Rissa minori Riace, intervento di Fiamma Tricolore Il segretario regionale Francesco De Leo: "Accoglienza finto buonista adottata dal sindaco"
Ancora una volta torniamo a parlare, a distanza di poco tempo, dei pessimi risultati conseguiti dall’ipocrita accoglienza finto buonista finora adottata dal sindaco di Riace (R.C.), comune visto da molti come autentico modello di integrazione multietnica, ma che in realtà così non è, viste le proteste degli stessi migranti.
E’ facile ergersi a paladini dell’accoglienza e passare come novelli santi, salvo poi speculare sulla pelle di queste povere persone.
Se mesi fa siamo intervenuti sulla fantomatica rete di solidarietà basata su sprechi e privilegi personali, oggi, poniamo l’accento sulle strutture anguste e fatiscenti che il comune di Riace ha messo a disposizione dei migranti dove, lo scorso giorno, in uno dei locali che ospitano i minorenni africani non accompagnati provenienti dal comune di Reggio Calabria a cui il sindaco Domenico Lucano ha dato la disponibilità dell’accoglienza, è scoppiata una rissa per via delle condizioni disumane nella quale sono costretti a vivere questi ragazzi.
Nell’edificio in questione, situato nelle adiacenze della Statale 106, i circa trenta minori ospitati al suo interno sono costretti a vivere in assoluto disagio, a partire dai servizi igienici, insufficienti per il numero dei residenti.
Ma non è tutto, le forze dell’ordine, intervenute sul posto per ripristinare la calma, hanno rinvenuto un allaccio abusivo di energia elettrica, che gli operatori dell’Enel hanno provveduto a sospendere immediatamente l’erogazione lasciando così la struttura e, di conseguenza i suoi ospiti, al buio e quindi, per questi giovani, è adatto usare il celebre detto calabrese: “E supra e corna bastunati” (sulle corna arrivano le bastonate). Chiediamo al sindaco Lucano come mai questi ragazzi si trovano stipati in case di dubbia agibilità? E soprattutto chi è stato il responsabile di un allaccio abusivo della rete elettrica?
Dinanzi a questa spiacevole vicenda ci chiediamo: Che senso ha accogliere queste persone se poi non ci sono le condizioni adatte per farli vivere in maniera dignitosa? Chi è più razzista: chi è realista e afferma che in una nazione, dove la vita è già di per sé dura per i suoi stessi abitanti, non si può accogliere tutti indiscriminatamente perché non abbiamo le risorse per farlo o chi predica l’accoglienza selvaggia e il becero pietismo boldriniano millantando che i migranti portano benefici che, tuttavia, valgono solo per gli scafisti, le Ong, e le varie lobbies (responsabili della tratta degli schiavi del XXI secolo), che altro non fanno se non arricchirsi sulle spalle di questi sventurati e facendoli vivere nel nostro Paese peggio delle bestie.
Come affermato precedentemente, in queste occasioni noi non avremmo mai voluto essere dei buoni profeti, ma l’avevamo detto che l’accoglienza indiscriminata avrebbe avuto degli sbocchi negativi; già Pino Rauti, storico segretario del MSI ed autentico cavallo di razza della cosiddetta prima Repubblica , aveva definito il tenebroso affare dell’immigrazione clandestina come “un dramma per loro e un dramma per noi”. Pertanto, il Movimento Sociale – Fiamma Tricolore, pur ritenendo giusto e sacrosanto il salvataggio delle vite di coloro che la rischiano in quegli autentici viaggi della speranza, propone un rigido controllo dei flussi migratori in modo da disinnescare questa “bomba sociale” e mettere fine a questa foriera di lucro.
Francesco De Leo
Segretario Regionale
Movimento Sociale – Fiamma Tricolore