Residenza MigraMenti al teatro di Badolato, concluso il workshop del maestro Hal Yamanouchi Il corso verteva su “L’attore super-marionetta e la consapevolezza neutra”
In attesa dell’avvio della stagione di spettacoli, la residenza “MigraMenti. Poetiche del viaggio” è già nel vivo delle sue attività al teatro comunale di Badolato. Diretta da Luca Maria Michienzi e AnnaMaria De Luca nell’ambito delle residenze teatrali della Regione Calabria, finanziate con i fondi dell’Unione Europea, MigraMenti ha voluto cominciare anche quest’anno dalla formazione, con i suoi consueti workshop. Si è infatti appena concluso quello con l’attore, coreografo, insegnante giapponese, Hal Yamanouchi, alla sua terza volta a Badolato, a conferma della bontà del percorso intrapreso con la residenza e con gli attori e appassionati che non sono mai mancati nel corso dei laboratori. Quelle con il maestro Yamanouchi sono state due settimane piene, dedicate alla pratica attoriale, ma soprattutto ad un migliore apprezzamento della vita, a prescindere dalla propria professione, se sul palcoscenico o meno. “L’attore super-marionetta e la consapevolezza neutra” è stato il workshop di auto-espansione espressiva che Yamanouchi ha voluto dividere in due sezioni: la prima era aperta a tutti coloro che volevano sperimentare esercizi e improvvisazioni di training psico-fisico per attori per arrivare, attraverso il gioco e l’espressività, a una maggiore consapevolezza nella gestione del proprio corpo, emozioni comprese. La “chiave” della prima fase è stata l’immaginazione: “Solo questa ci permette di raggiungere il benessere vero – ha spiegato il maestro -. E’ la spensieratezza del gioco dei bambini, che è venuta sempre più meno, e con essa il benessere, dagli anni ’60-’70. Il nostro compito oggi è incoraggiare a godere della vita serenamente, attraverso la filosofia della percezione”.
La seconda parte è stata dedicata agli attori, agli interpreti che affrontano quotidianamente l’esperienza dello sdoppiamento tra l’esecutore e i ruoli o personaggi. Partendo dall’idea della marionetta di Von Kleist, Yamanouchi ha portato avanti il concetto dell’attore come strumento, lavorando sui canali sensoriale, emotivo, affettivo, sull’immaginazione, sui rapporti interpersonali, per citarne qualcuno, fino a renderli automatizzati: “Solo così la mente è libera e può essere più consapevole, in grado di cogliere le sfumature”.
“Badolato è un posto interessante, soprattutto per la sua gente – ha detto Yamanouchi -, non c’è il nervosismo delle grandi città, ed è un vantaggio, ma c’è anche una certa timidezza per le cose nuove. Ho notato una reazione di alto livello agli stimoli”. E in merito al lavoro svolto dalla residenza MigraMenti, non ha esitato a definire De Luca e Michienzi, “due eroi”, per l’impegno intrapreso: “Non è facile in un clima di reclusione interiore dominante, nella nostra epoca. Forse a causa dell’ipertecnologia che consente incontri finti, online, ma anche della crisi economica montata mediaticamente, siamo troppo turbati da cose che non riguardano la nostra parte essenziale, e non riusciamo neanche a riconoscerli, i nostri scopi essenziali”.
Merito dunque a chi, come la compagnia Teatro Del Carro Pino Michienzi lavora per mostrare un modo “altro” di vivere alla vita, che andrebbe premiato dalle Amministrazioni, garantendone una continuità non così scontata, vista la conclusione della triennalità regionale. L’augurio, del maestro Hal e non solo suo, è di “vederci anche il prossimo anno”.