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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

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Rende, la mensa scolastica affidata ai parenti dei boss. Perquisizioni e verifiche della Dda

Rende, la mensa scolastica affidata ai parenti dei boss. Perquisizioni e verifiche della Dda

| Il 15, Mag 2013

Il pm della Dda Pierpaolo Bruni, ha disposto una serie di perquisizioni con l’obiettivo di comprender il grado di possibile commistione tra esponenti delle locali ‘ndrine e la pubblica amministrazione

Rende, la mensa scolastica affidata ai parenti dei boss. Perquisizioni e verifiche della Dda

Il pm della Dda Pierpaolo Bruni, ha disposto una serie di perquisizioni con l’obiettivo di comprender il grado di possibile commistione tra esponenti delle locali ‘ndrine e la pubblica amministrazione

 

 

RENDE (COSENZA) – Alcune perquisizioni sono in corso a Rende da parte dei carabinieri di Cosenza e della Dia di Catanzaro nei confronti di esponenti delle cosche della ‘ndrangheta cosentina nell’ambito dell’inchiesta ‘Terminator’. Le perquisizioni, disposte dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Pierpaolo Bruni, riguardano servizi affidati dal Comune di Rende ai familiari di alcuni esponenti della criminalità organizzata.
Le perquisizioni riguardano, in particolare, sei persone, due societa’ ed un bar. Il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Pierpaolo Bruni, intende chiarire i rapporti tra il Comune di Rende e le società dei familiari di esponenti della ‘ndrangheta. Per questo motivo e’ stata disposta anche l’acquisizione di alcuni documenti presso la sede del Comune di Rende, oltre che le perquisizioni nelle sedi delle società e nelle abitazioni dei titolari delle aziende. In particolare l’attenzione degli investigatori della Dia di Catanzaro e dei carabinieri di Cosenza, coordinati dalla Dda, si é concentrata sull’affidamento del servizio mensa avvenuta nel 2010-2011 e la concessione di un locale del Comune per la realizzazione di un bar. Un filone dell’inchiesta ‘Terminator’, riguardante in particolare la gestione delle cooperative del Comune, ha portato nel dicembre del 2012 all’arresto dell’ex sindaco di Rende, Umberto Bernaudo, e dell’ex assessore comunale, Pietro Paolo Ruffolo, per i quali si ipotizzava il reato di corruzione e corruzione elettorale. Poche settimane dopo l’arresto il tribunale della libertà di Catanzaro ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare ed ha rimesso in libertà i due esponenti politici. A seguito dell’arresto di Bernaudo e Ruffolo è stato disposto l’accesso antimafia nel Comune di Rende.

Dalle indagini condotte dalla Dia di Catanzaro e dai carabinieri di Cosenza sono emersi “rapporti ed erogazioni pubbliche a favore di soggetti strettamente legati, anche per vincoli familiari, ad esponenti della criminalità organizzata”. Il particolare emerge dal provvedimento di perquisizione emesso dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Pierpaolo Bruni. E’ stato accertato – sostiene la Dda – che la società ‘Ristomax’ si è aggiudicata la gara d’appalto ad evidenza pubblica nell’anno 2011 per la gestione delle mense scolastiche nel Comune di Rende. Tra i dipendenti della predetta società figura Silvana Ruà, sorella del pregiudicato Gianfranco Ruà, attualmente detenuto per associazione mafiosa. Altra dipendente della società è Ida Cundari, figlia di Stefania Carà, che è convivente di Ettore Lanzino dal quale ha avuto il figlio William Lanzino. Ettore Lanzino è uno degli esponenti di spicco dell’omonima cosca della ‘ndrangheta. Nel decreto di perquisizione si fa riferimento anche alla societa’ ‘Il Melograno’ che si è aggiudicata la gara d’appalto nel 2010 per la gestione delle mense scolastiche del Comune di Rende. Tra i dipendenti della società c’é Maria Brunella Patitucci, cugina di Francesco Patitucci, ritenuto il reggente della cosca della ‘ndrangheta dei Lanzino. La Dda di Catanzaro ha concentrato la sua attenzione anche su una gara d’appalto per l’assegnazione di locali comunali destinati a bar. La gara è stata aggiudicata a Robertina Di Basile, moglie di Adolfo D’Ambrosio, considerato elemento di spicco della cosca Lanzino.