Ricapitalizzazione della Banca d’Italia, Molinari (M5S): “Questo Decreto Legge rasenta la follia”
redazione | Il 09, Gen 2014
“Noi vogliamo la Banca d’Italia pubblica e indipendente, il Governo la vuole svendere a quotisti esteri e poteri forti”
Ricapitalizzazione della Banca d’Italia, Molinari (M5S): “Questo Decreto Legge rasenta la follia”
“Noi vogliamo la Banca d’Italia pubblica e indipendente, il Governo la vuole svendere a quotisti esteri e poteri forti”
Riceviamo e pubblichiamo:
ROMA – Vogliamo che la Banca d’Italia rimanga pubblica perché dobbiamo salvaguardarne la piena indipendenza!
Ma, soprattutto, fatto essenziale e decisivo della necessità che torni interamente in mano pubblica – intento già dettato dalla Legge n.262/2005 e opportunisticamente mai attuato – è che il ricco patrimonio da essa costituito non è di un qualsiasi azionista/quotista ma degli italiani. Il Movimento 5 Stelle parte da questo presupposto, quando afferma l’elevata discutibilità del D.L. n.133: è inaccettabile che il nostro ex Istituto centrale di emissione possa diventare a maggioranza di quotisti esteri né tale rischio viene mitigato dalla considerazione che essa possa temporaneamente ricomprare le quote eccedenti, visto che è parimenti grave che la Banca d’Italia possa detenere tali quote al posto dello Stato italiano. Quella che si sta facendo, sotto l’apparenza di una “furbata” nasconde un gesto folle ai danni del nostro Paese!
Oltretutto questo D.L., in cui il Governo ha inserito argomenti diversi sotto la dicitura dell’urgenza, presenta gravi problemi di costituzionalità.
È dal 1936 che la BdI attende una seria riforma, mai avvenuta, anche se in tutti questi anni sono pervenute proposte serie, concrete e condivisibili, come quella dell’allora rettore della Bocconi, Tabellini; se questa è la soluzione adottata dal Governo delle larghe intese sarebbe il caso di aspettare ancora.
Cosa si nasconde dietro questa ingiustificata fretta di cambiarne l’assetto alla BdI?
Il testo che ci apprestiamo a votare, da un lato, è un regalo alle Banche private ed ai suoi padroni – già riccamente beneficiati dalla Legge Amato-Carli – e una truffa ai danni del popolo italiano; se esso genererà maggiori entrate tributarie nel breve periodo – 900 mln di euro, frutto di una minima imposta sostitutiva del 12% – essa produrrà la rinuncia a 450 mln di euro annui, in precedenza esclusivo appannaggio (cd. signoraggio) dello Stato.
Dall’altro, il decreto legge, estendendo – nel modo criticato – la cerchia dei possibili partecipanti al capitale della nostra Banca centrale lo allarga a soggetti finanziari esteri (seppur limitati al perimetro della comunità europea).
Ormai la svendita del patrimonio dello Stato italiano – il patrimonio degli italiani – al fine di mantenere intatti gli sprechi di una classe politica corrotta, non conosce limiti!
Occorre evidenziare, poi, come ancora una volta si usino pretestuosamente le istituzioni europee per spacciare come necessità una ripatrimonializzazione a costo zero di enti creditizi che stanno strangolando l’economia del nostro Paese : lo stesso Governatore della BCE, Draghi ha lamentato il fatto che Governo abbia richiesto un parere, procedendo – poi – senza attenderlo. Un parere che – ora disponibile – contiene implicite riserve e banali auspici acché i provvedimenti conseguenti siano in linea con la normativa comunitaria (omettendo di pronunciarsi sul palese aiuto di Stato dato alle aziende bancarie e assicurative interessate dalla rivalutazione-truffa).
La politica italiana si sta lentamente sottomettendo ai più oscuri poteri finanziari ; noi del M5S non ci piegheremo ai poteri forti che – di fatto – stanno svuotando della democrazia le istituzioni del nostro Paese. Il soddisfacimento dei loro interessi è diametralmente opposto a quello dei cittadini italiani ed il Governo Letta è ad esso asservito.
Francesco Molinari – M5S
cittadino eletto al Senato