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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 MARZO 2024

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Ripepi (FdI), “Un piano straordinario delle manutenzioni prima che la prossima bomba d’acqua metta definitivamente in ginocchio la nostra Città” L'ultimo intervento di Falcomatà in Consiglio comunale è stato sconvolgente; un attacco frontale inusitato verso i consiglieri di minoranza e verso l'intera Città

Ripepi (FdI), “Un piano straordinario delle manutenzioni prima che la prossima bomba d’acqua metta definitivamente in ginocchio la nostra Città” L'ultimo intervento di Falcomatà in Consiglio comunale è stato sconvolgente; un attacco frontale inusitato verso i consiglieri di minoranza e verso l'intera Città

L’ultimo intervento di Falcomatà in Consiglio comunale è stato sconvolgente; un attacco frontale inusitato verso i consiglieri di minoranza e verso l’intera Città. Lasciando i panni di primo servitore della Città ha voluto vestire gli abiti del professorino non autorizzato ad insegnare la divina commedia di Dante. Al ritmo di inferno, purgatorio e paradiso ha superato se stesso in tema di arroganza e supponenza, dimenticandosi che la campagna elettorale è finita e i cittadini aspettano risposte ai loro bisogni primari ormai definitivamente calpestati. L’argomento del sindaco Falcomatà, arrivati a questo punto dell’anno, dovrebbe essere il Consiglio del bilancio, un momento fondamentale per l’amministrazione comunale, per decidere sulle future spese e i prossimi interventi sulla città. Invece, Falcomatà si è concentrato nel mettere in scena la sua ennesima opera buffa: ora è la volta del professore titolato a spiegare la divina commedia; si parla di inferno, purgatorio e paradiso nella seduta del Consiglio e si tralasciano, senza colpo ferire, i veri problemi della città. La tecnica è quella solita del “distogliere l’attenzione” dalle gravi emergenze, che attanagliano Reggio Calabria già zona rossa, prima ancora che lo decidesse il governo, per la mancata governance locale. Riteniamo che sia giunto il momento, di mettere in mora il primo cittadino. E’ ora, che Falcomatà la smetta di fare l’attore e presieda con autorevolezza i problemi reali, che stanno massacrando la nostra meravigliosa Reggio. Chiediamo un immediato piano straordinario di interventi per la manutenzione di tutte le caditoie e del manto stradale; non è possibile più rimandare la raccolta dei rifiuti, che si ammassano per le vie del centro e delle periferie per poi diventare il tappo di tutti gli scarichi delle acque bianche. Prima che arrivi un altro nubifragio, l’amministrazione ha l’obbligo di mettere in sicurezza il territorio, evitando che accada una tragedia e, come per Crotone, la cittadinanza non paghi sulla propria pelle la noncuranza e la negligenza di amministratori incapaci di fare il loro dovere fino in fondo. Come negli anni scorsi, infatti, corriamo il pericolo di vedere sommersa la città, specie in zone come l’area attorno allo stadio Granillo, piazza compresa, che normalmente è soggetta a pericolosissimi allagamenti. Dunque, prima che ci scappi il morto, è bene correre ai ripari, ma non in maniera sporadica, bensì con un serio lavoro di ripulitura delle strade, conservazione e mantenimento di tutto il sistema di scolo delle acque. In un momento così tragico per il Paese e per il Mezzogiorno, non è accettabile il modo in cui il sindaco Falcomatà conduce la sua politica di continua propaganda elettorale. Alla città non servono professorini affetti da sindromi di onnipotenza correlati da “furbizia funzionale”, servono uomini in grado di non far rischiare la vita alla gente, amministratori che non prendono in giro, ma che curino con dedizione e attenzione il territorio loro affidato E’ nostro dovere, non permettere che il primo cittadino continui nelle sue pantomime elettorali; le elezioni si sono chiuse da tempo ormai e la cittadinanza vuole risposte, a fronte di un crollo dell’economia locale, ci aspettiamo di avere almeno una città sicura, sanificata, organizzata e pronta ad affrontare fenomeni atmosferici fuori dal comune, che si aggiungerebbero alla già acclarata pandemia sanitaria ed economica che rischia di mettere in ginocchio definitivamente la nostra già fragile economia.