rappresentanti delle istituzioni
calabresi, errore di cui chi l’ha commesso dovrebbe farsi carico facendo
ammenda e convocandoli immediatamente ad un tavolo che intanto sia di
informazione scientifica e diretta per questa vicenda, al fine di
tranquillizzare la popolazione residente ed i lavoratori del Porto, ma
anche di opportuna sintesi tra l’interesse nazionale ed il legittimo
interesse di autotutela e riconoscimento dei propri diritti inalienabili da
parte dei rappresentanti delle popolazioni della Piana di Gioia Tauro e
della Calabria intera”.